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Manca circa una settimana all’esordio della UCI DH World Cup 2015. Con il primo appuntamento di Lourdes, in Francia, inizieremo a farci un’idea dello stato di forma dei più forti downhillers al mondo, su un tracciato inedito e dalle chiare connotazioni alpine: tanta roccia fissa, tratti veloci e stretti, spezzati da una lunga sezione in pineta con fondo regolare e da alcuni tratti pedalati. Un inizio di coppa insolito rispetto a quelli delle ultime stagioni, nei quali ci eravamo abituati, nostro malgrado, a vedere gli atleti confrontarsi su piste fin troppo pedalate e poco tecniche. A Lourdes si partirà subito con un tracciato che premierà i riders più completi, dandoci un quadro presumibilmente verosimile di quella che sarà la situazione della stagione che ci attende.
La scorsa stagione il circuito di coppa è stato movimentato dagli ottimi risultati di molti giovani che hanno marcato il passo e incrementato il livello, costringendo anche i mostri sacri a dover alzare il ritmo per poter competere. Josh Bryceland in particolare ha superato se stesso rispetto alla stagione 2013, inanellando risultati su risultati, che lo hanno portato a vincere la World Cup 2014. Con questi precedenti Ratboy si appresta ad affrontare la stagione 2015, cercando di bissare il titolo e mantenere il prestigio conquistato duramente durante la scorsa stagione. Ma il giovane britannico deve anche fare i conti con il lungo stop dovuto a mesi di riabilitazione per ristabilirsi dall’infortunio al piede che si è procurato ai Worlds di Hafjell. Inoltre la condizione del team Syndicate, escluso dalla lista dei team UCI, creerà certamente qualche disagio ai suoi atleti che potrebbe anche riflettersi sulla loro concentrazione e quindi sulle prestazioni.
Un altro atleta che ha concluso una stagione 2014 spettacolare, con grande costanza di risultati, è Troy Brosnan. Il giovane australiano di Specialized ha tutte le carte in regola per poter continuare a imporre il suo ritmo anche nel 2015. La sua stagione down under intanto è iniziata nel migliore dei modi, con diverse prime posizioni nel circuito australiano e la vittoria degli Australian National Champs.
Quando un atleta inizia la stagione vincendo la prima gara internazionale, ha già detto molto del suo stato di forma. Va bene che non si trattava di una World Cup e che molti top riders erano assenti, però Loic Bruni al Crankworx di Rotorua non solo ha vinto, ma ha staccato di oltre 2 secondi e mezzo i suoi inseguitori, su un tracciato lungo meno di 3 minuti. Il francese del Lapierre Gravity Republic si è già distinto con ottimi risultati la scorsa stagione e per il 2015 sicuramente lo vedremo spesso tra i protagonisti del palco delle premiazioni.
Gee Atherton si presenta alla World Cup 2015 con la maglia di Campione del Mondo. Questo gli darà certamente un forte stimolo per fare bene, anche se l’esordio di stagione al Crankworx di Rotorua lo ha visto concludere “solo” in 9ª posizione. Sappiamo bene che Gee ha il pregio di riuscire a concentrarsi molto in occasione degli eventi più importanti della stagione, quindi continuerà certamente a figurare tra gli uomini da battere.
Aaron Gwin ha dimostrato anche la scorsa stagione di essere uno degli atleti più forti di sempre. Da lui ci si può aspettare di tutto, da una gara pennellata con traiettorie perfette che lo porta a vincere, a un contrattempo trasformato in spettacolo come la discesa di Leogang, senza copertone posteriore, ormai entrata nella storia della DH.
Dopo un periodo decisamente sottotono, Sam Hill ha vissuto nel 2014 la stagione del ritorno. Con due vittorie e un secondo posto, ha dimostrato di avere ancora “l’occhio della tigre”. Al Crankworx di Rotorua lo abbiamo visto fisicamente in forma e molto dimagrito, in sella al suo nuovo prototipo di Nuke Proof da DH. Certamente saprà entusiasmare le folle anche nel corso della stagione 2015.
Minnaar ha passato una stagione 2014 leggermente al di sotto dei suoi standard. Il passo delle giovani leve lo ha messo spesso in difficoltà, ma non è certo uno che molla facilmente. Saprà tornare a occupare stabilmente la zona podio, oppure cederà nuovamente lo scettro di leader del team Syndicate al ben più giovane Ratboy?
Una stagione sfortunata nel 2014 per il canadese Steve Smith, vincitore della Overall della World Cup 2013. Un infortunio alla caviglia lo ha tenuto lontano dalle prime 2 gare della stagione, mentre un altro infortunio durante le prove di Mont Sainte Anne, questa volta all’altra caviglia, lo ha costretto a chiudere la stagione anzitempo. Chainsaw affronterà certamente la World Cup ormai alle porte con tanta voglia di riscattarsi, quindi possiamo aspettarci davvero grandi cose da lui.
Sam Blenkinsop è uno dei pochi top riders ad aver cambiato team per la stagione 2015. In sella alla sua nuova Norco Aurum Carbon, lo abbiamo visto chiudere al terzo posto la DH del Crankworx di Rotorua. Come sempre saprà dare spettacolo con la sua guida estremamente attiva e il suo stile unico, ma dopo tanti anni di ottimi risultati, riuscirà finalmente a concretizzare quella vittoria che dopo Schladming 2008 non è più riuscito a bissare?
Un altro top rider ad aver cambiato team è il britannico Danny Hart. L’ingresso nel team MS Mondraker speriamo possa fornirgli quegli stimoli che sembravano essersi affievoliti nelle recenti stagioni. Un tracciato come quello di Lourdes potrebbe essergli congeniale, quindi sapremo subito quanto si troverà a suo agio nel nuovo team e con la nuova Summum Carbon.
Il team Trek World Racing ha due assi nella manica, capaci di grandi risultati, ma entrambi non brillano per costanza. Brook MacDonald e George Brannigan hanno chiuso una stagione 2014 piuttosto deludente che li ha visti prevalentemente fuori dalla top 20, a parte a Leogang dove hanno concluso ai lati del podio. Brook è un vero portento e George è cresciuto molto, ma oltre alle loro indiscutibili doti occorre anche una certa assiduità di risultati per poter dominare una intera stagione di World Cup.
Mick Hannah è un altro talento a cui purtroppo manca la costanza. Uno dei veterani della DH mondiale, ha sempre alternato ottimi risultati a gare da dimenticare, spesso infortunato e spesso sfortunato, è certamente un combattente determinato ad andare a podio. Quest’anno il team Polygon UR è davvero in pompa magna e questo potrebbe servirgli da ulteriore stimolo per togliersi ancora qualche soddisfazione.
Neko Mulally, autore dell’impresa ai mondiali di Hafjell dove ha concluso al 4° posto percorrendo l’intera pista senza catena, ha corso un 2014 con alti e bassi, nel quale però ha dimostrato di avere le doti di un top rider, ottenendo anche un 3° posto a Cairns. Per il 2015 si è unito a Brendan Fairclough nel team GSTAAD Scott. Anche Brendog ha certamente tutte le doti necessarie per vincere, se solo trovasse la giusta determinazione.
Matt Simmonds la scorsa stagione ha letteralmente fatto volare la sua Saracen. Possiamo definirlo la rivelazione della World Cup 2014, dove ha raccolto una escalation di piazzamenti, che lo hanno portato dalla top 20 alla top 10, fino al secondo posto alla finale di Meribel. Se il rider britannico manterrà questo stato di forma anche nel 2015, sarà certamente un avversario da non sottovalutare, che potrebbe anche conquistare il gradino più alto del podio.
La lista degli outsiders che potrebbero diventare la rivelazione del 2015 è lunghissima. Per molti di loro la top five non è certo irraggiungibile. Ricordiamoci della vittoria di Remì Thirion ad Andorra nel 2013 per esempio. A un atleta costante come il colombiano Marcelo Gutierrez basterebbe aumentare di poco il ritmo per entrare stabilmente in top ten. Loris Vergier è giovanissimo ma molto promettente e in una sola stagione potrebbe fare passi da gigante. Wyn Masters si è allenato duramente questo inverno e ha ben figurato nella stagione oceanica, compreso il 3° posto all’EWS di Rotorua. Eliot Jackson ha cominciato a farsi vedere tra i big chiudendo 2° alla DH del Crankworx di Rotorua. Anche Connor Fearon, Sam Dale, Bernard Kerr, Mike Jones e Markus Pekoll potrebbero presentarsi a Lourdes particolarmente in forma.
Lorenzo Suding fa sicuramente parte degli outsiders da tenere in considerazione. Ci dilunghiamo un po’ dato che Lorenzo merita un’attenzione particolare, non solo perchè è da anni il nostro portacolori nel mondo della DH, ma anche perchè è un amico e una persona unica. Dopo un 2013 in crescita e con ottimi risultati, il 2014 di Lorenzo non è stato particolarmente fortunato, per colpa dell’incidente stradale che ha interrotto la sua stagione di gare e lo ha costretto a un recupero lungo e difficoltoso, che lo ha messo alla prova fisicamente, ma soprattutto psicologicamente. Lorenzo ha indubbiamente le capacità tecniche per piazzarsi in top ten, ma la sua vera forza sta nella sua mente. Quando è in equilibrio tra aggressività e calma, tra divertimento e concentrazione, come una sorta di Yin e Yang, Lorenzo si trasforma in una macchina da DH determinata e caparbia, che sfrutta al meglio tutto il suo potenziale e raccoglie risultati. Nel 2013 aveva raggiunto questo equilibrio e speriamo che possa ritrovarlo anche ora, per riprendere la sua crescita verso il successo che merita. Tornare a correre in squadra con l’amico Oscar Härnström contribuirà certamente a questo aspetto. Ancora non sappiamo se a Lourdes correrà con l’attuale Commençal Supreme DH V3, o se sarà già in possesso della nuova Supreme DH V4 appena presentata.
Il Campione Italiano in carica e leader del Circuito Nazionale Gravitalia, il giovane altoatesino Johannes Von Klebelsberg, ha fatto un percorso di crescita veloce e costante, che lo ha portato a chiudere al 37° posto la gara di Monte Sainte Anne, la prima manche finale di WC alla quale ha partecipato. Ancora ci ricordiamo di lui qualche anno fa, alle sue prime gare di Gravitalia dove già si era fatto notare, dotato di poca tecnica ma di tantissima grinta e determinazione che lo hanno portato a migliorarsi notevolmente, fino a diventare un riferimento per gli altri atleti della Nazionale Italiana DH, anche per il suo efficace approccio alle gare, sereno e concentrato. Johannes è stato ingaggiato dal factory team RRP Ghost e questo inverno si è allenato duramente sia a livello tecnico che atletico. Speriamo di vederlo crescere in modo esponenziale come ha fatto sino a ora, perchè potrebbe realisticamente regalarci delle emozioni.
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