DH WC #6 Snowshoe: Bruni vince tappa e circuito

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Snowshoe ha ospitato la finalissima di UCI DH World Cup 2021 in un emozionante conclusione di circuito. A differenza di gara #1 che si è svolta mercoledì, questo secondo evento nella località statunitense è stato ricco di colpi di scena e assolutamente coinvolgente, con tutti gli atleti determinati a dare il meglio di sé per chiudere la stagione con un risultato di rilievo e con i top rider concentrati nella lotta per la leadership della classifica generale.



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E il più concentrato si è dimostrato Loïc Bruni che, assolutamente impeccabile, ha pennellato le traiettorie con velocità, leggerezza e precisione in ognuna delle sezioni dell’impegnativo tracciato americano, vincendo la tappa e guadagnando i punti necessari a vincere il circuito.

Da ammirare la forza mentale di questo atleta che non si lascia sopraffare dalle emozioni e dalla pressione nelle run più determinanti.

Emozionante anche la run di Troy Brosnan, sempre in attacco e vicinissimo al tempo di Bruni, meno di mezzo secondo di distacco che gli vale un ottimo secondo posto. Sale al quarto posto in classifica generale, il primo dei “non francesi” in questa classifica che sottolinea il dominio dei transalpini nel 2021.

Terza posizione per Angel Alonso Suarez che ha messo insieme la migliore run della sua carriera, sedendosi a lungo in hot seat e determinando il tempo da battere per tutti i top rider. Un tempo che solo in due sono riusciti ad abbassare mentre per gli altri, la prestazione di Suarez, ha evidentemente aggiunto ulteriore difficoltà a una gara già densa di pressione.

Tra questi proprio Loris Vergier che ha commesso una serie di grossolani errori, chiaramente sopraffatto dalla pressione per la gara e per la vittoria di circuito a portata di mano con l’assenza per infortunio di Daprela, leader di circuito fino a oggi. Conclude al 54° posto e slitta in terza posizione nella classifica di circuito.

Amaury Pierron ha interpretato molto bene il tracciato di Snowshoe e si è avvicinato molto al tempo di Suarez, solo 1 decimo dietro di lui, ma non è stato sufficiente a superarlo e resta ai piedi del podio, in quarta posizione. La classifica generale lo vede in sesta posizione nonostante l’assenza per infortunio a ben due gare.

Quinta posizione per Luca Shaw che al traguardo è parso un po’ deluso dal risultato.

Sicuramente l’atleta statunitense avrebbe voluto ottenere qualcosa di più dato che non ha raccolto molto in questa stagione che lo vede solo 16° in classifica generale ma soprattutto perché un risultato a Snowshoe avrebbe avuto ancora più valore davanti al pubblico di casa. In ogni caso, si tratta del suo miglior piazzamento di questa stagione.

Thibaut Daprela è uscito in tempo dall’ospedale, dove lo hanno curato per le conseguenze della brutta caduta di ieri, per festeggiare sul podio la sua seconda posizione in classifica generale.

Molto bene il nostro Davide Palazzari che chiude in 21ª posizione e conclude una stagione di buon livello con tanta costanza che lo porta al 28° posto della classifica generale.

La manche femminile è stata purtroppo interrotta a lungo a causa dell’impressionante caduta di Jessica Blewitt che ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso per la probabile frattura di clavicola e femore. Una volta ripartita la manche di gara, le atlete sono sembrate ulteriormente agguerrite e hanno dato vita a una delle gare più avvincenti della stagione per la categoria femminile con una serie di discese mozzafiato.

Su tutte, è Valentina Höll ad aver impressionato per la guida assolutamente aggressiva che l’ha portata a vincere per la seconda volta consecutiva nella stessa settimana qui a Snowshoe e a salire, assolutamente incredula, sul gradino più alto del podio nella premiazione di circuito.

Ed è stata proprio Myriam Nicole, leader di circuito fino alla sua discesa, a regalarle la vittoria della World Cup 2021, scivolando banalmente in un ingresso di curva e concludendo al 7° posto mentre stava lottando per riuscire a guadagnarsi una posizione a podio. Slitta quindi in seconda posizione in classifica generale.

Seconda posizione per Marine Cabirou, ottima nella sua run, che ha sfiorato la vittoria di tappa con soli due decimi e mezzo di ritardo dal tempo di Höll. In classifica generale di circuito è quinta, pur avendo saltato una gara.

Camille Balanche in questa stagione ha dimostrato un’eccellente costanza di risultati che l’ha consacrata tra le migliori discesiste al mondo, confermando di aver meritato la maglia iridata ai campionati del mondo 2020. Oggi conclude in terza posizione sia di tappa che di circuito.

Tahnée Seagrave in questo finale di stagione è tornata in forma, precisa e determinata come non la si vedeva da tempo, da prima della sua serie sfortunata di infortuni. Ha chiuso in quarta posizione, anche nel suo caso sia di tappa che di circuito.

Quinta posizione per Nina Hoffmann che nella overall si piazza al decimo posto, anche lei con una gara in meno.

Eleonora Farina è scesa con determinazione e molta precisione ma non le sono state sufficienti per salire sul podio, scontrandosi con delle concorrenti veramente agguerrite in questa finalissima di circuito. Conclude all’ottavo posto mentre nella overall conserva la sesta posizione a pochi punti dal podio.

Nella categoria Junior maschile è nuovamente il britannico Jordan Williams a vincere, bissando il risultato di mercoledì, ma non è bastato per scavalcare il campione del mondo Jackson Goldstone che, con il suo secondo posto, mantiene la leadership della overall e vince la World Cup 2021. Vittoria di tappa e di circuito invece per Izabela Yankova, rivelazione di questa seconda parte di stagione che l’ha vista dominare anche nella corsa per il titolo iridato.

Classifiche complete finali Snowshoe #2

World Cup overall

 

Commenti

  1. Che di rado, in alcune gare, si utilizzi il podio a 5 gradini non toglie che per definizione, nella storia della DH, il quarto e quinto posto si definiscano i piedi del podio. Definizione nata quando in World Cup si è iniziato a premiare i primi 5 mentre i podii erano ancora tutti strutturati a 3... e nella maggior parte delle località si usa ancora così, compreso qui a Snowshoe (la foto che l'utente con tanto buon tempo si è dovuto sbattere a cercare, dato che di podii a 5 gradini ne montano ben pochi, risale all'anno scorso in Portogallo ed è presa da un articolo che, guarda un po', ho scritto io stesso, come tutti gli articoli degli ultimi 9 anni su questo magazine, articoli che per qualche anno sono stati ripubblicati anche su Red Bull, tanto per dire...). Che siano premiati i primi 5 mi pare implicito nell'articolo stesso, altrimenti non citerei ogni volta tutti e 5 gli atleti, in tutti gli articoli che scrivo e che, evidentemente, dimostrano che la mia conoscenza della DH vada ben oltre una banale disposizione del podio che conosce chiunque, anche chi non ha gareggiato e lavorato nell'ambiente come il sottoscritto. Ma veramente, dico, veramente, pensate che uno come me, mi si perdoni la presunzione ma a quanto pare è d'obbligo, noto per essere in Italia tra i più profondi conoscitori della DH, cada su una banale fesseria di questo genere? No, chiedo... veramente? Che forse fosse il caso di chiedere spiegazioni e imparare qualcosa, invece che avere la presunzione di correggere una cosa esatta solo perché non la si è compresa? Sono qui soprattutto per divulgare informazioni, basta chiedere.
  2. frenk:

    Che in alcune gare si utilizzi il podio a 5 gradini non toglie che per definizione, nella storia della DH, il quarto e quinto posto si definiscano i piedi del podio. Definizione nata quando in World Cup si è iniziato a premiare i primi 5 mentre i podii erano ancora tutti strutturati a 3... e nella maggior parte delle località si usa ancora così, compreso qui a Snowshoe (la foto che l'utente con tanto buon tempo si è sbattuto a cercare risale all'anno scorso in Portogallo). Che fossero premiati mi pare implicito nell'articolo stesso, altrimenti non citerei ogni volta tutti e 5 gli atleti. Ma veramente, dico, veramente, pensate che uno come me, perdonatemi la presunzione ma a quanto pare è d'obbligo, noto per essere in Italia tra i più profondi conoscitori della DH, cada su una banale fesseria di questo genere, quando di podii nella mia carriera ne ha visti a migliaia? Per non parlare di quanti ne ho montati e fatti montare! No, chiedo... veramente?
    Lungi da me mettere in dubbio la tua storia, però molto semplicemente ti è stato fatto notare che nella storia del Dh il 4 e 5 non sono sempre ai piedi del podio come tu hai detto e non mi pare il caso di farne una questione di lesa maestà. Hai detto una cosa e ti è stato provato che non è sempre stata vera. Stop. Poi possiamo discutere sul fatto che probabilmente non c’è un cerimoniale standard e che ogni località fa come vuole, vuoi per tradizione o per gli spazi a disposizione (o come gira all’organizzatore). Tra l’altro se proprio vogliamo essere precisi la stessa parola podio non indica per forza quello che si intende comunemente come podio sportivo (primo secondo e terzo) ma penso siano veramente preziosismi da Accademia della Crusca. Resto dell’opinione che la frase poteva essere formulata meglio.
  3. frenk:

    Allora mettiamola così, almeno la smetti di arrampicarti sugli specchi per aver ragione a tutti i costi anche davanti alla spiegazione dei fatti e dato che non ti pieghi alla legittimità di una definizione che in DH è storica e, la storia della DH la conosco bene: qui a Snowshoe i gradini del podio sono 3. Ergo Pierron era ai piedi del podio e quindi la frase era formulata correttamente sia come definizione storica che come contesto attuale. Contento ora? E se ti servono altre spiegazioni chiedi pure prima di partire in quarta con critiche infondate, almeno impari qualcosa di nuovo. Ciao!

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    La storia… voglio solo alimentare il flame:) Però io adesso sono curioso: esiste una regola sul podio? Poi puoi scegliere di rispondermi o no, anche perché tu sei tu e io non son nessuno (semi cit). Sulla professionalità mi dispiace tu l’abbia presa così male e mi scuso ancora.
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