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Una piccola marca si è presentata ad Eurobike indirizzandosi ad una nicchia molto specialistica, che sa più di curiosità che altro per il grande pubblico, ma puo’ anche interessare in mezzo al mainstream.
Si tratta del progetto personale di un ingegnere francese, Pierre Arnaud Le Magnan, che vive da 16 anni ad HongKong. Appassionato praticante di ultraendurance su mtb ha concepito una gamma di mtb espressamente per questa disciplina.
E’ partito dalle necessità di questo tipo di imprese/gare per costruire il mezzo ideale, e non adattando un mezzo ad uno scopo.
Ecco quindi una 29er in carbonio, dal telaio molto robusto e non certo votato alla leggerezza; carro rigido accoppiato ad un traingolo anteriore più votato alla comodità (orientando le fibre).
Il tutto con accorgimenti come un manubrio superflessibile per dare un effetto ammortizzante (risparmiando sul peso con una forcella rigida), protezioni sul tubo orizzontale in acciaio contro gli urti dei comandi, e sotto il tubo obliquo in kevlar. Attacchi per delle borse al telaio dentro il triangolo anteriore e sotto il tubo obliquo per mantenere il baricentro basso e non inficiare la maneggevolezza.
A suo dire, il carbonio è il materiale, oltre che più duttile per ottenere le massime prestazioni in rapporto alla comodità, anche più “sicuro”, al contrario dell’opinione comune di molti. Secondo Pierre quale altro telaio puo’ essere riparato in mezzo al nulla con qualche pezza di fibra di carbonio ed una siringa di colla epossidica? Beh, a lui è capitato ed è riuscito a tornare in sella nella civiltà.
Se qualche distributore vuole farsi avanti per il mercato italiano lo puo’ contattare.
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