Un paio di week end fa mi trovavo a fare un corso nella bellissima val Brembana, sopra Bergamo. Finalmente un corso non solo per discesisti, ma anzi, dedicato maggiormente a tutti coloro che vivono la bici come scoperta della montagna, percorrenza delle mulattiere e dei sentieri naturali, immersione completa nella natura (ma con risalite meccanizzate per il corso!!)
Ad ogni modo la reale differenza in questo tipo di approccio rispetto a quello legato ai bike park e alla gravity in generale, sta nei percorsi effettuati. Molti passaggi tecnici stretti e lenti al posto di stradoni e letti di radici con molteplici linee, molti single track e tornantini al posto di sponde e salti.
La val Brembana offre una miriade di percorsi con queste caratteristiche, apprezzate da molti denigrate da altri. Visto però che questa rubrica si rivolg a tutti, e visto che a me piacciono entrambi gli stili di riding, sono stato davvero contento di aver tenuto un corso con questo “indirizzo”. Sono ancora più contento di aver creato, grazie al mio fedele Yari, tanto materiale fotografico su cui lavorare. Chi mi segue da un po’ ricorderà le puntate dello scorso anno sugli “errori comuni”. Tutte quelle puntate si riferivano al corso gravity dello scorso agosto. Ebbene adesso ripropongo la stessa idea ma in chiave all mountain. Gli errori sono spesso i medesimi ma le circostanze e i passaggi affrontati sono diversi. Iniziamo subito con un classico dei giri montani pedalati, singletrack in leggera contropendenza. Tipicamente questi percorsi sono tracce pedonali, non vi sono quindi tronchi o strutture di rinforzo sul lato di valle e la terra non riesce a creare da sola una struttura abbastanza rigida da “spianare” la traccia. Ecco che quindi la contropendenza risulterà più o meno accentuata in base al terreno che troviamo e anche durante un singolo “traverso” potremo trovare davvero tante condizioni diverse. É il bello del sentiero naturale.
IO.
Come spiegato nel topic apposito che potete leggere (QUI) sulle contropendenze potete vedere come le braccia vadano a caricare l’anteriore per dargli grip, nel mentre il piede di valle va a generare pressione per far sì che anche il posteriore non scivoli giù.
Mr Baggy Pants
Analisi: A parte il non utilizzo dei pantaloni larghi sopra il fondello (antiestetico per la foto!!!) niente di negativo da rilevare, in questo frangente vediamo come il rider sfrutti le sue lunghe leve mantenendo una posizione naturale, pronta ad assorbire eventuali urti, e nel mentre a caricare le ruote. Ottimo lo sguardo.
Mr Bombe a mano.
Analisi: partendo dall’alto troviamo lo sguardo ben lontano, quindi ok, le braccia però sono troppo tese rendendo il grip dell’anteriore precario e il baricentro alto. Come vediamo il busto è molto eretto, indice che il rider è andato a cercare la sella col sedere. Questo movimento scarica ancor d più l’anteriore rendendo la guida meno precisa e le perdite di aderenza più probabili. Anche i piedi non vanno in quanto quello di valle (nella foto a sinistra) dovrebbe essere basso per caricare al meglio le gomme (soprattutto la post.) e abbassare ancora il baricentro.
Mr Cuggi.
Analisi: sempre partendo dall’alto troviamo lo sguardo ok. Qui l’errore inizia però già dalle spalle, come vedete “inclinate” verso la pendenza e non in direzione della linea da seguire. In realtà la spiegazione a questo tipo di movimento è da ricercarsi nell’utilizzo del bacino, è cioè una conseguenza di un errore di posizionamento del resto del corpo. Come vedete anche lui va a cercare la sella col sedere (busto super eretto), inoltre va a stringere con le ginocchia, in particolare quello di monte, mantenendo comunque una posizione esatta dei pedali con quello di valle che stringe. L’insieme di questi elementi fa si che il peso, che dovrebbe essere scaricato sul pedale di valle vada invece a scaricarsi allo stesso modo su entrambi i pedali, e per farlo, essendo questi ad altezze diverse, necessita di una rotazione del bacin verso l’esterno. Il bacino si porta poi dietro tutto il tronco andando a contagiare anche le spalle che avranno quindi questa “direzione” errata. In pratica qui il rider ha forzato l’abbassamento del pedale di valle ricordando quanto gli avevo appena detto, ma non vi ha caricato al meglio il peso, prendendo ancora come riferimento la sella e cercandola in modo deciso. Ecco che il risultato è la posizione innaturale che vediamo e la rotazione anomala del busto.
Mr Rich.
Analisi: Come potete vedere la sua posizione risulta seduta e le braccia non sono eccessivamente larghe (quindi poca forza sul manubrio, segno di una guida poco agressiva). In realtà durante il week end questo rider ha dimostrato di aver ormai così radicata in se questa posizione che alcuni errori andavano a compensarne altri. La ricerca della sella col sedere rimane l’errore più importante e spesso lo ha portato a non avere il controllo necessario, l’utilizzo però delle braccia, nonostante questa posizione a gomiti “stretti”, in linea con il suo riding tranquillo e sempre “pacato”, hanno creato un buon compromesso per generare una guida effettivmente poco efficace, ma comunque abbastanza sicura, obiettivo ultimo del rider in questione. Ad ogni modo gli errori ci sono e per essere scematici eccoli elencati, piedi paralleli e non con quello di valle in spinta, braccia con gomiti stretti, ginocchia molto piegate con avanzamento del bacino e ricerca della sella.
Mr Sterto.
Analisi: La sagra degli errori, braccia chiuse (e in questa foto inspiegabilmente piegate, ma di solito non era così), seduto, del tutto, non ha ricercato la sella, l’ha trovata e ci si è seduto. I piedi sono paralleli ma tanto il peso è scaricato sulla sella e quindi tutta la gestione del baricentro va a farsi benedire. Non riuscendo a girare bene (perchè da seduto il peso va al posteriore ed è l’anteriore che dà la direzione alla bicicletta) cerca di farlo inclinando la bici rispetto al corpo ed essendo a bassa velocità non ha la forza di gravità dalla sua parte, nel senso che non può inclinarsi con tutto il mezzo. Ecco che le spalle vanno verso l’interno curva e la direzione del sentiero mentre le ruote della bici vanno altrove. Infine lo sguardo è davanti alla ruota e non distante, altro motivo di instabilità. Bom può bastare, povero, per oggi l’ho bastonato abbastanza.
Mr Attacco.
Analisi: Ragazzi lui è il boss,mi ha fatto davvero divertire nel week end in val Brembana, parla così tanto ma così tanto ma così tanto, che mi verrebbe da mettermi qui a scrivere pagine e pagine di errori solo per il gusto di fargli perdere tempo a leggere. Ad ogni modo analizzando la postura vediamo come il primo errore derivi dallo sguardo che, in questo caso, l’ha addirittura portato fuori linea.
Vediamo inoltre come anche lui sia praticamente seduto e col busto eretto, indice della ricerca della sella e di una posizione che penalizza decisamente il grip dell’anteriore. Nonostante gli avessi spostato le leve per cercare di farlo frenare con un dito solo (più che sufficiente) ha spostato la mano destra sulla manopola andando ad acchiappare il freno con due dita. Essendo inoltre quello il freno posteriore possiamo immaginare quanta forza ci voglia per frenare… quasi niente, pena il bloccaggio. Ecco quindi che le due dita diventano ancora meno necessarie. Infine l’utilizzo della gamba come contrappeso è decisamente sconsigliabile. Si vede subito com l’equilibrio sia assolutamente precario in questo modo, tanto che nel fotogramma successivo della sequenza vediamo come debba andare a compensare (in modo altrettanto sbagliato) lo sbilanciamento inclinando la bici, girando le spalle e contorcendosi tutto sopra la bici.
Vi ricordo come sempre l’appuntamento con i corsi che si terranno questa estate in giro per l’Italia. Stiamo definendo anche nuove collaborazioni per poterci allontanare dal nord-ovest, nostra usuale sede, e venire incontro alle necessità di tutti. State sintonizzati e date sempre un occhio a Questo Link in cui troverete date e località sempre aggiornate!!!
Jack
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