E i negozi di bici?

69

Il 4 maggio si potrà tornare a pedalare. Al di là della gioia di chi finalmente potrà tornare a far sport all’aria aperta, la notizia è ottima anche per chi si sposta in bici per andare a lavorare, fare la spesa, ecc, senza così aver bisogno di certificazioni o (speriamo) aver paura degli psicopatici da quarantena.

Ora c’è da chiedersi perché i negozi di bici non siano ritenuti strategici, come per esempio in Gran Bretagna: lì non sono mai stati chiusi, perché la bicicletta è stata vista come uno strumento per evitare assembramenti in metropolitana, bus o treno. Logico, per una persona intelligente. Non così logico, per i governi di altri Paesi, fra cui Italia e Svizzera (dove potranno riaprire l’11 maggio e dove non è mai stato vietato pedalare).



.

In Gran Bretagna i negozi di bici sono stati presi d’assalto, nel rispetto delle norme antivirus. Come era lecito aspettarsi, la gente pensa alla propria salute e non vuole ammalarsi, al di là di quello che ne pensano i politici. Questo significa che i rivenditori fanno fatica a star dietro alle vendite, i fatturati esplodono e che, molto probabilmente, ci troviamo di fronte ad una rivoluzione della mobilità cittadina.

Se poi è vero che si sta lavorando per creare nuove ciclabili, oserei dire che siamo a cavallo o meglio in sella. Inconcepibile rimane appunto il ritardo di apertura dei negozi di bici. Le regole sono chiare: distanza sociale, mascherine, ecc. Sono anche convinto che sia nell’interesse dei negozianti farle rispettare.

Ora spiegatemi voi perché se io rompo una parte della mia bici con cui per esempio vado al lavoro devo rimanere a piedi o aspettare una settimana che mi arrivi la consegna dal negozio online.

Qui trovate il pensiero di DSB Bonandrini, uno dei maggiori distributori italiani di bici.

 

Commenti

  1. ibanez:

    Fai un solo sport? Cioè applichi questo concetto a tutte le cose che fai?
    E comunque, io ho un garage ben fornito di attrezzi, ricambi e ogni ben di dio, eppure quando mi accingo a far qualcosa per la legge di Murphy arriva sempre il momento che devo mettermi in auto e andare dal ricambi sta o dal ferramenta
    Anche arrampicata e sci, ma quella è attrezzatura eterna a confronto non ho ricambi e poi se in bici esco 100 volte in anno, arrampico 50 volte indoor, 20 in falesia e 10 giorni di sci...quindi la bici è il mio sport principale e con maggiori consumi di pezzi di usura....
  2. Tc70:

    Più che altro io continuerò a rifornirmi dal mio sivende che dopo 30 anni mi è diventato amico e che dopo tale lasso di tempo sono anche abbastanza in grado di farmi delle cose da solo, e dove non arrivo o più semplicemente dove non ho voglia, faccio fare al sivende, che in fin dei conti è onesto e per nulla esagerato economicamente...ognuno la sua, io cerco ancora di tener un rapporto umano, internet si, ma fino ad un certo punto, le cose mi piace anche toccarle, vederle e guardarle, e se per 10 eur risparmiati sull' articolo, ce li devo spendere in spedizione, li lascio più volentieri al mio sivende...;-)
    Tanto per farti un esempio, di recente ho acquistato in negozio un paio di Fulcrum Red Passion, quelle da 1340gr...online non le ho ancora viste al prezzo che le ho pagate io in negozio, su qualsiasi sito...ti do un indizio, nuove, in garanzia, sotto le 350 eur...fate vobis...
    Azz..siamo due antichi:vecio:
  3. Idem i due o tre negozi che conosco in zona: formalmente chiusi ma in realtà loro sono dentro per lavori del tipo inventari o altro e, chiamando su appuntamento, la piccola urgenza te la risolvono.

    Non so se quanto sopra sia pienamente rispettosa delle norme o meno, ma tant'è.
Storia precedente

Coronavirus: dal 4 maggio si torna in sella

Storia successiva

Nukeproof Reactor ST: una XC aggressiva ispirata da Sam Hill

Gli ultimi articoli in News

Crankbrothers Cleat Tool

Crankbrothers presenta il Cleat Tool, uno strumento per posizionare correttamente le tacchette sulla suola della scarpa.…