Continental ha presentato le gomme Argotal e Kryptotal ad aprile 2022 insieme a tutta la sua gamma gravity. Oltre a tentare di ricordarci i nomi, abbiamo passato diverso tempo a provare i nuovi pneumatici del marchio tedesco, completamente diversi da quelli che abbiamo apprezzato in passato.
Questo test riguarda in particolare l’Argotal e il Kryptotal Re, dove Re è l’abbreviazione per Rear, cioé retrotreno. Entrambi in configurazione tubeless, 29 pollici e da 2.4″ di larghezza, i due pneumatici sono diversi in termini di battistrada ma hanno la stessa carcassa trail e la stessa mescola endurance. Se vi chiedete il motivo per cui abbiamo scelto la mescola più dura, la risposta si trova nel peso. Il treno di gomme è stato montato sulla Canyon Spectral CFR, bici da pedalare anche in salita.
Per fare un po’ di chiarezza, ecco la tabella dell’offerta Continental.
I pesi dichiarati si avvicinano molto a quelli rilevati da noi. L’Argotal ha fermato l’ago della bilancia sui 1054 grammi, il Kryptotal Re sui 1031 grammi.
L’Argotal viene definito da Continental come “I tacchetti sulle spalle in linea e con una struttura altamente di supporto fanno sì che Argotal offra la massima presa meccanica e stabilità in curva su terreno smosso. Il design del battistrada aperto e i tacchetti pronunciati con rampe ripide generano la migliore interazione possibile con una superficie smossa mentre supportano l’autopulizia, per ispirare sicurezza in ogni fase del percorso.”
Il Kryptotal invece “Disponibile in diverse versioni ottimizzate anteriore e posteriore, il disegno del battistrada di Kryptotal presenta un equilibrio tra profilo positivo e aree aperte progettate per le migliori prestazioni su terreni complessi o sentieri con condizioni miste. L’uso di rampe ripide e poco profonde offre ai ciclisti un buon punto di presa, autopulizia e bassa resistenza al rotolamento. Mentre il disegno del battistrada del Kryptotal Fr è ottimizzato per l’aderenza dell’avantreno e la stabilità in curva, il Kryptotal Re è ottimizzato per le esigenze di frenata e stabilità della ruota posteriore.”
Malgrado la largezza della gomma sia identica sulla carta, nella prassi queste differiscono leggermente. Con tutta probabilità la maggior larghezza del posteriore è dovuta però all’uso.
Difficilmente provo sensazioni così nette con una nuova gomma, ma se mi chiedete cosa ne penso dell’Argotal all’anteriore la mia prima risposta sarà “brutalmente preciso“. Senza strafare con la larghezza, i tedeschi hanno creato un pneumatico che dà proprio la sensazione di poter essere piazzato esattamente dove si vuole.
La pressione di esercizio è di 1.5″ all’anteriore e 1.6” al posteriore, con cerchi in carbonio DT Swiss XMC 1200 con canale interno di 30mm. La forma del copertone è perfetta: nè troppo squadrata, nè troppo spanciata, cosa che permette una gestione in curva (di nuovo) molto precisa e prevedibile.
Se avete storto il naso quando avete letto che la mescola sarebbe quella endurance, cioà la più dura della gamma gravity di Continental, sappiate che non è minimamente paragonabile ad una mescola da XC. I tasselli laterali sono belli morbidi e si deformano per assecondare il terreno e soprattutto offrire grip a volontà.
Come potete notare i tasselli laterali dell’Argotal sono molto massicci e alti. Tutto il battistrada è improntato alla trazione e meno alla scorrevolezza, vista la distanza dei tasselli. Infatti sul duro il grip non è dei migliori, perché c’è troppo spazio fra un tassello e l’altro. Dove però l’Argotal brilla è sullo smosso, cioé su praticamente tutti i terreni alpini, a parte qualche placca di roccia che ogni tanto si trova sui sentieri. Non solo, anche sul bagnato è una gomma che dà molta sicurezza: si pulisce molto velocemente dal fango e la mescola fa bene il suo lavoro.
Il Kryptotal Re è meno estremo da questo punto di vista, proprio perchà deve garantire una certa scorrevolezza al posteriore. Devo dire che ho pedalato queste gomme anche per diverse migliaia di metri di dislivello senza problemi e senza l’impressione di essere frenato in qualche modo.
Come l’Argotal, anche il Kryptotal Re ha un’ottima tenuta in curva grazie ai tasselli laterali ben pronunciati, e lo stesso posso dire della frenata.
Uno dei punti che tengo sempre a sottolineare, quando provo delle gomme, è come si comporta la carcassa a livello di affidabilità e risposta elastica. Se la carcassa Trail non è di certo la più ammortizzante della gamma Continental (abbiamo anche delle Enduro qui in redazione, seguirà il test), d’altro lato si è rivelata perfetta per resistenza alle pizzicature su terreni rocciosi in stile Monte Tamaro. Zero forature su due treni di gomme, con gli stessi cerchi e con due rider dal peso simile.
D’altronde una carcassa meno “dura” comporta di solito anche un po’ più di peso, ed infatti potete vedere dalla tabella in alto che si andrebbero ad aggiungere circa 100 grammi per gomma con la carcassa enduro.
Per quanto riguarda il consumo dei copertoni, qui sopra potete vedere il Kryptotal Re dopo un mesetto di uso con risalite pedalate e qualche aiuto sotto forma di funivia, ma senza giornate in bike park. I tasselli sono tutti al loro posto e non presentano crepe che potrebbero portare a strappi. L’usura è piuttosto regolare in tutte le parti della gomma.
Ho trovato le mie nuove gomme preferite. Ero già un grande estimatore del Der Kaiser e Der Baron, ma queste nuove Kryptotal e Argotal alzano l’asticella per chi fa all mountain e cerca dei copertoni affidabili, con ottima trazione e dal peso che li rende pedalabili. Avevo scritto un articolo riguardo al peso ideale per una gomma alpina: sembra che Continental l’abbia letto prima di presentare la nuova gamma.
Scherzi a parte, i tedeschi hanno fatto centro e, considerando che entrambi i copertoni si trovano online per circa 55€ (anche i Kryptotal), vi invito a provarli e dirmi le vostre sensazioni qui nei commenti.
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