Un giro con dislivello nullo. Zero. Piatto come una tavola da surf, come il mare calmo o, meglio, come la laguna veneta d’estate, quando non tira un alito di vento e anche le zanzare non volano tanto l’aria è calda e appiccicosa. Ecco, questo è un giro che mi sono fatto qualche giorno fa, durante questo bizzarro luglio dalle temperature altalenanti e dagli scrosci d’acqua dilaganti.
Un ex moderatore di MTB-Forum aveva commentato, riguardo ai miei giri lagunari che si interrompevano là dove la strada finiva in qualche angolo dove sarebbe servita una barca, che sembravo “un leone in gabbia”. In effetti andavo avanti e indietro, percorrendo argini erbosi o sterratoni dove le uniche protuberanze erano quelli dei campanili di qualche paesino veneto più o meno conosciuto.
Mi sono detto: “basta!”. Così, googleggiando di qua e di là, fra un giro di Nonnocarb e uno di Ruotalpina, sono venuto a sapere che ad aprile di quest’anno delle anime pie hanno organizzato un servizio “traghetto” fra Lio Maggiore e Lio Piccolo, due frazioni situate nel bel mezzo della laguna di Venezia, distanti in linea d’aria si e no 2 chilometri, ma con qualche metro cubo d’aqua che le divide.
Le anime pie altro non sono che i gestori degli alberghi appartenenti alla catena Adriabike Hotels, di cui uno, La Barena di Lio Maggiore, è situato esattamente al punto di partenza della barca se si percorre il giro in senso antiorario. Già, perché fondamentalmente é uguale da che parte girate: sempre zero rimane il dislivello. La mia scelta di girare contro l’orologio era dettata dal voler tornare dalla famiglia, che si crogiolava in spiaggia, a Jesolo, fra castelli di sabbia e bagni, entro mezzogiorno, così ho scelto di prendere il primo traghetto, che parte alle 9:30 da Lio Maggiore, mentre il secondo parte alle 10:10 da Lio Piccolo. Come avrete capito si tratta sempre della stessa barca col fondo piatto, adatta a superare dei tratti dove non ci sono più di 30 cm d’acqua sotto lo scafo, che fa avanti e indietro fra le due località.
Non serve neanche una mountain bike per fare questo giro. Una trekking bike va bene lo stesso. Le uniche difficoltà che dovrete superare sono date dall’eventuale caldo e dalle zanzare che vi assaliranno a Lio Maggiore quando vi fermerete per caricare la bici sulla barca. Il resto è puro relax, da godersi in compagnia, con amici o figli che riescano a pedalare i circa 50 km che si sviluppano fra strade sterrate e stradine poco trafficate.
Comunque, ci sono anche diversi chilometri di singletrack. I primi sette da Cavallino a Jesolo Paese, sulla sponda orografica sinistra del Sile. Non si trova nella traccia, perché avevo ormai consumato il sentiero e non avevo voglia di ripulire la bici per un argine, ma non è difficile da trovare. Gli altri tre sono situati a Lio Piccolo. Sbarcati dal traghetto, andrete a zonzo sui degli argini lagunari che argini non si chiamano ma ho dimenticato il nome prima di arrivare alla pittoresca piazzetta di Lio Piccolo, veramente da cartolina. Se avrete fortuna vedrete anche qualche gruppo di Flamingos, quegli animali rosa dalle zampe lunghe che tolgono le lische di pesce dalla gola delle persone (c’era una favola del genere quando ero bambino).
Insomma, godetevela. Per una volta non vi mando su per montagne impervie e giù per ancora più impervi sentieri. Fatevi un’Ombra a fine giro, stravaccatevi su una sdraio e ammirate un panorama che più piatto non si può. Una volta all’anno si riesce a sopportare.
Le chiuse poco prima del ponte che porta a Cavallino. Erano chiuse, le chiuse, per un gommone che doveva passare da un canale all’altro. 15 minuti di attesa prima di riprendere la selvaggia cavalcata.
Per gli orari della barca, chiamare Gianluca Busetto tel. 335.7760534, perché gli orari online non sono stati aggiornati.
Costo tragitto barca con bici: 10 Euro. 8 Euro se ospiti di uno degli Adria Bike Hotels
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