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Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Aaron Gwin durante la Sea Otter. Per chi non sa l’inglese, ecco un riassunto di quello che ha ci ha detto il campione americano.
Come va Aaron?
Tutto bene, è bello essere qui fra i fan. La gara di DH della Sea Otter è tranquilla.
Farai anche la gara di Dual Slalom?
No, non quest’anno, non ho messo a posto la bici per tempo e ci sono troppe cose in ballo. Però andrò a vederla e a fare il tifo (è la gara più attesa qui alla Sea Otter, report segue, ndr.)
Con che bici correrai la DH della Sea Otter?
Enduro 29. (Gwin ha poi vinto quella gara, ndr.)
Il tuo tracciato preferito nella worldcup?
Ora come ora direi Lourdes: veloce, tecnica, come dovrebbe essere una pista di DH.
Quali altri rider sono forti e ti renderanno la vita difficile in coppa del mondo?
Molto difficile da dire: Loic Bruni e il mio compagno di squadra Troy Brosnan sono molto in forma ma ci sono tutti quelli infortunati che torneranno presto ad andare forte.
Quell’ultima curva a Lourdes: l’hai presa così larga di proposito o sei arrivato lungo (qui la discesa di Gwin)?
Era la mia linea: prenderla come parabolica perché la linea interna era stata distrutta dai tanti passaggi ed era molto stretta. Non intendevo prenderla così larga, ma comunque sono rimasto fra i pali.
Era una linea che hai tenuto segreta fino alla gara?
No, la facevo anche durante le prove, ma essendo in una parte noiosa del tracciato nessuno mi aveva visto.
Correrai con il Fox FloatX2 tutto l’anno (qui i dettagli del nuovo ammo di Fox)?
Non lo so, però va alla grande, ed è perfetto per i sentieri di casa, per cui mi sono abituato bene e non ho avuto tempo di tornare indietro all’ammo a molla e farci su dei test, così ho proseguito con il Float X2.
Ti sei allenato in modo particolare lo scorso inverno?
A dire il vero no, a parte un paio di cosette che si imparano sempre.
L’intermedio fra i parziali 1 e 2 di Lourdes: come hai fatto a guadagnare tutti quei secondi?
Non avevo delle linee segrete: il tracciato era morbido, quindi dovevi mantenere la velocità per non rimanere bloccato nelle buche. È una delle particolarità del mio stile di riding, quindi ho saputo sfruttare al meglio la situazione.
Grazie Aaron per l’intervista!
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