Buongiorno a tutti, Marco mi ha chiesto di scrivere qualche indicazione per questo periodo difficile. Sicuramente saranno concetti già noti per tutti, comunque “repetita iuvant”.
- lavarsi mille volte le mani (pare ormai certo che sugli oggetti il virus regga anche per 3 giorni); il normale sapone è sufficiente, in alternativa alcool o gel alcoolici (almeno al 70%) e mai toccarsi occhi naso o bocca se non appena dopo lavati.
- Cercare comunque di toccare in giro il meno possibile.
- Una disinfezione anche delle scarpe, quando si rientra a casa, può essere utile (in Cina hanno disinfettato tutte le strade quando hanno appurato che, per terra, poteva restare attivo per 10 giorni).
- Uscire comunque il meno possibile.
- Mascherina nel supermercato, non indispensabile quando si è in giro senza nessuno vicino, in macchina non serve, in moto sì se con casco aperto. Guanti consigliati facendo la spesa.
- Accesso al pronto soccorso: di questi tempi meglio starne lontani, però purtroppo non c’è solo il covid19, quindi se ci fosse la necessità ormai tutti i PS hanno approntato percorsi puliti per pazienti non sospetti e triage esterni, quindi attenersi rigorosamente alle indicazioni e, possibilmente, arrivare già con mascherina.
- Allenamento gambe per chi li ha i rulli. Non esagerate perché si suda molto, un’ora al giorno è sufficiente, la tipologia di allenamento va scelta in base alla gamba “di origine”.
- Chi non ha i rulli può fare squat, con pesi e bilanciere oppure con pesi improvvisati che si possano tenere in mano o anche step-up con una scaletta o una sedia (molto allenante per il quadricipite).
- Per le braccia: in assenza di pesi le vecchie flessioni possono sempre venire bene
- Alimentazione: iperproteica, ipervitaminica, in particolare vitamine C e D. La C in dosi importanti, senza arrivare ai livelli dati dai Coreani, ma anche 2,3 grammi al giorno si possono prendere per 10/15 giorni.
Ultima considerazione per la giusta dose di aria: chi ha il giardino è privilegiato e può fare attività fuori, diversamente da finestre o balconi comunque bisogna prendere aria e magari un po’di sole. Attenti alle variazioni di temperatura, adeguando l’abbigliamento onde non sudare né prendere freddo, situazioni favorenti l’ammalarsi.
Chi avesse altre domande posti un commento qui sotto, magari adesso che, quando non sono in mezzo ai coronavirus sono a casa, riesco a rispondere
Chi è Giampaolo Arzillo
Medico chirurgo specialista in Chirurgia Generale. Savonese residente a Vado Ligure, si è laureato nel 1982 ed ha conseguito la specialità in chirurgia nel 1987. Dal 1986 lavora come chirurgo ospedaliero con esperienze in vari ospedali.
Da inizio marzo 2020, non potendo di fatto operare, ha dato disponibilità per occuparsi di covid19, per cui da 20 giorni lavora con internisti e infettivologi in area gialla, che è il reparto pre-rianimazione, dove i pazienti possono avere la c-pap, un casco per migliorare il respiro, senza bisogno di essere intubati. Conosciuto ai più sul forum per la sua rubrica “Risponde il medico” con il nickname GPA.
I posti sono stati creati , abbiamo 5reparti Covid , la RIA ha raddoppiato i posti e ora inventato una subintensiva nelle sale operatorie chiuse.
Riguardo le scarpe in area covid mettiamo sempre calzari monouso, in subintensiva maggiormente protetti, e sempre calzari.
Per le mascherine FFP3o 2 in area covid con tutti i presidi del caso. per le scarpe personali non entro mai in casa, le lascio in cantina, ma nel mio tragitto ospedaliero faccio solo poca strada sino allo spogliatoio dove mi cambio totalmente e uso zoccoli appositi
se avete una mascherina FFP2 o 3 è possibile usare l'acqua ossigenata per rigenerarla ,diluirla con acqua 1:3 lasciare a bagno 20minuti, risciacquare e lasciarla asciugare.
Purtroppo a oggi non vedo la fine del tunnel, ma si continua a lottare.
un altro suggerimento che mi sento di dare è di evitare situazioni domiciliari che possono procurare dei traumi, sembra una banalità ma arrivano diversi traumi domestici, del resto il traffico è annullato, cosi i traumi sportivi e pochi sul lavoro. tuttavia la gente a casa si adopera a fare qualcosa.
da venerdì è stata emanata una circolare interna che obbliga al tampone ogni pz che dovrà andare in sala operatoria, questo per chiarire il suo percorso ed il reparto di destinazione dopo l'intervento. qualora risultasse positivo va in area covid a seconda dell'intensità di cura. il problema che il risultato del tampone lo abbiamo in 6h come minimo , se non urgente in 12h, quindi se il pz traumatizzato non è in pericolo di vita sta in PS con la parte lesa sino al risultato del tampone.
questa notte ero di guardia e mi è arrivata una donna con frattura esposta di caviglia, di solito nel giro di 1h riusciamo a fare tutto, questa notte ha dovuto attendere 6h con possibili complicante infettive importanti. qualora il paziente fosse in pericolo di vita si va in sala operatoria subito dopo il tampone ma poi rimarrà in sala operatoria sorvegliato sino al risultato del tampone. questo porta via risorse perchè il personale dovrebbe fare altro nel mentre...
quindi vietato farsi male, e siamo in Lombardia!
ciao Marco