Domani si va alla forcella di Covelano!

“Domani si va alla forcella di Covelano!”  Esordisce cosi, con una sicurezza assoluta, l’amico Robi quando mi telefona il venerdi sera per il classico appuntamento del sabato. “Alla forcella di Covelano?  -tento timidamente di controbattere-  ma sono quasi 2500 metri di quota e con tutta la neve che ha fatto questo inverno ce ne sarà sicuramente ancora molta! E con i tempi come siamo messi? Perché mi sembra che per arrivare in cima ci sia da mettersi la bici in spalla e perciò perderci un po’ di tempo, e io alle 12 e 30 devo essere assolutamente a Bolzano a prendere mio figlio.” Robi ha subito la risposta pronta, ormai lo conosco bene e so che quando vuole convincermi a fare un certo itinerario, non si riesce a fare niente per fargli cambiare idea, e del resto fino ad oggi ha sempre avuto ragione inventandosi dei percorsi sempre spettacolari. “Per la neve non c’è nessun problema, conosco bene il posto ed è tutto esposto a sud, a quest’ora si sarà già completamente sciolta. Per il fatto di portare la bici in spalla, invece, secondo me questa è la parte migliore del giro, sono già andato in esplorazione e il sentiero che sale verso la forcella ha una pedalabiltà molto alta, non rimarranno neanche 200 m di dislivello da fare a piedi! Per i tempi invece basta organizzarsi bene, ho già calcolato tutto alla perfezione e in 4 ore e mezza ce la facciamo sicuramente a tornare alla macchina. Ci basta partire in bici alle 7, mezz’ora scarsa di auto fino al parcheggio e perciò appuntamento alle 6.30 per la partenza, a domani allora.”

Sabato mattina alle 6.30 carichiamo le bici in auto e alle 7 puntualissimi siamo pronti a partire dal paese di Morter all’imbocco della val Martello, a 700 metri di quota. La prima parte di salita è su asfalto e all’ombra, ma vista l’ora di macchine se ne vedono poche e salendo ci scaldiamo. Arrivati al paese di Martello, la strada comincia a salire sul versante soleggiato e i primi raggi mattutini nel cielo completamente terso ci lasciano già pregustare la vista che avremo dall’alto. Ancora un tratto su asfalto e poi comincia la lunga e a tratti ripida forestale che ci porta fino a sotto la Croda Bianca. Ecco lassù possiamo scorgere per la prima volta la forcella di Covelano.

Questa forestale non  è segnata su molte carte perché è stata da poco realizzata dai Bacini Montani per la costruzione di opere di protezione ai masi e al paese sottostante. Terminata la forestale si continua sul sentiero.

Ormai siamo usciti dal bosco e il panorama comincia a diventare sempre più spettacolare. Dietro di noi troneggiano le alte e bianche cime che dividono con la val d’Ultimo come il Gioveretto e la cima di Fontana Bianca, oltre al gruppo di Cevedale che confina con il Trentino.

A tratti bisogna spingere, ma il sentiero è ben tracciato su terra battuta e si riesce a pedalare piuttosto bene.

Adesso passiamo su un grande prato con il sentiero appena segnato.

Un gregge di pecore continua a brucare beatamente infischiandosene della nostra presenza.

Siamo al bivio con l’alta via della val Martello che dovremo seguire fino alla forcella.

Il sentiero si impenna e raccogliamo le nostre forze per rimanere in sella, ormai abbiamo fatto 1500 m di dislivello e comincia ad affiorare un po’ di stanchezza. Siamo proprio sotto la forcella, adesso dobbiamo rassegnarci a fare gli ultimi minuti con la bici in spalla, ma con il panorama che ci circonda è un piacere.

Prima della forcella il sentiero è sempre ripido ma ridiventa pedalabile.

Ed eccoci alla forcella di Covelano, aveva proprio ragione Robi, qui la neve si è già sciolta.

Siamo a 2400 metri e possiamo ammirare il fantastico panorama, da qui si vede tutta l’alta val Venosta con le alpi svizzere e quelle austriache.

Ci cambiamo, mangiamo qualcosa, i tempi sono un po’ stretti perché ci aspetta una discesa da 1800 metri di dislivello, ma facciamo fatica a ripartire da questo meraviglioso posto. Alla fine ci decidiamo e rimontiamo in sella. Ma c’è una sorpresa, il sentiero inizia a scendere 50 metri più in alto, dobbiamo perciò salire ancora un po’ e la cosa non è proprio semplice.

Per fortuna dopo il breve tratto esposto il sentiero torna pedalabile.

Continuiamo a seguire l’alta via della val Martello in leggera salita.

In breve arriviamo al punto più alto del tour, circa 2500 metri.

Appena aggirate un gruppo di rocce, ci troviamo immersi in un fantastico panorama.

Siamo proprio sulla cresta che divide la val Martello dalla val Venosta.

Lo sfondo formato dalle eterne vedrette del Gioveretto è formidabile.

Ci fermiamo un attimo per raccogliere le emozioni: siamo a 2500 metri, la giornata è fantastica, il panorama incredibile, la neve si è sciolta, il sentiero è ciclabile e ci aspetta una discesa di 1800 metri di dislivello! Cosa volere di più?

Ah si, ecco, forse mancava un’ultima cosa per chiudere il cerchio! Non facciamo neanche in tempo a ripartire, che sbuca improvvisamente una solitaria bionda coda di cavallo, e pure simpatica e carina! Mentre Robi non fa nessuna fatica a socializzare (e te credo!) io guardo l’ora e mi accorgo che è tardissimo, sono già passate le 11 e al massimo fra 45 minuti dobbiamo essere alla macchina!

Salutiamo la coda di cavallo e ci gettiamo sul sentiero, qualche tratto tecnico ma sempre piuttosto scorrevole.

Fino a pochi giorni fa qui c’erano metri di neve, non per niente ci sono questi enormi paravalanghe.

Giù verso l’ignoto.

Questo si sta rivelando uno dei più divertenti sentieri mai percorsi.

Sempre sulla cresta e sempre con bei panorami che si aprono su tutta la val Venosta.

Siamo sui 2200 metri e cominciamo ad entrare nel bosco.

Anche qui il sentiero è divertentissimo, una sorta di slalom fra i larici.

Seguiamo adesso il sentiero 17 fra prati e boschi.

Arrivati alla strada forestale prendiamo il sentiero 8 che taglia verso il paese, ma non è in discesa ma in falsopiano con qualche piccola risalita. Adesso si ricomincia a scendere, la discesa è veramente infinita, il sentiero qui in basso è completamente liscio, flow, con continui tornanti, fantastico! Una ultima foto e poi via, non c’è più tempo.

Si scende, si scende nel bosco con il sentiero sempre più secco, siamo in ritardo ma lo stesso ci stiamo godendo la discesa al massimo. Eccoci al paese ed ecco la macchina. Per fortuna le bici ci stanno senza doverle smontare, buttiamo dentro tutto e in un minuto si parte. Mentre torniamo verso casa ripensiamo, con ancora il sorriso sulla bocca, a questo concentrato di emozioni che abbiamo appena vissuto: la forcella di Covelano, il sentiero in quota, la discesa sulla cresta e poi quella infinita nel bosco, tutto in mezzo a panorami favolosi. In assoluto uno dei migliori giri mai fatti e ci ripromettiamo di tornarci insieme a Mirko, che oggi non è potuto venire, e magari farci la discesa con un po’ più di calma per potercela godere ancora di più!

Foto di Roberto e Maurizio

Qui l’itinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/8993

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