Chi è stato a Sauze riconoscerà in queste foto il collegamento finale di tutte le piste. Quel tratto di fettucciato che collega la seggiovia di Sportinia (utilizzata fino allo scorso anno) a quella di Jovencaux (utilizzata da quest’anno). Non è un tratto di pista particolarmente affascinante, si tratta infatti di un semplice fettucciato che taglia a zig zag una pista da sci. Dal punto di vista “corsi” però si è rivelato una figata. Qui infatti a farla da padrone sono le contropendenze e le curve senza appoggio che portano fuori traiettoria. Una buona posizione porta a poter anticipare la curva, e quindi a riuscire ad uscire “alti” per poter anticipare ancora di più la successiva. Tutti i ragazzi del corso hanno notato che il primo giorno avevano difficoltà a stare alti e seguire le traiettorie, spesso andavano a toccare la fettuccia esterna alla curva in uscita (indice di una uscita bassissima). Alla fine del corso nessuno toccava più la fettuccia e anzi, tutti andavano belli spediti fidandosi delle gomme e interpretando le curve in modo corretto.
Visto che però siamo qui ad accentuare gli errori prendiamo in esame delle foto relative al primo giorno, in modo da poter evidenziare come al ciò che troviamo di buono e ciò che c’è di cattivo.
Considerate che le foto prese in esame si riferiscono all’impostazione di una curva in contropendenza. La posizione che i ragazzi assumevano però è costante sia nella curva sia in tutta la contropendenza successiva. Sappiamo infatti che in curva bisogna tenere il piede esterno verso il basso e le braccia piegate a caricare l’anteriore. Nelle contropendenze si tiene sempre il piede di valle verso il basso e sempre le braccia piegate per l’anteriore.. Per questo motivo quando andiamo a fare una curva che ci butta in una contropendenza andremo a mantenere la posizione quanto più possibile simile. Sarà il nostro sguardo a guidarci e a far ruotare le spalle quel tanto che basta a farci curvare o ad andare dritto. Prima di continuare vi invito a dare uno sguardo al topic sulle contropendenze se non ve lo ricordaste (QUI).

Foto 1

Come detto piede esterno che carica (e che poi sarà il piede di valle), braccia piegate e sguardo lontano. Il sedere si sposta leggermente verso valle (e ext curva) e le spalle indicano la direzione da prendere.

Foto 2 Mr A.

Tranquillo, stai pure seduto, stai solo facendo DH. A parte gli scherzi vediamo come la posizione “seduta” sia evidenziata dalla rotazione del manubrio. In questo caso oltre al carico carente sulla ruota anteriore (con conseguente perdita di direzionalità) notiamo anche come questa posizione, grazie anche ai pedali paralleli, non faccia lavorare bene le gomme che non vanno a mordere il terreno con i tasselli laterali, come dovrebbe accadare in curva e in contropendenza.

Foto 3 Mr fluo

Anche qui il bacino avanzato non permette il corretto carico dell’anteriore. Inoltre possiamo notare comeil sedere così interno non permetta la rotazione delle spalle. Lo sguardo punta la traiettoria giusta, le spalle puntano verso valle. Difficilmente riusciremo a chiudere al meglio la curva.

Foto 4 Mr R

Anche qui la ricerca della sella e di una posizione seduta la fa da padrone. Lo sguardo inoltre è basso, non guarda lontano per cercare la traiettoria ideale, ma guarda un metro davanti a se.

Foto 5 Mr S

Qui oltre ad una posizione seduta troviamo anche i gomiti bassi e le braccia tropo poco piegate. Questa posizione porta ad arretrare i pesi e quindi a scaricare completamente l’anteriore. Vedremo nelle prossime puntate come questo aspetto possa diventare molto pericoloso sul ripido o su altri fondamentali. In ogni caso qui è evidente come la curva non sia aggredita, ma condotta passivamente sperando di stare in linea (cosa che ovviamente non accade)

Foto 6 Miss Manual

Qui la posizione sembra abbastanza buona. L’unica pecca è ancora lo sguardo basso e il poco carico sulla gamba esterna (non c’è rotazione del bacino con il sedere che si sposta di lato). Di conseguenza le spalle puntano a valle e sarà difficile chiudere la curva. Avrebbe anche aiutato una posizione con braccia leggermente più piegate.

Foto 7 Mr Ripidone

Anche qui la posizione è buona (e vediamo miss manual a ruota che in fase di ingresso in curva ha già una posizione abbastanza corretta, ha solo un po’ il sedere basso a cercare la sella ma ok). Le braccia sono ben piegate e c’è appoggio sulla gamba esterna. Anche per lui lo sguardo è basso ma vediamo come sia l’unico ad utilizzare il corpo, e in particolare il bacino per impostare la curva. Le spalla infatti sono ben più ruotate rispetto ai compagni (considerate che sono verso valle ma la foto è stata scattata in ingresso curva, le altre sono relative alla seconda metà della curva). Vediamo quindi come le ruote lavorino in curva senza praticamente ruotare l’anteriore e facendo soprattutto lavorare i tasselli laterali durante tutta la curva. Bravo Mr Ripidone!

Detto questo vi lascio con 2 foto per farvi capire che anche piccoli errori portano a “disastri”. Abbiamo visto come miss manual avesse una delle posizioni migliori. Andiamo però a confrontare l’uscita di questa curva fatta da me e l’uscita di questa curva fatta da lei. Vedrete subito come, impostando la curva alla medesima velocità il risultato sia molto diverso (nella foto A mi si vede di sfuggita perchè Yari stava scattando a Mr ripidone che scendeva dietro di me.. si intuisce comunque molto bene quale sia la traiettoria finale, che potrete constatare essere sempre la stessa confrontandola con la foto di Mr R in cui mi si vede andare via nella solita posizione). Nella foto C si nota benissimo come mr fluo perda completamente la linea a causa della posizione errata (troppo seduta).

A)

B)

C)

Jack

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