[Dream Bike] Transition Spur All Country

Quando uscì la Spur, Transition me ne mandò una da provare. Anche se all’inizio ero un po’ scettico, perché si trattava di una bici leggera da trail / xc aggressivo, la Spur mi ha conquistato in fretta perché si tratta di un mezzo molto divertente grazie al suo peso ridotto, combinato con una geometria aggressiva. Inoltre mi piace molto a livello di estetica, come in generale mi piace il nuovo disegno industriale di Transition. Così ho deciso di tenerla e di customizzarla.

Dettagli

  • Ruote da 29″
  • 120mm di escursione davanti e dietro
  • 11.3 kg
  • $ – A lot

A parte la scelta per alcuni componenti che mi piacciono personalmente, il mio obiettivo era quello di tirare fuori tutto il possibile dalle sospensioni senza snaturare il carattere della Spur. L’ammortizzatore SIDLuxe e la forcella SID Ultimate funzionavano bene, considerando il loro peso piuma, ma volevo vedere cosa succedeva mettendo delle sospensioni più massicce e togliendo il peso aggiunto da altre parti.

Al posto della SID ho montato una RockShox Pike, più rigida e sensibile.

Nella Pike ho installato una cartuccia Push HC97.

Al posteriore ho optato per un RockShox Super Deluxe. È un po’ più burroso del SIDLuxe e si comporta meglio sulle discese lunghe. Ringrazio Sean di Fluid Function a Squamish per aver installato un piggy back più piccolo in modo da non andare a toccare il tubo obliquo quando va a fondo corsa.

Reggisella telescopico da 170mm: RockShox Reverb AXS. Un cavo in meno…

Ruote Roval Control SL. Mi hanno pienamente convinto durante il test grazie alla loro qualità di riding e il peso piuma.

Le Control SLs fermano l’ago della bilancia a 1240 grammi, anche grazie ai loro mozzi minimalistici.

Vi ho già detto che mi piace un sacco il nuovo design di Transition?

Trasmissione SRAM Eagle AXS color rame per combaciare le decals. Corona da 30 denti e cassetta da 10-52T. E un altro cavo se ne va…

Rame.

Sella WTB Silverado carbon: molto leggera e al tempo stesso molto comoda.

Pedali Time ATAT Especiale 8, con una piattaforma un po’ più piccola degli Especiale 12, ma con un funzionamento ugualmente impeccabile.

La guarnitura è di Cane Creek: la superleggera eeWings in titanio. Ce l’ho da anni e la porto da una bici all’altra, anche perché è molto rigida.

La eeWings si muove su un movimento centrale Chris King filettato, duraturo proprio come la guarnitura stessa.

Due tubi e basta: pulizia totale del manubrio.

Questo è uno dei pochi componenti del montaggio originale che ho tenuto: il manubrio in carbonio OneUp. Molto comodo (qui il nostro test), con diametro 35mm, 20mm rise e 800mm di larghezza.

Ho anche tenuto l’attacco Race Face Turbine. Leggero,bello da vedere, lungo 50mm.

Freni SRAM G2 RSC: modulabili e con la potenza giusta per la tipologia di bici.

Per risparmiare ulteriormente alcuni grammi ho scelto i dischi Centerline X, diametro 180mm davanti e dietro.

I dettagli contano e il look del collarino Thomson non è secondo a nessuno.

La maggior parte della gente crede che le Magic Mary siano troppo per una bici leggera come questa. Volevo però renderla aggressiva e questa è la mia gomma preferita. Ho così trovato una versione della vecchia carcassa, più leggera rispetto alle attuali, dal peso di 845 grammi, in modo da non esagerare con il peso.

Ho fatto un updrade al comando remoto AXS con il nuovo pulsante Rocker, che penso essere un bel passo in avanti in termini di comfort e usabilità.

Manopole Renthal push on Ultra Tacky. Più difficili da installare rispetto a quelle con il collarino, sono però anche più leggere e il loro grip è fenomenale.

Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato a mettere insieme questa bici!

 

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