Daskalu sospeso per 17 mesi per violazione dei whereabouts antidoping | MTB Mag

Daskalu sospeso per 17 mesi per violazione dei whereabouts antidoping

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Vlad Dascalu è stato sospeso per 17 mesi a causa di violazione delle regole antidoping, nello specifico per non aver segnalato 3 volte dove si trovava per effettuare eventuali controlli antidoping (qui la regola). Di seguito il comunicato ufficiale dell’UCI.

L’Union Cycliste Internationale (UCI) informa che il Tribunale antidoping dell’UCI ha emesso una decisione contro il ciclista rumeno Vlad Dascalu.



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Il Tribunale ha ritenuto Vlad Dascalu colpevole di una violazione delle regole antidoping (mancanze nei luoghi di ritrovo da parte di un corridore) per aver commesso tre mancanze nei luoghi di ritrovo (whereabouts, ndr) in un periodo di 12 mesi. Il Tribunale ha imposto al ciclista un periodo di sospensione di 17 mesi.

In conformità al Codice Mondiale Antidoping e al Regolamento Antidoping dell’UCI, il periodo di sospensione inizia il giorno della notifica della decisione, in questo caso il 21 maggio 2024, e rimarrà in vigore fino al 20 ottobre 2025.

Inoltre, in linea con le Regole procedurali del Tribunale, la decisione sarà pubblicata sul sito web dell’UCI. La decisione può essere impugnata entro un mese davanti al Tribunale arbitrale dello sport (CAS).

L’UCI non intende commentare ulteriormente la questione.

Commenti

  1. lollo72:

    Ciò che mi pare strano è che sia stato l'unico atleta del Trek Factory Racing a non aver comunicato, come previsto da regolamento, per ben 3 volte la propria posizione ; che il suo staff non lo segua per tali pratiche denota quantomeno superficialità oppure complicità !
    Spero per Daskalu che possano essere stati solo errori formali e superficiali di comunicazione ( del tipo non ha funzionato la rete e non mi sono accorto della mancata comunicazione ) e la questione possa risolversi positivamente ; certo che il fatto accada ad un professionista di coppa del mondo lascia perplessità .
    Cosa c'entra la squadra con la sua vita?
    È come dire che se evadi le tasse è colpa del tuo datore di lavoro che non ti ha controllato la dichiarazione dei redditi :mrgreen:
  2. marco:

    vale la pena ricordare come agiva il più grande bombato del ciclismo, Armstrong.
    1. Non si faceva trovare in due posti consecutivi in cui avrebbe dovuto esserci secondo il calendario che dava all'agenzia antidoping.
    2. Al terzo si faceva trovare, risultava pulito per poi..
    3. ..ricominciare con il giochetto senza farsi trovare per i prossimi 2 appuntamenti

    In questo modo non si faceva mai squalificare e intanto si bombava.
    Si tra le tecniche usate da Armastrong c’era anche quella . Tuttavia il caso Armstrong è molto più complesso in quanto a dei controlli risulto’ positivo ma riusci con la compiacenza della federazione e medici vari a far scomparire la prova . Questo accadde molti anni prima dellp scandalo; c’è su netflix un documentario eccezionale sul suo caso .
  3. Che a fronte del mancato rispetto del regolamento sia punito, è sacrosanto.
    Ma rimane curioso come per il pubblico ludibrio qualcuno sia IL LADRO a priori, senza possibilità d'appello... Cosa comunque già vista, del resto, nel caso FLÜCKIGER, per il quale si son dette peste e corna (e lì erano stati gli esami a dare il via al processo)...

    Se si volesse cercare del marcio, inizierei dal basso... ovvero dalle gare di paese, quelle con gli amatori ruspanti che fanno tempi da elite, ecco... magari usando davvero i cabinotti con le scritte "ANTIDOPING"... che oggi hanno lo stesso effetto delle colonnine autovelox arancioni...
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