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La ruota libera è il meccanismo che consente la libera rotazione in senso antiorario del pacco pignoni rispetto alla ruota. E’ di fatto quel meccanismo che ci consente di smettere di pedalare e lasciar scorrere la bici senza che i pedali vengano trascinati dalla ruota in movimento.
E’ costituita da un sistema meccanico con una serie di dentini o due ghiere che si incastrano tra loro. Per il corretto funzionamento del meccanismo le parti devono essere sempre ben lubrificate e pulite. E’ per questo che regolarmente bisogna fare la dovuta manutenzione.
La manutenzione non è per niente complicata: è sufficiente pulire e lubrificare per bene le varie parti, sostituendo se necessario i componenti usurati.
Quando bisogna far manutenzione alla ruota libera?
Come tutte le parti del mozzo, la ruota libera si trova protetta da alcune guarnizioni che evitando agli agenti estranei di entrare (acqua, polvere, sabbia e fango) ed al grasso o olio lubrificante di uscire. Queste guarnizioni però non hanno una tenuta comnpletamente ermetica e quindi ogni tanto un po’ di sporco entra.
Molto dipende dalle condizioni di utilizzo: se si gira tanto sul fango, sul bagnato o su sentieri molto polverosi sarà necessario controllare frequentemente lo stato della ruota libera, mentre se si gira in condizioni ottimali (terreni asciutti ma non secchi), l’intervallo di manutenzione sarà più largo. Un grosso nemico di ruota libera e mozzi è l’idropulitrice: da evitare accuratamente o almeno evitare di dirigire il getto proprio sui pignoni. Da un lato è bello avere il pacco pignoni splendente, dall’altro però l’acqua si infila ovunque.
Generalmente il modo per capire se una ruota libera è ancora in buone condizioni o va revisionata è il suono che emette quando entra in azione. Il suono deve essere deciso, secco, non pastoso, segno invece che i cricchetti o le ghiere sono sporche o il grasso è impastato. L’ingaggio quando si riprende a pedalare deve essere rapido e preciso, se c’è qualche tentennamento o qualche dente non aggancia bene è segno che è ora di fare subito manutenzione, prima che sia troppo tardi.
La manutenzione della ruota libera dev’essere un’operazione preventiva, non curativa. Se apriamo la ruota libera solo quando smette di funzionare, può essere troppo tardi. La mancata manutenzione della stessa può provocare gravi danni al meccanismo, danni che possono richiedere la sostituzione del corpetto ruota libera o del mozzo, tutti problemi (e spese) che con una regolare manutenzione si possono evitare.
Diversi tipi di ruota libera
Purtroppo le ruote libere non sono tutte uguali.
La ruota libera più diffusa prevede un sistema con delle lamelle che, spinti da delle molle vanno ad ingaggiarsi su di una ruota dentata. Le lamelle si muovono su e giù e sono montate su molle. In questo modo la ruota libera ingaggia solo in caso di rotazione oraria.
Su questo tipo di ruota libera è importante lubrificare la parte di lamella che ruota all’interno dell’apposita sede del corpo ruota libera. Si può usare un grasso molto leggero da applicare solo sulla parte posteriore della lamella, sulla punta si può mettere al più un filino di olio molto viscoso (un buon olio wet, ad esempio). Se la dentatura della ghiera è molto fine è opportuno utilizzare solo olio e non grasso.
Un altro sistema diffuso, utilizzato soprattutto da DT e da altri produttori su mozzi di alta gamma è quello delle ghiere dentate o ratchet. Ci sono due ghiere con una dentatura in grado di agganciare solo in una direzione, come in foto. Le due ghiere sono spinte le une contro le altre con delle molle coniche.
Questo tipo di ruota libera richiede l’uso di un grasso molto leggero da applicare sulle guide delle ghiere. E’ molto importante che non si creino impasti con il grasso, altrimenti il ratchet non scorre bene sulle sue guide e non aggancia con il suo gemello.
Al lavoro!
La revisione della ruota libera è molto semplice concettualmente: bisogna aprire il meccanismo, pulire bene e lubrificare il tutto con i prodotti corretti. Niente di difficile insomma, il problema è che ogni mozzo si apre in maniera differente. Il segreto è insomma cercare di capire come si apre il mozzo, prima di procedere alla manutenzione.
CHE COSA CI SERVE?
Per questo lavoro ci servono alcuni prodotti chimici:
- Un buon degreaser, necessario a pulire le parti
- Un grasso leggero, da applicare su alcuni sistemi di ruota libera. Alcuni produttori consigliano il proprio grasso, può valer la pena acquistarlo per essere sicuri di utilizzare il prodotto migliore per il proprio mozzo.
- L’olio da bagnato è un ottimo surrogato a molti prodotti specifici.
- Grasso adesivo spray, va molto bene da applicare in piccole quantità sui dentini della ruota libera (la parte che ruota) o sui cuscinetti, come sigillante e schermante, senza bisogno di smontare tutto.
STEP 1: RIMOZIONE PACCO PIGNONI
Non sempre è necessario rimuovere il pacco pignoni per accedere alla ruota libera, anzi molto spesso è un passaggio tranquillamente evitabile. La prima volta che apriamo il nostro mozzo però è opportuno farlo perchè potrebbe esserci una ghiera di chiusura che tiene fermo il corpetto ruota libera impedendone l’estrazione. Inoltre le guarnizioni di alcuni mozzi possono aver bisogno di essere “guidate” con un cacciavite o punteruolo quando reinseriamo il corpetto ruota libera. Ultimo ma non meno importante è che senza pacco pignoni è più facile schiacciare le lamelle quando reinseriamo il corpetto. Insomma, bando alla pigrizia! Ci sono almeno 3 buoni motivi per lavorare con il corpetto smontato, quindi facciamolo.
La rimozione del corpetto va fatta con l’apposita frusta e chiave.
STEP 2: COME SMONTARE IL CORPETTO?
Una volta rimossi i pignoni, dobbiamo analizzare come rimuovere il corpetto. In genere ci sono 3 possibilità:
- Corpetto infilato a pressione, basta tirare e si sfila. La situazione più semplice. In questo caso non ci sono incavi per la chiave sulla boccola lato cassetta che è inserita solo a pressione. Spesso può essere utile aiutarsi tirando la boccola con una pinza, frapponendo una vecchia camera d’aria usata tra pinza e boccola per evitare danni estetici. DT, Hope e tanti altri marchi adottano questo sistema.
- Corpetto tenuto da un dado sull’asse del mozzo, il più frequente, specialmente su molti mozzi entry level. Si deve rimuovere il dado e si può quindi estrarre il corpetto. In questo caso sul dado c’è sempre la sede per una chiave ed un sistema per bloccare l’asse dall’altra parte. Mavic è fatta così, i mozzi Sram entry level, i Formula, i Bontrager e tanti altri produttori adottano questo sistema che è quello che vedremo nelle successive foto.
- Corpetto tenuto da una ghiera filettata sul corpo del mozzo. E’ raro ma ad esempio E*13 utilizza questo sistema. Bisogna allentare la ghiera con una chiave a compasso prima di rimuovere il corpetto.
- Corpetti avvitati sul corpo del mozzo che si rimuovono con una chiave a brugola (in genere da 14) dall’interno dell’asse del mozzo, accedendo dal lato disco. Serve tanta forza ed un tubo per far leva. Ricordatevi sempre che pedalando, la ruota libera si deve avvitare. Quindi va svitata in senso orario guardando dal lato disco.
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La cosa migliore è reperire la documentazione del produttore del mozzo relativa allo smontaggio, per lo meno un esploso o una foto di un mozzo smontato. Purtroppo per ovvie ragioni di spazio non possiamo mostrarvi le procedure di smontaggio di tutti i mozzi perchè sono tantissime.
Nel caso di un mozzo Bontrager, procediamo nel seguente modo.
Prima di tutto verifichiamo che non ci siano giochi sui cuscinetti, muovendo il corpo ruota libera relativamente all’asse. Nel caso dovremo sostituire eventuali cuscinetti usurati. Proviamo a sfilare il corpetto tirando con le dita, ma tanto non esce: è tenuto in sede da un dado.
In questo caso il corpetto è bloccato da un dado che si avvita sull’asse del mozzo. Il dado si svita con una chiave da 18mm.
Per tenere fermo l’asse del mozzo e poter smontare il dado, dal lato disco è ricavata nell’asse la sede di una brugola da 12mm che andiamo a sfruttare con la corretta chiave.
Svitiamo e rimuoviamo completamente il dado.
Rimosso il dado il corpetto si sfila facilmente.
STEP 3: PULIZIA
Il corpetto si presenta bello sporco. Puliamo tutte le parti, anche l’asse del mozzo e la ghiera dentata sul corpo del mozzo. Il degreaser spray ed un pennello sono perfetti per questa operazione.
Puliamo bene anche l’asse del mozzo.
Il nostro corpetto pulito è in ottime condizioni, senza danni o segni di usura. I dentini sono tutti a posto e si muovono liberamente. Non presentano sbeccature in punta.
Se vogliamo possiamo rimuovere tutti i dentini e pulirli per bene, ma in questo caso non è necessario.
STEP 4: LUBRIFICAZIONE
La lubrificazione è piuttosto critica, perchè:
- Un olio o un grasso troppo denso o in quantità eccessiva potrebbero far impastare il meccanismo di ruota libera, impedendone il corretto funzionamento.
- Un olio o un librificante eccessivamente leggeri durerebbero troppo poco nel tempo, rendendo necessarie frequenti operazioni di manutenzione per evitare che la ruota libera giri a secco.
E’ quindi molto importante applicare il grasso solo dove serve, lasciando il compito di una lubrificazione generale all’olio. Il grasso va messo sulla parte sferica dei dentini ruota libera, sulle guide dei ratchet ed in piccole quantità. Deve essere un grasso molto leggero, quasi liquido.
Per questo tipo di ruota libera utilizziamo dell’olio minerale Mavic, piuttosto viscoso. Applichiamo l’olio sui dentini facendolo colare all’interno della sede di rotazione sul corpetto ruota libera, la parte che va più lubrificata.
Applichiamo grasso solo sull’asse del mozzo e sui cuscinetti, per la sua funzione schermante e sigillante.
STEP 4: REINSERIMENTO CORPETTO RUOTA LIBERA
Il corpetto ruota libera va inserito semplicemente infilandolo sull’asse.
Nell’ultima fase però i dentini della ruota libera impediscono il completo inserimento. E’ inutile forzare, con un cacciavite li inseriamo uno ad uno esercitando una leggera pressione sul corpetto per evitare che si riestendano. Schiacciati tutti e tre i dentini il corpetto entra facilmente.
Verifichiamo il corretto funzionamento del meccanismo e soprattutto il suono, che deve essere secco e non pastoso.
Reinseriamo quindi il dado di chiusura e tenendo fermo l’asse con la brugola da 12, avvitiamo fino a battuta. Verifichiamo che tutto scorra libero senza attriti.
STEP 5: COMPLETAMENTO
Applichiamo quindi un po’ di grasso sul corpetto ed installiamo nuovamente la ruota libera. Abbiamo finito.
La procedura può sembrare complicata, ma con un po’ di manualità e buon senso si riesce ad aprire tranquillamente un qualsiasi mozzo. Il problema è solo la prima volta, poi scoprirete che si tratta di un’operazione davvero banale. Se non riuscite a reperire la documentazione, rivolgetevi dove avete acquistato la bici e sicuramente saprà spiegarvi la corretta procedura di smontaggio.