Due nuove Tomac da 120mm

Tomac ha appena tolto il velo da due nuove fulls da 120mm: la diplomat 29er e la supermatic.

La diplomat sfrutta tutta l’esperienza acquisita dal brand con le 26″ e lo traspone in una bici con le ruote grandi e 120 mm di escursione. La supermatic invece resta nel campo delle 26″, spingendo in la i limiti di leggerezza e rigidità.



.

Diplomat 29er

Il responsabile marketing di Tomac, parlando della bici, spiega: “Quello che avevamo in mente di fare era una bici con 120mm di escursione ma con il feeling che da una 26er. Così abbiamo lavorato per ottenere un carro cortissimo (44.4cm) ed un interasse anch’esso compatto, per una buona manovrabilità e per permettere di sollevare facilmente da terra la ruota anteriore quando serve. Inoltre, lo standover è molto limitato sempre per aumentare la manovrabilità”.

Per quanto riguarda la rigidità, parametro delicato quando si parla di 29er, i tecnici tomac hanno deciso di usare cannotto sterzo conico, un tubo obliquo a sezione rettangolare ed un disegno particolare del carro. Il fulcro vicino all’asse della ruota posteriore è stato eliminato (lo stesso vale per la supermatic); è stato quindi aggiunto un corto rocker link che aziona l’ammortizzatore. Quest’ultimo aggiunge rigidità al carro, che può fare quindi a meno del suddetto perno nelle vicinanze dell’asse posteriore.

Supermatic 120mm

Tomac la chiama “una trailbike che strizza l’occhio al cross country e non disdegna la discesa.”

Le caratteristiche principali sono:
*120mm di escursione posteriore per forcelle da 120 o 130mm
*2270 grammi per il telaio con ammo fox rp23
*carro e triangolo principale in carbonio
*tubo sterzo conico
*angolo sterzo di 69.5° (nelle taglie M e L)
*altezza del mc di 335mm
*carro lungo 433mm

Il traguardo da raggiungere è subito stato fissato come un telaio da 5 libbre (cioè proprio 2270g) e tutto in carbonio.
Il secondo goal era superare tutti i precedenti test di rigidità. Per ottenere questi scopi si è optato per un disegno semplice: il carro posteriore rinuncia al fulcro vicino all’asse della ruota, affidandosi all’elasticità del materiale (e permettendo allo stesso tempo di perdere peso).

I dettagli sono curati, e non mancano una protezione adesiva 3M per il tubo obliquo ed una sofisticata protezione contro il risucchio della catena.

Potete leggere qui l’articolo completo in inglese.

Fonte: www.bikerumor.com

Storia precedente

Le novità della Serrabike 2011

Storia successiva

Teva si dà al freeride con due nuove scarpe

Gli ultimi articoli in News