Europei Enduro: gallery e video

Pioggia battente, neve, freddo autunnale, melma viscida e fango profondo, la prima edizione del Campionato Assoluto Europeo di Enduro ha esordito con condizioni davvero durissime, si potrebbe dire che sia stata una battaglia nel fango contro la montagna! Solo poche ore prima dell’arrivo ufficiale dell’estate il clima tirolese ha deciso di sfoderare i suoi lati peggiori, rendendo l’evento veramente estremo. Durante il training sulla giornata di sabato, i riders hanno avuto vita dura resistendo al freddo autunnale e alle nevicate in quota, le condizioni così aspre e la stanchezza accumulata durante la giornata hanno fatto prendere la decisione di annullare l’Incity Prologue previsto per le ore 17.00. Durante la giornata di gara della domenica, nonostante la pioggia avesse smesso di cadere e la neve in quota fosse quasi scomparsa – considerando anche che la temperatura durante la notte era calata bruscamente – le condizioni rimanevano comunque estreme, tanto da mettere davvero a dura prova la resistenza fisica e mentale degli atleti in gara. Anche se solo per qualche breve istante il sole ha tentato di forare timidamente le nuvole, ma non è mai riuscito a sbucare completamente, nonostante ciò il mood dei 198 partecipanti provenienti da 18 differenti nazioni è rimasto altissimo e alla fine della combattutissima e difficilissima PS4 sono stati scritti i nomi dei primi Campioni Assoluti Europei di Enduro della storia di questa disciplina!

Nemmeno durante il training obbligatorio del sabato si era vista una minima traccia dell’estate che doveva essere alle porte, ma sembrava che mancassero invece parecchie settimane. Invece di sole e temperature miti, il panorama ci regalava una sequenza di toni di grigio su grigio e in quota cadeva la neve, mentre in valle la pioggia scrosciava incessantemente.

Dato che ormai tutti davano per scontato che anche la giornata di gara sarebbe stata durissima, si erano ormai messi il cuore in pace, ma nonostante ciò lo spirito era rimasto a mille facendo trovare le energie necessarie per terminare in bellezza la giornata di prove obbligatorie. I pensieri erano ormai rivolti solo alla domenica, tutti erano consapevoli che sarebbe stato un importantissimo banco di prova per uomini e mezzi, una gara che avrebbe messo al torchio i componenti meccanici e che avrebbe portato al limite massimo la tecnica di guida di ognuno per sfoderare ogni carta a disposizione prima di affrontare la difficilissima prova finale del Fleckalm Trail, 7km di puro delirio tra fango e radici.

Tutti gli occhi erano puntati ovviamente sullo strafavorito Jerome Clementz, che non ha deluso le aspettative chiudendo in primissima posizione, dietro di lui un altra leggenda dell’enduro francese, Remy Absalon seguito a breve distanza dallo sloveno Vid Persak. Jerome come da pronostici si è impossessato del primo titolo ufficiale di Campione Europeo di Enduro, chiudendo la collezione di trofei dopo quello della EWS e della serie francese. “Le condizioni qui erano davvero estreme ed era quasi impossibile rimanere in piedi sulla bike senza rischiare di cadere. La cosa più difficile è stato sicuramente mantenere la concentrazione e restare in modalità gara per tutta la giornata”, queste le parole di JC provando a descrivere le proprie sensazioni sui percorsi.

Il trentunenne arrivato a Kirchberg come favorito visto il palmarès di vittorie degli ultimi anni ha saputo davvero tener fede alle aspettative senza deludere la folla degli appassionati! “Quando mi avvicino alla linea di partenza di una gara, il mio primo pensiero è quello di provare a vincerla! Volevo finire in podio, adesso indosso la maglia ufficiale di Campione Europeo di Enduro, e ovviamente tutto ciò è fantastico!”.

Per lui che è probabilmente il miglior atleta di questa disciplina a livello mondiale, questa prima edizione degli Assoluti Europei di Enduro è stata sicuramente un passo importante nello sviluppo e nel consolidamento della disciplina, “questo sport si sta evolvendo in maniera molto rapida, ed è un bene che istituzioni come la UEC e la UCI decidano di coinvolgersi ufficialmente. Spero davvero che in un prossimo futuro anche la EWS decida di collaborare con la UCI in modo da consolidare ancora di più questo sport e rendere ufficiale il titolo a livello mondiale”.

Lo svizzero Renè Wildhaber è arrivato a Kirchberg con un conto in sospeso dal 1999. Infatti in quella data aveva collezionato un deludente secondo posto durante un campionato di downhill e questo ricordo era ancora ben fresco nella sua memoria tanto da risvegliare il suo spirito combattente nei confronti di questo Assoluto Europeo di Enduro. Il miglior atleta nelle competizioni di downhill marathon di tutti i tempi ha saputo egregiamente utilizzare le capacità accumulate nella sua lunga esperienza nel mondo della mountainbike, la forza mentale e la tenacia gli hanno permesso di acaparrarsi la maglia di leader nella categoria Men Master 30+. A proposito dell’importanza di questa prima edizione degli Assoluti Europei di Enduro, Renè dice: “questo passo verso gli organi ufficiali di UEC e UCI è davvero importante per continuare a sviluppare la disciplina dell’Enduro a tutti i livelli, sia nazionali che internazionali.”

Non sono solo i piloti ad essere stati messi alla prova durante lo scorso fine settimana a Kirchberg nel Tirolo, ma anche l’equipaggiamento ha subito un grande test di prova. “Sia l’abbigliamento che le parti meccaniche hanno avuto un ruolo fondamentale in un vento con queste condizioni climatiche, una vera sfida contro il fango!” così ha replicato Benedikt Purner. L’atleta tirolese ha fatto di tutto perchè un portacolori locale diventasse “eroe nazionale”, tanto che è riuscito a salire sul secondo gradino del podio subito dietro a Renè Wildhaber.

L’olandese Anneke Beerten, l’atleta favorita dello schieramento femminile Elite ha saputo mantenere le aspettative portandosi a casa il titolo. Dietro a lei la svizzera Anita Gerhig si è aggiudicata un ottimo secondo posto sul podio e la giovane atleta tedesca Raphaela Richter ha dimostrato nuovamente di avere le carte in regola per un promettente futuro nel mondo dell’enduro, salendo orgogliosamente sul terzo gradino.

 

La sempre sorridente Antje Kramer conquista invece un altro trionfo per la Germania nella categoria Donne Master. Era totalmente sbalordita a fine gara, salire sul gradino più alto del podio con quelle condizioni climatiche è stata davvero una sorpresa per lei. “Devo ammettere, guardando un po’ indietro, che alla fine è stata una delle migliori gare alle quali abbia mai preso parte, nonostante la pioggia, il freddo e il fango che non è propriamente la condizione di guida che amo di più.”

E’ diventata la Campionessa Europea di categoria iniziando la sua carriera relativamente tardi, all’età di 30 anni, ed ha deciso di lasciarla concludendo la sua ultima gara proprio a Kirchberg, nel modo migliore possibile!  Le condizioni climatiche della prima edizione del Campionato Assoluto Europeo di Enduro UEC sarebbero potute anche essere migliori, questo lo sappiamo e tutti i riders dal primo all’utlimo lo ammettono.

Nonostante ciò e nostante fosse davvero una battaglia nella battaglia l’evento è stato un successo indiscutibile nella storia di questa disciplina, e possiamo dirlo fin da ora che non sarà l’unico, infatti la UEC ha già cominciato a pianificare la seconda edizione del Campionato Assoluto Europeo di Enduro UEC del 2016 !

Per informazione  e per tutte i risultati visitate la pagina:
http://europeanenduroseries.com e https://www.facebook.com/europeanenduroseries?fref=ts

 

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