Enduro di Ponente: pianifica e vai!

Da qualche tempo meditavo di rivisitare la Liguria uscendo dagli schemi convenzionali che mi avevano sempre e solo portato in quel di Finale Ligure. Non posso di certo nascondere che quando si viene in queste zone l’organizzazione che trovo nel Finalese e la pulizia dei sentieri è sempre ai massimi livelli. Tuttavia mi si è presentata una grossa opportunità, ovvero quella di studiare e valutare altre opzioni per scoprire questa Liguria fatta di persone fantastiche, montagne a strapiombo, territori nascosti, uliveti, castagneti e tanto altro ancora. Ho deciso quindi una sera di approfondire su Training Camp e pianificare una traversata da Levante verso Ponente.

Tramite la funzione Pianificazione, sono riuscito a visionare tutti i trail che mi interessavano, trovare un senso logico e soprattutto grazie alle cartine in sottofondo sempre aggiornate, valutare al meglio tutte le opzioni possibili. È vero, oramai sono quasi 25 anni che uso il gps, ma questa funzione su Training Camp mi è piaciuta un sacco (magari in un secondo momento vi farò un approfondimento). Mi sono lasciato trasportare così dalla voglia di esplorare e nel giro di qualche ora è nata la nuova avventura che ho deciso di chiamare ENDURO DI PONENTE.

In sostanza ho deciso di partire dalla patria della Mtb Ligure in quel di Finale e raggiungere il confine con la Francia in quel di Ventimiglia non in modalità traversata, ma bensì in modalità the best of, ovvero andando a scoprire e cercare i migliori trail di ogni territorio che incontravo. Quindi, dopo aver preparato le tracce, mi sono convinto della fattibilità del tour, ed ho preparato l’attrezzatura. Mancava tuttavia un qualcosa a questa nuova spedizione, ovvero dare la possibilità a più persone possibili di riviverla dopo averla messa a disposizione degli utenti di Mtb Mag. Ecco che allora ho valutato di partire utilizzando una E-Bike con la seria convinzione di evitare lunghi tratti di portage privilegiando la salita dura ma pur sempre pedalabile.

Arriva il grande giorno e messa la biga in macchina parto per Finale. Un viaggio meraviglioso mi ha condotto tramite l’autostrada dei Fiori a destinazione. Appena sceso, un clima mite mi ha accolto abbracciandomi e trasportandomi dentro l’avventura con la salsedine a scandire ogni istante e ogni pedalata che da lì a poco sarebbe iniziata. Il primo giorno ho deciso di effettuare un assaggio e una ricognizione per la messa a punto del mezzo, salendo a San Bernardino, quindi le famose Manie e non posso nascondervi che come al solito ho trovato subito quello che volevo, ovvero trails flow, smossi, poi croccanti dove il Rock n’ Roll si alterna all’Hard Rock e dove le ruote grasse sviolinano il sound che ci piace sentire [traccia qui].

Superata questa prima giornata, dopo un meritato riposo, finalmente iniziamo a fare sul serio. Il secondo giorno ho deciso di scalare il Melogno dal versante est in una versione nuova, passando per una strada gippabile immersa nei castagni Liguri da mille ed una notte. Giunti al primo valico non ho potuto rinunciare a scendere sul mitico ROLLER COASTER. Fin qui tutto classico ma poi la deviazione sul MILLIN, quindi METANODOTTO e GORRA hanno reso la discesa ancor più intensa e completa. L’ultima delizia arriva con la DH ALPINI che mi ha riportato verso Finale con un vertical da capogiro ed i freni fumanti [traccia].

La terza giornata inizia con un cielo leggermente coperto ma una voglia di scoprire Loano ed il Monte Lingo mi danno la forza di partire ugualmente. Una salita stupenda mi porta in cima a questo monte che con un brevissimo tratto a spinta mi fa godere di un panorama meraviglioso. Dalla cima del Monte Lingo mi sposto verso le pale Eoliche ed inizia il magnifico trail CONTE subito flow e poi Rock n’ Roll. Per non farvi mancare nulla e soprattutto per par condicio la track successiva è la CONTESSA. Questa volta più wild e nervosa ma bellissima. Trasferimento verso Poggio Grande e da qui ragazzi 4 km circa in cresta da paura, poco pedalati ma con un panorama sublime tra il Monte Acuto e Monte Croce per finire in discesa sulla BORGHETTO e VILLAGGIO TORINO DH [traccia].

Il quarto giorno giunge il momento di una super Enduro: tre salite tre discese. Siamo ad Alassio e lambiremo i comuni di Andora, Laigueglia e Diano Marina. Qui trovo un terreno magnifico con una prima parte del tour decisamente tranquillo e poi un crescendo di intensità infinite che mi fanno giungere all’orgasmo con la discesa finale dei MAIALI: 3,6 km da urlo che mi hanno tenuto impegnato fino all’ultimo metro e che mi riportano in spiaggia a Diano Marina con il sorriso sulle labbra [traccia].

Il quinto giorno siamo a Sanremo la città dei fiori, la città dei rally la città da scoprire. Il primo obiettivo è scalare il Monte Bignone e decido di farlo tramite una delle gippabili tagliafuoco più irte che abbia mai visto. Solo la bellezza degli uliveti e del panorama ripagano questa ascesa che mi porta fino in cima a 1.300 m dove davanti a me si apre l’orizzonte fatto dalle grandi Alpi francesi e italiane, dalla via del Sale e dal mare. Il tempo di riposarmi prima di partire per quella che oserei dire essere stata la discesa più dura di tutta l’avventura ovvero la BIGNONE DH. Ragazzi muri da paura e rocce molto croccanti ma una soddisfazione infinita. È vero, davanti avevo una forca da 180 mm e dietro un ammo da 170 mm: ho affondato tutto il possibile per portare a casa la discesa e quando pensavo fosse finita, mi sono messo sulla TUBI DI SAN LORENZO e poi sulla TUBINO e qui ho capito e scoperto alcuni limiti insuperabili: salti verticali da paura stile Rampage. Che spettacolo, che sound che musica per le mie orecchie. Portata a casa la pelle mi dirigo verso Sanremo e visito il centro prima di ritornare al campo base [traccia].

Il sesto giorno oramai sono in direzione della Francia. Da Ventimiglia risalgo verso la cima Coppi del Tour ovvero il Monte Grammondo che divide l’Italia dalla Francia. Un primo tratto di asfalto poi inizia una delle salite più intense che abbia mai fatto. In puro stile gippabile parte bene con una pedalabilità fluida. A breve l’intensa attività dei cinghiali, le pietre smosse e i residui di alcuni incendi sui terrazzamenti a secco, rendono l’ascesa più faticosa. Giunto verso i confine salgo con la bici a spinta un tratto e raggiungo la vetta del monte Grammondo a 1.376 metri. Ci siamo raga, ora sarà tutta discesa fino al mare. Ora lo posso dire: è stata la discesa più lunga della mia vita in bici, un trail infinito con tutte le situazioni possibili, con tantissime emozioni da vivere in un ambiente fuori dal mondo. Lo chiameremo GRAMMONDO EXTASY. Giunto verso il confine di stato mi sono diretto verso la spiaggia per godere di un bagno salato rigenerante [traccia].

In quel momento ho capito ed ho finalmente concretizzato di avere vissuto un’esperienza unica che ho deciso, come sempre del resto, di descrivere per coinvolgere tutte quelle persone che vivono di emozioni on bike. Solo su Mtb Mag troverete le tracce di questi tour che potrete vivere anche in tappe distinte ma che vi faranno apprezzare la Liguria su nuovi percorsi dove mai prima di oggi avevate raidato. E non importa se lo farete con una Mtb o con una E-Bike: vi dico solo fatelo!
Alla prossima avventura e come sempre… in sella!

Ricordatevi che se volete mandare le tracce direttamente al Garmin potete farlo scaricando l’app [Android | iOS] e abbinando il vostro account Garmin a TC. Non solo, le vostre attività verranno caricate automaticamente anche su TC.

Testo e foto di Giulien.

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