Dallo Stelvio alle foreste di larici in veste autunnale

Già sul versante Vallesano del Simplon Pass durante il viaggio di ritorno dal Torrenthorn, ancora sbronzi da tanto ben di Dio appena gustato, ma evidentemente non ancora sazi, io e il prode White Duke già ipotizzavamo la prossima meta: “dai cazzius, prima che arrivi la Sacra Materia Bianca dobbiamo cogliere un’ altra di queste perle”… il Vallese è una vera mecca di itinerari forti e con panorami mozzafiato, però abbiamo entrambi voglia di cambiare scenari e così imbastiamo la programmazione spaziando praticamente su tutto l’ arco alpino. Anzi a dire il vero il Duca, da vero uomo di mondo, spazia fino Moab e Yosemite, il Marocco e la Libia…io volo molto più basso e più realisticamente propongo: “il prossimo carico ce lo potremmo giocare allo Stelvio”.

Ma quando iM mi chiama a rapporto mi trovo in mano solo un bel “due di picche”…m@ po$%ç° °§°##@n@ !!!
… poi succede l’ imponderabile: con quattro pirolette, un carpiato doppio e qualche strisciata poco onorevole riesco a scastrarmi dai lavori che incombono a casa. Ok, la cosa mi costa un bel pò di Punti Wheel con la famiglia, ma quel che conta è che parto il Venerdì sera, direzione Morbegno, dove dormiamo a casa di Angelo per spezzare il viaggio dell’ indomani fino al Passo dello Stevio.
L’ occasione è buona per un accesissimo Peto Contest tra nobili: il Marchese di Varese (io) contro il Duca. Concludiamo a notte fonda con un salomonico e democratico pareggio (ad odor del vero ci siamo addormentati/storditi a vicenda per cui il risultato vero non si saprà mai, infatti il Barone di Morbegno, giudice della tenzone, era già crollato anestetizzato).

Le previsioni sono ottime e così scegliamo il Goldseeweg, tanto famoso e frequentato, ma forse in questo fine di stagione non troveremo molto traffico. E’ l’ ultima occasione dell’ anno, già da metà settimana si prevedono le prime nevicate serie.
Cristiano arriva puntale da Como, noi siamo invece un po’ in ritardo…ma oggi non abbiamo fretta e così sarà per tutta la giornata.

La salita inizia subito durizzzzzima ma non ci vergogniamo di farla a piedi, oltretutto finisce subito. Al rifugio Garibaldi incontriamo altri biker teutonici che però prendono altre direzioni, per ora siamo solo noi, poi incontreremo 4 o 5 escursionisti e due ragazzi Trentini in MTB.

Ha nevicato qualche giorno fa ma l’ esposizione favorevole ci fa trovare il sentiero pulito.

La giornata splendida e calda invita a godersi ogni attimo. Il trail sembra fratazzato di fresco…

Io e The Duke siamo spesso fermi a scattare, i due “giovani” scalpitano. Lo Zio Angelo tira fuori una delle sue perle: “che bello ai tempi in cui le foto si facevano su un rullino, 36 pose e bon…”

Cristiano ha fretta !

Noi molta meno…

…pausa pranzo con prodotti tipici. Guardo l’ altimetro e dice 2708…ma come è già un’ ora e mezza che siamo in giro e siamo ancora così in alto?

Riprendiamo le danze, io ho voglia di gustarmi tutta la giornata per bene. In autunno c’ è una luce fantastica col sole basso già dal primo pomeriggio. I rilievi sono sempre ben delineati, pare di osservare un plastico dall’alto.

Il sentiero nella parte alta corre flow per chilometri in leggerissima discesa, sempre “destro” e con qualche punto un po’ più stretto.

L’ Ortles incombe sullo Zio

Il sentiero poi takajiu più deciso.

Abbassandosi ci si avvicina a boschi che si stanno vestendo a festa con colori sgargianti.

Raggiungiamo la Furkelhütte (chiusa)…si scende ancora un po’ poi si sale ca. 250 mt. di dislivello lungo una piacevole stradina. Da qui le visuali sulla valle di Trafoi e sulla Val Martello sono magnifiche, valorizzate da colori incredibili.

Comincia qui l’ Almweg o sentiero delle Malghe. E’ un continuo saliscendi a quota (più o meno) costante di ca. 2200/2300 mt.

Raggiunta la StilfserAlm si ricomincia a salire.

Per poi ridiscendere…

Poi si sale ancora, poi si scende…e via via via…ma cazzius non scendiamo mai davvero ?

Siamo stanchi ma quest’ orgasmo di luci e colori fa passare ogni fatica…

..per modo di dire perché quando raggiungiamo la Tschageinalphütte qualcuno ipotizza di scendere verso Montechiaro. Non se ne parla, assicuro che appena dietro si scende di sicuro (l’ avevo già assicurato un paio di volte).

Il sentiero è un biliardato di larici (cit. iM) a dir poco commovente…

Siamo in ritardo mostruoso per l’ appuntamento con Herr Werner che ci dovrà riportare col pulmino da Prato al Passo dello Stelvio. Un paio di telefonate ci risolvono l’ inghippo. Lo Zio Angelo aveva addirittura ipotizzato di risalire per poi riprendere a salire in MTB verso Forcola, Pedenolo ecc. ecc. e raggiungere Bormio in bici…ahahahah forse manco a Luglio partendo presto !!!

Il sole è sceso e comincia a far freschino. Raggiungiamo infine la Glurnser Alm dalla quale piombiamo a velocità fotonica su Glorenza e con qualche chilometro su strada a Prato allo Stelvio.
Come nelle migliori occasioni abbiamo tutti i moschini attaccati sui denti, segno inequivocabile che il godimetro è stato spesso a fondo scala.
Herr Werner ci carica a bordo e già mentre saliamo a recuperare l’ auto quella vecchia volpe del Duca mi istruisce su come recuperare i punti persi:
– “Basta qualche lavoretto domestico di quelli spaccaballe, un Sabato all’ Ikea prima di Natale (= taaaanti punti), e uno al Fox Town, un paio di giri all’ Esselunga e la tessera è bell’ e che ricaricata”…
I Punti Wheel si potranno riconvertire poi, con l’ apposita APP, in Punti Powder non appena nevicherà, al posto della Gialdona si tireranno allora fuori i Largoni…naturalmente Gialdoni anche loro!

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