Coppa del mondo Nove Mesto 1: largo alla nuova generazione

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Prima tornata di gare a Nove Mesto, dove inizia e finisce la coppa del mondo XC 2020. Cielo plumbeo, pista umidiccia, temperature da piumino, non esattamente le condizioni che siamo abituati a vedere, d’altronde siamo ad ottobre e gli atleti gareggiano per la prima volta tutti insieme in una gara importante. Non siamo neanche abituati a vedere questa pista senza pubblico, con le tribune vuote, ma in tempi di Covid succede questo e altro.



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Come, per esempio, un Nino Schurter che deve partire in quarta fila, dopo la caduta durante il Short Track che stabilisce la griglia di partenza. O uno Schurter indietro di 20 posizioni dopo i primi giri, ma che recupera fino in quarta posizione all’ultima tornata, superando il suo acerrimo rivale Avancini e difendendo la posizione in volata.

La vittoria se la sono però giocata 3 atleti che non avevano mai vinto una coppa del mondo: il danese Andreassen, il francese Marotte e l’olandese Vader.

Ed è proprio il danese a portare a casa il primo posto, festeggiando così una settimana speciale che lo ha visto vincere i campionati nazionali lo scorso sabato.
Male è andata al messicano Ulloa Arevalo, partito con il numero 1 in quanto vincitore del Short Track, caduto su una delle tante radici bagnate ed infortunatosi al ginocchio. Mathias Flückiger, dopo aver spinto in testa al gruppo soprattutto in discesa, è letteralmente esploso e ha lasciato la gara.

Migliore italiano è stato Kerschbaumer, ottavo. Appuntamento a domenica, forse con una pista più asciutta, anche se a queste latitudini e in questa stagione sarà dura che succeda. Risultati completi qui.

Fra le donne c’è stata una prima assoluta, e cioé la vittoria della ventunenne francese Loana Lecomte, davati ad Anne Terpstra e Pauile Ferrand Prevot. Quest’ultima ha dovuto cedere il secondo posto proprio durante l’ultimo giro. Indietro, staccate di oltre 5 minuti, la Neff e la Langvad, da cui ci si sarebbe aspettato di più. Replay donne.

Risultati completi qui.

 

Commenti

  1. Maxim Marotte per l'ennesima volta evidenzia una conduzione di gara saggia, a differenza del compagno Avancini che spende le proprie energie nei primi giri per finire quasi sempre senza più cartucce da sparare. Il francese parte in sordina e aumenta il ritmo man mano, arrivando su di giri nel finale, quasi sempre a ridosso dei primi e spesso sul podio. Tanto di cappello
  2. Se ci fosse stato un giro in più non lo so come sarebbe finita, partire in 4^ fila, mi pare 29° e finire 4° a soli 24" dal vincitore che tra l'altro ha 10 anni meno di lui dimostra solo una cosa.........la belva ha ancora fame.
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