Come non farsi rubare la bici

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È così bella che va a ruba! Nel vero senso della parola purtroppo le nostre bici sono sempre più frequentemente soggetti a furti, sia nei negozi, presi costantemente di mira da ladri e malintenzionati di varia natura, sia in casa. Quanti hanno un amico a cui è stata rubata una bici in garage?

Il problema è duplice. Da un lato le bici sono dei beni mobili costosi e non avendo targa o documenti identificativi, sono un vero e proprio valore al portatore per ladri e ricettatori. I numeri di serie non sono infatti sufficienti ad identificare una bici rubata, non esistendo un database unico su cui poter verificare se la bici è segnalata rubata o meno. Dall’altro canto però c’è anche un folto mercato delle bici rubate. Sono tanti gli acquirenti senza scrupoli che non si fanno troppe domande quando si trovano davanti un’occasione “al prezzo”. Non si chiedono da dove provenga la bici, non indagano se possa essere rubata o meno. Guardano solo al proprio interesse: spendere il meno possibile. E’ anche grazie a queste persone che i furti di bici sono una vera e propria piaga.



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Se da un lato il problema è evidente ed è sotto gli occhi di tutti, dall’altro ci si può difendere. Con alcuni accorgimenti e piccoli investimenti possiamo trasformare il nostro garage in un posto relativamente sicuro.

Alcune buone abitudini

I furti di bici di valore sono quasi sempre mirati. Vengono quasi sempre aperti pochi garage, praticamente a colpo sicuro. Il segreto è quindi cercare di non far sapere agli altri dove teniamo le nostre amate biciclette.

La prima cosa a cui bisogna far attenzione sono i social network sportivi (Strava e similari). E’ sicuramente bello condividere i propri giri in bici con tutto il mondo, ma se non stiamo attenti ad impostare correttamente la zona di privacy, tutti potranno sapere dove si trova il nostro garage, che bici ci custodiamo e persino le nostre abitudini: insomma, ci basta solo aggiungere un bel cartello luminoso o un’insegna con scritto “Benvenuti ladri, la mia bici si trova qui” e siamo a posto.

È molto importante quindi impostare correttamente la zona di privacy, ovvero quella zona d’ombra nella quale il sistema non fa visualizzare le tracce. Se poi siete soliti condividere le tracce su blog, siti o affini, cercate di non farle mai partire o terminare nei pressi di casa vostra. In città bastano pochi isolati per mandare in confusione un potenziale ladro, quindi basta far partire e terminare le tracce ad alcune centinaia di metri da casa per essere tranquilli.

Particolare attenzione bisogna poi prestare quando si vende una bici. Non è mai saggio far entrare sconosciuti all’interno del proprio garage, soprattutto se oltre alla bici in vendita ce ne sono altre di elevato valore. Probabilmente la persona che abbiamo davanti è la più onesta del mondo, ma non si mai con chi si ha a che fare. Quello che c’è nel garage deve rimanere nel garage, solo gli amici fidati possono entrare!

Organizzate di trovarvi all’isolato di fronte, dove c’è un bar, ad un giardinetto o in un posteggio. Non fotografare mai la bici all’interno del box, soprattutto inquadrando eventuali sistemi di sicurezza come antifurto o catene.

Una buona abitudine è quella di prestare sempre attenzione, finito il giro, di non essere seguiti o osservati. Conviene fermarsi ad alcune centinaia di metri da casa, mettere in pausa il gps (così non tracciare la posizione del garage) e prendere subito le chiavi. In questo modo possiamo entrare subito in garage o in cortile, senza stare troppo tempo a cercare le chiavi nello zaino davanti a potenziali occhi indiscreti.

I ladri, prima di aprire un garage, guardano sempre all’interno alla ricerca di oggetti di valore. Una pratica soluzione a costo zero è quella di coprire sempre la bici, anche solo con un telo o una coperta. Un’eventuale ladruncolo che sbircia da una presa d’aria alla ricerca di qualcosa di valore da rubare non sa cosa ci sia sotto il telo. Potrebbe esserci un rottame da 20€ o la bici della nonna. I ladri spiano sempre prima di entrare in azione, coprire o nascondere la bici è uno dei deterrenti più efficaci contro il furto.

La sicurezza passiva

Con il termine sicurezza passiva si intendono tutti quei sistemi atti ad impedire l’ingresso dei ladri nel luogo in cui custodiamo la nostra bicicletta ed eventuali dispositivi che impediscono loro di portarla via.

La porta del garage

Le porte dei garage moderni sono quanto di più insicuro ci possa esistere. Le porte come quelle zincate in foto, che sono quelle presenti sulla quasi totalità dei garage, possono essere aperte da un ladruncolo in pochi minuti. Basta vedere solo la serratura, con cilindro tradizionale, facilmente apribile con un grimaldello senza fare alcun rumore.

E’ quindi evidente che una protezione del genere è insufficiente per custodire un bene costoso come una bicicletta di medio-alta gamma.

Una soluzione a relativo basso costo è quella di installare una campana per basculante. Si tratta di un lucchetto a campana con un picchetto che si inserisce nel terreno. Il picchetto ancora saldamente la basculante al terreno, rendendo impossibile l’apertura senza scassinarlo oppure tagliare la lamiera.

È un ottimo sistema perchè rende la vita più difficile ai ladri e l’eventuale taglio del lucchetto (molto difficile) o della porta (più semplice) produce rumore e richiede tempo.

Catena ed ancoraggio

Quando il ladro entra, ha poco tempo, specialmente se è attivo un antifurto. Ecco che quindi legare la bicicletta al muro con un solido lucchetto può farlo desistere dal furto.

Come catena consiglio una buona catena in acciaio cementato dotata di un solido lucchetto. Le trovate di moltissime marche, l’importante è che, oltre che robusta, sia adeguatamente protetta e rivestita per non rigare la bicicletta.

La catena va poi fissata ad un solido gancio, ancorato tramite tasselli chimici al pavimento o al muro. Il pavimento, specialmente se in cemento, è un ottimo ancoraggio. Se volete fissare il gancio al muro, l’ideale è trovare una colonna in cemento armato, anche se in realtà un normale muro in mattoni è quasi sempre più che sufficiente: ricordiamoci che questa protezione serve solo a rallentare i ladri, se vogliono aprono anche la catena o il lucchetto più robusto sul mercato.

La sicurezza attiva: antifurto

I sistemi di sicurezza passiva sono sicuramente efficaci, ma servono solo a rallentare un eventuale ladro. Se i ladri hanno tempo a disposizione ed agiscono indisturbati, possono aprire qualsiasi cosa anche il lucchetto e la serratura più robusti.

Il nostro obiettivo è quindi di disturbarli e rallentarli, ovvero non lasciar loro il tempo a disposizione per disattivare i sistemi di sicurezza passiva mettendogli fretta.

L’antifurto in questo senso è un ottimo deterrente. Un ladro che entra in garage e fa scattare l’allarme non può concedersi 10-15 minuti per tagliare il lucchetto che blocca le bici: deve mettersi in fuga prima che qualcuno intervenga.

L’antifurto infatti di per sé serve a poco: se il ladro riesce ad arraffare la bici e scappa, la sirena può suonare quanto vuole che lui si è già dileguato prima che arrivi qualcuno. Se però la nostra bici è legata saldamente, quando parte la sirena il ladro non ha il tempo per tagliare il lucchetto e deve desistere dal furto.

Un buon antifurto per il garage oggi come oggi ha un prezzo veramente basso ed è un valido investimento per la sicurezza. Non serve niente di particolarmente sofisticato.

Ci serve una centralina che gestisca il tutto, magari con dei telecomandi per una facile attivazione/disattivazione.

Alla centralina va poi collegata una sirena da esterno, antischiuma ed anti vandalismo.

Un sensore volumetrico interno rileva eventuali intrusioni.

Un sensore a contatto magnetico rileva l’eventuale apertura della basculante ad allarme inserito. Attenzione che da solo questo sensore non è sufficiente: se i ladri aprono un varco nella porta del garage tagliandola, l’antifurto non parte. Per questo è necessario il volumetrico.

Un impiantino del genere ha un costo ridicolo e può davvero fare la differenza se utilizzato in accoppiata a sistemi di sicurezza passiva.

Naturalmente esistono anche sistemi di sicurezza più avanzati (telecamere, nebbiogeni), tuttavia non esiste nulla che possa sventare i furti al 100%. Il nostro compito è quello di rendere la vita quanto più difficile al ladro in modo da farlo desistere, il tutto commisurato al valore del bene che dobbiamo proteggere.

Con queste soluzioni non saremo sicuramente protetti al 100%, però possiamo sicuramente dormire sonni tranquilli pensando che la nostra “bimba” è in un posto sicuro!

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Commenti

  1. slisser:
    Se vuoi salvaguardare i tuoi beni l'ultima cosa da fare e' ferire qualcuno, un ferito anche non grave ti porta inevitabilmente davanti al giudice e ti costa molto di piu' dei beni rubati.
    Con la legge e soprattutto con la giurisprudenza attuale hai ragione. Infatti io sono per cambiarle.

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  2. Chiariamo una cosa: io, come del resto ho già scritto in almeno un paio di precedenti post, non sono favorevole alla prospettiva di una diffusione di massa delle armi da fuoco. E questo principalmente perché ritengo che un'arma può servire a difendersi da un'aggressione a patto che chi la possiede la sappia usare, altrimenti rischia di divenire un pericolo per sé stesso e per i propri familiari prima ancora che per i cattivi di turno. Però sono anche favorevole a una normativa sulla legittima difesa che consenta a chi subisce un'aggressione di non dover scegliere necessariamente tra il cattivo processo e il buon funerale. Perché purtroppo la situazione attuale troppo spesso è questa. Mi sembra anche difficilmente contestabile che la giustizia in Italia troppe volte viene amministrata in una maniera che sembra ideologicamente orientata e che talora pare garantire più i Caino di turno che non gli Abele. Dopo l'approvazione delle nuove norme sulla legittima difesa (sperando che passino e che siano ben congegnate) non credo affatto che ci sarà una corsa alle armi da fuoco. Chi le ha continuerà a tenerle, chi preferisce un nodoso bastone o una mazza da baseball continuerà ad affidarsi a quelli e chi non vuole armi in casa non sarà obbligato a dotarsene. Semplicemente chi si difenderà da un'aggressione e magari ferirà o ucciderà il malintenzionato di turno non dovrà attraversare un calvario giudiziario di anni e non si vedrà costretto a risarcire un farabutto.

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  3. Chinaski033:
    Da app è difficile usare le opzioni del forum, cmq la mia risposta è all'interno del quote.

    Sent from my Redmi Note 6 Pro using MTB-Forum mobile app
    Mi hai reso complicatissimo risponderti. Non posso citare la tua risposta direttamente, ma cercherò di essere chiaro.
    Non ho mai detto che piangerei per la morte di un farabutto. Il discorso che faccio, e che tu sembri non voler capire, è che penso che una vita valga più di una bicicletta, anche quella di un ladro. Ma se non hai mai visto come le persone vengano deumanizzate in altre parti del mondo fino a far diventare un gioco l'uccidere, questo forse non puoi capirlo. Ma non è comunque una scusante.
    La tua è una reductio ad absurdum, mi devi dire quando mai saremmo costretti a fare una scelta come quella che proponi. Hai semplicemente ridotto il discorso alle sue estreme conseguenze per dimostrarne false le premesse. Solo che sei stato tu stesso a porle quelle premesse. E questo è un espediente, e, retoricamente parlando, il più povero che si possa usare.
    Io non provo empatia per tutti, prova ne è il fatto che mi stai piuttosto sulle balle. Ma tra il non provare empatia e l'essere indifferente alla vita altrui esiste un confine ben marcato.
    La mia "storiella" (tanto per ribadire il tuo rispetto per gli altri, unito agli epiteti e agli gne gne) è esperienza di vita, non vissuta dietro alla tastiera, e non dovrebbe provocarti variazioni di temperatura ma farti riflettere. Ma tu, forte della tua esperienza, ruggisci indifferente.
    Infine, quale sarebbe l'ulteriore espediente? Il discorso riguarda le armi e il loro impiego, non è che tu debba citarle direttamente perchè noi si possa apprezzare il tuo giudizio
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