Enduro Test 2011: i risultati

[VIDEO=521]Video Enduro Test 2011[/VIDEO]

Questo è il primo grande test comparativo di mtb-forum, speriamo il primo di una lunga serie. Abbiamo messo sotto torchio 9 bici da enduro, che poi sono diventate 8 dato che la Commencal Meta 6 che ci è stata consegnata non funzionava come avrebbe dovuto. Un test separato per questa bici seguirà.
Abbiamo scelto la categoria enduro per questo grande test perchè ci sembra quella dove lo sviluppo della mountain bike faccia i passi più importanti degli ultimi anni: i pesi si riducono, le escursioni aumentano, le bici diventano ben pedalabili in salita e sono molto divertenti in discesa.

Non troverete tutti i marchi disponibili sul mercato, vuoi per ritardi nelle consegne della bici test (Cannondale, Canyon, Rose – verranno testate nel corso della stagione), vuoi per mancata risposta del distributore italiano (Specialized), vuoi per tester days presso i negozi (Santa Cruz, Mondraker), che impegnavano tutti i mezzi del distributore, vuoi per test già effettuati in passato (GT, Kona, Transition) ed infine perchè non abbiamo contatti con alcune aziende (speriamo che questo test serva da trampolino di lancio per future collaborazioni).

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Il test è stato effettuato a Finale Ligure dal 6 al 12 marzo da 6 forumendoli: Muldox, Danybiker88, Schadrak, Emmetre (alias Marco Milivinti), biker_simone e me. La nostra base era l’Hotel Florenz, il primo hotel della zona che diventò Bike Hotel anni orsono. Dispone di un ampio parcheggio privato e di una bike room videosorvegliata, ideali per settare, pulire e riparare le bici ogni giorno. I primi 4 giorni sono stati usati per mettere alla frusta le bici prevalentemente in discesa, con l’aiuto dello shuttle di Finale Freeride. Le MTB da enduro sono pedalabili in salita, lo sappiamo, ma per capirne le caratteristiche principali e soprattutto testarne la robustezza non c’è altro modo che metterle sui sentieri tutto il giorno, possibilmente in direzione valle.

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Ciascuno di noi ha provato ogni bici e ha dato dei voti alle voci che trovate qui sotto, ponderate per importanza nella categoria enduro. È così che potete trovare una bici vincitrice del test, anche se è difficile sceglierne una in assoluto perchè hanno carateristiche diverse, pur muovendosi su escursioni simili.

[B]Classifica [/B]
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In fondo a questo post trovate il metodo di valutazione e i voti per singola bici

Ed eccoci quindi ai tanto attesi risultati. Premessa: delle 8 bici in test solo una, la Felt Redemption2, non ha rispecchiato le nostre attese, le altre se la giocano per pochi punti.
Questo, per noi, testimonia come lo sviluppo delle bici enduro abbia fatto passi da giganti negli ultimi anni anche grazie a telai e geometrie ben progettati e componenti che hanno superato i problemi d’infanzia, come i freni a disco. Più critico è il tema delle sospensioni, dove la scelta azzeccata fa la differenza, come nel caso di MDE.

Punteggi molto vicini dunque una vale l’altra? Decisamente no, come traspare anche dalle valutazioni ricevute  alle specifiche voci.
Ragionando su questo aspetto, ci siamo trovati abbastanza concordi nel  considerare le partecipanti al test divisibili in quattro gruppi a  seconda del feeling che ci hanno trasmesso:
-Liteville, MDE e Trek sono le tre bici dall’anima più “discesistica”,  non le più reattive e facili da rilanciare ma decisamente  “schiacciasassi”.
-Ibis e Lapierre si sono invece dimostrate particolarmente agili e  reattive, eccellenti in fase di rilancio e perciò particolarmente  indicate per chi ad esempio partecipa a gare di enduro.
-Giant e Scott sono una sorta di compromesso fra i due gruppi sopra  menzionati, quindi potrebbero costituire un’ottima scelta per chi ama  fare un po’ di tutto e desidera un mezzo che si sappia ben destreggiare  nella maggioranza delle situazioni.
-Felt fa un po’ storia a sè anche da questo punto di vista. A nostro  avviso potrebbe essere indicata per chi non ama terreni troppo  impegnativi ma al contempo cerca il comfort garantito da un’abbondante  escursione.

Più nello specifico delle singole bici, la Liteville 601 è in assoluto quella con la cura dei dettagli più maniacale, dove gli ingegneri hanno risparmiato ogni grammo possibile senza però rinunciare alla stabilità. La sua escursione generosa può sembrare eccessiva, soprattutto in salita, così come l’interesse, ma la posizione in sella centrale e la forcella abbassabile aiutano molto anche chi non ha una gamba da atleta.
Se da un lato ci aspettavamo la precisione teutonica nella Liteville, la sopresa più grande è stata sicuramente la performance della MDE Damper Sx: sospensioni azzeccatissime, con un Vivid Air che armonizza molto bene con il carro e una Lyrik a molla burrosa e progressiva al punto giusto. Agile e stabile al tempo stesso, la Damper sfiora la vittoria di un niente.

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La Trek Scratch Air 8.0 è assoluto il mezzo più “giocattolo” fra tutte, se da un lato è stata avantaggiata dal cambio della forcella Fox 36 Float da 160mm con la 36 Talas RC2 da 180mm (molto più evoluta rispetto alla Float), dall’altro si è ritrovata con un anteriore troppo alto che richiedeva una certa energia per schiacciarla in curva. Per la cronaca: la Float è arrivata rotta ancora prima di iniziare il test ed è solo grazie a Vittoria e alla 36 Talas nuova di zecca speditaci al volo che Trek ha potuto partecipare al test. Se dovessimo riassumere in una parola la Scratch questa sarebbe: “divertente”.

La Scott Genius LT 20 sulla carta sembrava la favorita per la vittoria, visto l’impegno di Scott per farla diventare una bici pedalabile in salita anche su lunghi giri e una bomba in discesa. Purtroppo la forcella Lyrik 2 Step da 180mm (progettata esclusivamente per la Genius LT), oltre a presentare un O-ring difettoso poi riparatoci da Sram al volo, è risultata essere molto lineare e quindi problematica sulle discese tecniche. Sulle salite tecniche, invece, l’angolo sella é troppo aperto e il rider si trova a pedalare all’altezza del mozzo posteriore, cosa che rende la pedalata faticosa e fa salire anzitempo l’anteriore (con forcella abbassata a 140mm). La tripla non c’entra proprio niente su questa bici.

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Con la Reign X1 Giant centra il segno per quanto riguarda le sospensioni: entrambe a molla. Vi potete immaginare cosa si mangi questa bici in discesa. Sul tecnico la forcella molto lineare senza registro della compressione tende ad insaccarsi. In salita il sistema Maestro si rivela molto azzeccato: pur avendo un ammo a molla il carro si muove pochissimo. Un grande meno per la Reign è il tubo sella che si riesce a malapena ad abbassare a causa della costruzione del telaio.

Lapierre, da anni, costruisce bici dalla geometria azzeccata, e la Spicy non fa eccezione. Essendo la 516 una media gamma mancano il reggisella telescopico (anche qui il tubo sella non è completamente abbassabile), dei freni più customizzabili in termini di distanza leva e pastiglie e delle gomme piú performanti. Ciò non toglie che diversi tester la usarebbero per gare di enduro, vista la sua pedalabità in salita, il suo peso contenuto e la sua agilità in discesa. La Fox 36 Talas aveva il Talas che non stava più giù quando si accorciava la corsa della forcella.

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La Ibis può piacere o non piacere esteticamente, una volta in sella peró il rider si sente a suo agio se è abituato a una tipologia di bici più propensa al XC che alla DH. Questa è una bici che in salita vola, complice il peso (il minore del lotto) e la posizione molto in avanti. D’altro canto, l’attacco manubrio da 80mm è decisamente troppo lungo per una enduro, così come il monocorona della Team-replica (Surfing Shop edition) miete vittime sulle salite tecniche. In discesa i pareri sono stati diversi, appunto a seconda della tipologia di riding di ciascuno dei tester: chi la trova troppo nervosa e chi invece la trova reattiva al punto giusto. Ovviamente ha preso tanti punti in meno per il rapporto qualità prezzo.

L’ultima classificata, la Felt Redemption 2, necessita di diverse migliorie per riuscire ad entrare nell’olimpo delle bici da enduro: una geometria appropriata alle discese che un mezzo da 160mm di escursione permette, una cinematica che non mandi l’ammo a fondocorsa ad ogni buca e un tubo sella che permetta l’affondamento della sella durante le discese. In salita la Redemption dà il meglio di sè, pur segnando il peso maggiore di tutto il lotto di bici testate. Bisogna anche dire che il prezzo è quello di gran lunga più basso…. [—> Continua qui]

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