La domanda è volutamente retorica, ma non troppo. L’UCI si definisce “eccitata” all’annuncio del primo campionato del mondo di bici elettriche che si terrà a Mont Sante Anne dal 28 agosto 2019 (qui la news completa), qualche giorno prima del XC e DH senza motori.
Fa molto strano vedere dei mezzi a motore in un campionato del mondo di ciclismo. Soprattutto se si pensa che l’enduro ancora fa storia a parte, con l’Enduro delle Nazioni di Finale Ligure che funge da gara per l’assegnazione delle maglie iridate, ma i cui atleti non sono sottoposti a passaporto biologico e a tutte le altre regole comuni ai corridori professionisti UCI, dopo anni e anni di EWS e uno scandalo tutt’ora non chiuso.
Inoltre, chi e come si potrà controllare che motori e batterie siano a norma? Gli atleti verranno controllati anch’essi per il doping? Ma soprattutto: che immagine si darà del ciclismo se sulla stessa pista correranno le bici elettriche e dopo qualche giorno Schurter &co? Oppure saranno proprio i XC elite che andranno a contendersi la maglia di campione Ebike visto che, se i motori saranno limitati tutti allo stesso modo, la differenza la farà di nuovo la gamba del rider?
Ed in questo caso, che senso ha una gara del genere se non calare le braghe al mercato perché i soldi adesso si fanno soprattutto con le Ebike?
Foto di copertina: Julien Absalon vince una gara francese su ebike. ©Vélo Vert / Jean-Luc Armand