Il movimento centrale è un componente importante della nostra mountain bike: si tratta del “cuscinetto” che permette la rotazione delle pedivelle all’interno del telaio.
Poichè è soggetto a forti sollecitazioni durante le discese e la pedalata ed è posizionato in una zona infelice, esposto a fango ed acqua, il movimento centrale ogni tanto va sostituito.
La durata di questo componente dipende da numerosi fattori. Innanzitutto conta la qualità del cuscinetto e delle schermature, poi contano le condizioni d’uso, il peso del rider, il tipo di terreno su cui si gira, la qualità della sede dentro cui si monta nel telaio, ma conta tanto e sopratutto la manutenzione e la qualità del montaggio.
Il segreto per far durare di più il nostro movimento centrale è infatti una costante manutenzione ed una corretta installazione. Molto importante è infatti il grasso che, se applicato correttamente durante il montaggio e successivamente durante la manutenzione, scherma in maniera efficace i cuscinetti impedendo ad acqua, sporco, fango di entrare e causare ruggine e precoce usura.
Prima di accedere al movimento centrale è necessario smontare la guarnitura, operazione che differisce a seconda della tipologia e marca di guarnitura.
Le guarniture Shimano di tipo Hollowtech II sono tutte uguali e si smontano alla stessa maniera.
Sulla pedivella sinistra, troviamo due viti esagonali da 5mm ed un tappo in plastica. All’interno dell’intaglio che serve a stringere la guarnitura sull’asse troviamo un fermo di sicurezza.
La prima operazione da fare è di allentare le due viti esagonali da 5mm. Si procede quindi con l’alzare il perno di sicurezza con un cacciavite e si svita completamente il tappo in plastica di precarico con l’apposita chiave a stella.
La pedivella può quindi essere facilmente rimossa tirando.
La maggior parte delle guarniture moderne sono però di tipo autoestraente. Lo sono tutte le guarniture Sram, le Race Face (a parte i modelli base) e tante altre.
Il sistema autoestraente prevede due viti: una più grossa che non deve essere svitata, ed una più piccola che quando viene allentata spinge su quella più grossa, tirando fuori insieme a se la pedivella che vogliamo togliere.
La vite da svitare è in genere da 8mm (10mm sulle pedivelle bb30) e si trova sul lato sinistro nelle pedivelle Sram gxp, sul lato destro nelle pedivelle BB30, DUB e Race Face.
Meno diffuse, queste pedivelle in genere si trovano sulla bassa gamma, ma sono di questa tipologia anche alcune Race Face non propriamente economiche.
Per estrarre queste pedivelle non basta svitare la vite di serraggio, ma bisogna utilizzare l’apposito estrattore. Per rimontarle invece la procedura è identica alle autoestraenti.
L’estrattore è costituito da un perno e da un corpo esterno. Il corpo si avvita nella pedivella (filettatura grossa), il perno invece avvitando l’estrattore fuoriesce e spinge fuori la pedivella facendo battuta sul perno della guarnitura.
Pochè l’adattore nasce per il perno quadro (che è più piccolo), è necessario utilizzare la boccola di adattamento per i movimenti centrali ISIS. Quasi tutti gli estrattori sono in genere forniti con l’adattatore.
Una volta estratta la prima pedivella, occorre rimuovere l’altra che è solidale con l’asse.
L’estrazione della seconda pedivella è semplice: basta estrarre con una martellata ben piazzata l’asse, semplicemente inserito a pressione. Lo sporco e la ruggine, se il movimento centrale non è stato adeguatamente manutenuto nel tempo, possono rendere difficoltosa la rimozione, ma in genere con un colpo ben piazzato (martello in plastica, mi raccomando!) l’asse si sblocca senza problemi.
Se dobbiamo sostituire il movimento centrale, procediamo ai capitoli successivi a seconda che sia di tipo press fit o filettato. Se invece dobbiamo solo farci manutenzione, possiamo andare avanti.
Puliamo il tutto per bene con specifico prodotto sgrassante sia sull’asse che sul movimento centrale. Non spruzziamo lo sgrassante sul movimento, utilizziamo un panno in microfibra imbevuto di sgrassante per evitare un’eccessiva penetrazione dello stesso all’interno dei cuscinetti.
Il grasso va applicato con attenzione sulle schermature dei cuscinetti, sull’asse della guarnitura e sulla ghiera su cui si inserisce la prima pedivella. Va applicato grasso anche sui filetti, in particolare dove si avvita la vite di fissaggio.
Ingrassato il perno, inseriamolo nel movimento centrale e fissiamo la prima pedivella. La procedura è uguale per tutte le pedivelle ad una vite (sia autoestraenti che no) ed è leggermente diversa per Shimano.
Sulle pedivelle ad una vite basta innestare la pedivella e serrare la vite di fissaggio con l’apposita brugola da 8 o 10mm con decisione (la coppia è in genere di 40-50 Nm).
Nel caso di Shimano la procedura è leggermente più complessa:
Il lavoro è a questo punto terminato!
ATTENZIONE: le procedure che abbiamo visto non valgono per i movimenti centrali a cartuccia (perno quadro ed isis), sui quali l’asse è parte integrante del movimento centrale.
Se l’ISIS si trova oramai solo su biciclette piuttosto datate, il perno quadro è largamente utilizzato sulla bassa gamma. Si riconosce perchè, una volta tolta la vite di serraggio della pedivella, si nota che l’innesto della pedivella sull’asse è un quadrato, come nella foto qui sopra.
Il movimento centrale filettato è il più semplice da sostituire, ma sono necessarie delle chiavi specifiche.
La chiave di tipo Hollowtech II era la più utilizzata fino a pochissimo tempo fa. Si utilizza sulla maggior parte dei movimenti centrali Shimano, sugli Sram GXP, sui Race Face di penultima generazione e su tanti altri modelli. Molti movimenti centrali che richiedono chiavi diverse (es. Shimano M8000) sono forniti con un adattatore per questa chiave.
La chiave di tipo DUB sta invece sostituendo la precedente sui nuovissimi movimenti centrali DUB e Race Face da 30mm. Questa chiave è molto simile alla precedente, ma è più piccola con un innesto diverso.
Esistono poi chiavi specifiche e dedicate (come quella E*13 qui sopra) che lavorano con specifici movimenti centrali.
La procedura di estrazione è piuttosto semplice, ma ci sono alcune precauzioni da tenere a mente perchè può essere necessaria molta forza per svitare le calotte.
Inannzitutto bisogna sempre lavorare bici a terra, in modo da applicare meglio la forza necessaria allo svitamento. Bisogna inoltre assicurarsi che la chiave sia sempre ben innestata, tenendola premuta con il palmo quando si svita. Se la chiave scappa può danneggiare l’innesto e creare non pochi successivi problemi di estrazione.
I movimenti filettati delle mountain bike sono sempre di tipo BSA, filettati a passo inglese. Questo significa che la calotta lato trasmissione si svita al contrario.
Dal lato disco dovremo far forza in senso antiorario per svitare la calotta
Dal lato trasmissione dovremo far forza in senso orario per svitare la calotta
Estratte le calotte, puliamo accuratamente il filetto nel telaio con prodotto sgrassante. Applichiamo quindi abbondante grasso bianco al litio o anti-grippante sia sul filetto del telaio che sulla calotta.
Le calotte vanno sempre imboccate a mano, avendo cura di innestare correttamente il filetto. La calotta deve entrare senza troppo sforzo, se forza le opzioni sono due: l’abbiamo inserita storta oppure il filetto è danneggiato. Se la calotta entra storta danneggia gravemente il telaio! Attenzione, quindi!
Rispettiamo inoltre l’ordine di eventuali spessori previsti dal produttore del movimento centrale. In genere, sui telai con scatola da 68mm vanno messi due spessori extra, uno per lato, per portare la battuta a 73mm. Seguite le istruzioni fornite con il movimento centrale per il corretto ordine di spessori.
Le calotte vanno quindi avvitate nel seguente modo:
Il serraggio va fatto a 40Nm ambo i lati con una chiave dinamometrica reversibile.
I movimenti centrali centrali di tipo pressfit sono molteplici. Tendenzialmente ne esistono di due tipi:
Ad ogni modo, indipendentemente che siano di un tipo o dell’altro, questi movimenti centrali vanno estratti nella stessa maniera.
Come dice il nome “press fit”, questi movimenti centrali si inseriscono a pressione. Per estrarli bisogna quindi semplicemente spingerli fuori.
Per rimuoverli esiste uno specifico estrattore, costituito da una serie di lamelle che agganciano la calotta del cuscinetto e permettono, tramite alcune decise martellate, di spiantare la calotta o il cuscinetto dal telaio.
L’estrattore si inserisce al contrario, dal lato della calotta da spiantare. Quando le alette scattano, significa che è correttamente agganciato e si può quindi iniziare l’estrazione con il martello. Colpi decisi e la calotta esce senza troppi problemi.
Estratte le vecchie calotte dobbiamo pulire ed applicare abbondante grasso bianco al litio nel telaio. Possiamo quindi inserire le nuove calotte con l’apposita pressa.
La pressa non è altro che una barra filettata e due boccole che si incastrano nelle calotte. Avvitando i manici, le piastre si avvicinano schiacciando i cuscinetti nella loro sede perfettamente perpendicolari.
E’ sempre preferibile (soprattutto per chi è inesperto) inserire le calotte una per volta. In questo modo il rischio di farle entrare storte è pressochè nullo.
La pressa va tirata fino a che non si sente che diventa dura da avvitare: quello è il segnale che la calotta è correttamente in battuta.
Per gli eventuali spessori da mettere dietro le calotte, fate sempre riferimento alle istruzioni fornite con il movimento (o reperibili sul sito del produttore).
Un ultimo segreto: il grasso è la soluzione a quasi tutti i problemi dei movimenti centrali. L’utilizzo di un buon grasso per schermare e sigillare il movimento centrale è il segreto per farlo durare a lungo poichè impedisce all’acqua di raggiungere i cuscinetti, che seppur schermati, non sono 100% stagni. L’ideale per i movimenti centrali è il grasso bianco, un grasso molto pastoso e persistente che svolge un’ottima funzione schermante. Non abbiate paura ad usarlo in abbondanza in ogni parte del movimento centrale!
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