Le ruote sono uno dei componenti più importanti di una mountain bike: devono essere leggere ma allo stesso tempo rigide e robuste.
La continua ricerca di prestazioni e di mezzi più leggeri ha portato negli ultimi anni all’utilizzo di ruote sempre più “esili”. Se da un lato è vero che delle ruote dal peso ridotto migliorano drasticamente le prestazioni della bici, dall’altro è anche vero che sono più delicate.
Delicate però non vuol dire per forza di cose più fragili, se opportunamente dimensionate e progettate anche le ruote light non si rompono. Delicate vuol dire che richiedono cura e manutenzione. Qualsiasi ruota va controllata, centrata e tensionata ed una corretta manutenzione assicura a questi importanti componenti una vita e delle prestazioni decisamente superiori.
Sia che si tratti di ruote custom che di ruote “di fabbrica”, fondamentale è la fase di assemblaggio che deve essere eseguita a regola d’arte.
Prima di tutto il segreto di una buona ruota è un’oculata scelta dei componenti. Mozzi, raggi, nipple e cerchi devono essere opportunamente dimensionati. Inutile ad esempio montare mozzi e cerchi ultralight e mettere su 32 raggi da 2.0 non sfinati, così come è inutile un mozzo ultraleggero con un cerchio pesante.
Oltre ai componenti conta però anche la qualità dell’assemblaggio. Difficilmente un biker assembla da solo un paio di ruote. Per ottenere un buon risultato servono i giusti strumenti, la giusta attrezzatura ed un’adeguata competenza.
Quando si monta una ruota non bisogna infatti solo verificare che sia correttamente centrata e campanata, bisogna anche verificare che la tensione dei raggi sia corretta. Diffidate insomma da chi monta le ruote ad occhio senza tensiometro, dopo poche uscite si storceranno ed in breve tempo comincerete ad avere problemi di rotture di raggi.
Un corretto assemblaggio prevede quindi che la ruota a fine lavoro sia non solo dritta, ma anche correttamente tensionata secondo le specifiche previste dal cerchio. Come capire se una ruota è ben montata? Basta prendere in mano un tensiometro e misurare la tensione dei raggi: se sono tutti correttamente tensionati è stato fatto un buon lavoro.
Una volta assemblata e tensionata la ruota, questa deve assestarsi. L’assestamento è dovuto ad una serie di micro spostamenti che avvengono quando la ruota viene caricata le prime volte. Un nipple che si sposta di qualche decimo, alcuni raggi che si spostano sulla flangia del mozzo perchè non perfettamente in posizione. Si parla di decimi, spesso di micron, ma questi piccoli spostamenti comunemente detti “assestamento” provocano una perdita di tensione di alcuni raggi dopo le prime uscite.
Purtroppo l’assestamento non interessa allo stesso modo tutti i raggi, quindi si va a perdere l’omogeneità della tensionatura, fondamentale per una corretta ripartizione dei carichi tra i singoli raggi. Un esempio pratico: su tre fori dei nipple ci sono alcuni residui di lavorazione. Il meccanico tensiona correttamente la ruota, ma dopo un primo utilizzo la bavetta salta ed i nipple si assestano, facendo perdere tensione ai relativi raggi. I raggi si mollano e la ruota non è più correttamente tensionata.
Molti produttori, soprattutto sulle ruote preassemblate, sottopongono per questo motivo i loro prodotti a dei cicli di carico in modo che avvenga l’assestamento direttamente in fabbrica. Dopo questa procedura la ruota viene ritensionata ed in questo modo l’utente finale non si trova costretto a dover ricontrollare la ruota dopo i primi utilizzi.
Sulle ruote custom, assemblate a mano ed in maniera artigianale, questo procedimento non viene quasi mai effettuato. Per questo motivo è molto importante ricontrollare il corretto tensionamento della ruota dopo i primi giri, dopo che la ruota si è opportunamente assestata. Questa pratica è comunque consigliata anche sulle ruote preassemblate di fabbrica, visto che il procedimento di preassestamento in fabbrica non è così efficiente come l’utilizzo sul campo.
Assemblata ed assestata, la ruota è finalmente pronta ad essere maltrattata sui sentieri. In questa fase la ruota assicura il massimo delle prestazioni, ma come tutti i componenti, va periodicamente controllata.
Le sollecitazioni a cui sono sottoposte le ruote sono molteplici: oltre ai carichi ordinari (torsione della frenata e della pedalata, carico radiale del peso del rider) ci sono tutta una serie di carichi accidentali difficili da prevedere e contro i quali la ruota non è praticolarmente robusta. Un’atterraggio storto da un salto, una sassata laterale possono sottoporre la ruota a forti sollecitazioni laterali che alla lunga fanno perdere tensione ai raggi.
Una ruota non è da controllare solo quando è storta, ma va controllata più spesso per assicurarsi che la tensione dei raggi sia sempre uniforme. Bisogna infatti fare un distinguo tra le operazioni di centratura e di tensionatura:
Se per capire che una ruota è scentrata basta farla girare, capire che una ruota è mal tensionata è più difficile. Una ruota può essere quasi perfettamente dritta ma avere i raggi tensionati in maniera non omogenea, soprattutto se è una ruota a 32 raggi.
Come quindi capire se una ruota è ben tensionata? Bisogna utilizzare un’apposito strumento: il tensiometro. Il tensiometro è uno strumento di misura che, rilevando la flessione del raggio, riesce a calcolarne la tensione. Inserendo il raggio nello strumento, una molla tende a farlo piegare.
Lo strumento fornisce una lettura della deflessione del raggio, tramite questa lettura con un’apposita tabella (che tiene conto dello spessore e del materiale del raggio) si può ricavare la tensione in Nm o Kgf. Questo valore, confrontato con quello teorico previsto dal produttore delle ruote, ci dice se il raggio è sufficientemente teso o meno.
Su una ruota ben tensionata la tensione dei raggi non deve differire del +- 20% rispetto al valore teorico. Il 20% di tolleranza è legato al fatto che il cerchio può non essere perfettamente dritto e che quindi un po’ di differenza nel tensionamento può essere necessaria perchè la ruota sia correttamente centrata.
Avere una ruota sempre correttamente tensionata è molto importante per far si che questa duri nel tempo e garantisca la giusta rigidità, reattività e resistenza. Se tutti i raggi sono tesi in maniera uniforme le sollecitazioni si ripartiscono omogeneamente tra di loro e questo è fondamentale per il buon funzionamento della ruota.
Abbiamo capito che le ruote non sono un componente “monta e dimentica”, ma richiedono una costante manutenzione, ma in che cosa consiste questa manutenzione? Facciamo una piccola tabella riassuntiva seguendo le fasi della vita di una ruota.
Questa tabella può sembrare eccessivamente cautelativa, ma seguendo questi intervalli saremo sempre sicuri che la nostra ruota sia al 100% delle proprie prestazioni. Una ruota sempre in perfette condizioni non solo funziona meglio ed è più rigida, ma dura anche di più nel tempo ed è meno soggetta a rotture.
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