La scorsa settimana ci eravamo occupati di come estrarre una vite spezzata o con la testa danneggiata. Tuttavia sappiamo benissimo che può capitare che a danneggiarsi non sia la vite, ma la filettatura della madrevite. Vedremo in questo articolo come comportarci per ripristinare una filettatura danneggiata.
I componenti delle nostre mountain bike sono quasi sempre realizzati in leghe di alluminio, per essere i più leggeri possibile. Attacchi manubri, mozzi, foderi della forcella: l’alluminio sulle nostre bici è ovunque. L’alluminio come ben sappiamo è un materiale estremamente duttile e basta poco per danneggiarlo.
Per esigenze costruttive e perché sulle bici non sono necessarie quasi mai coppie di serraggio molto elevate, il foro e la filettatura su cui va ad avvitarsi la vite (in termine tecnico “madrevite”) è realizzata quasi sempre in questo materiale. La vite invece è generalmente in acciaio, anche se esistono viti in ergal o titanio.
Filettatura spanata su di una pedivella: un problema piuttosto comune.
Risulta quindi piuttosto ovvio che essendo la vite realizzata in un materiale molto più resistente di quello della madrevite, la parte più debole dell’accoppiata rimane la mdrevite. Se qualcosa non va quindi non sarà quasi mai la vite a danneggiarsi, statene pur certi!
Le cause che provocano il danneggiamento della madrevite sono essenzialmente due:
– Viti eccessivamente strette: se si stringono eccessivamente le viti, queste eserciteranno un’elevata forza di trazione sul filetto, che può quindi rompersi. Per prevenire questo problema bisogna non eccedere con le coppie di serraggio, rispettando quanto previsto dal produttore e facendo uso della chiave dinamometrica.
E’ un classico delle viti delle pinze dei freni, delle viti degli attacchi manubrio, delle viti dei dischi, ecc.
– Viti avvitate storte: se si forza una vite ad entrare storta nel filetto, essendo di materiale più duro della madrevite, può crearsi un nuovo filetto, danneggiando quello originario. Per evitare ciò non bisogna mai forzare le viti se non entrano con facilità, evitando di usare avvitatori elettrici ed imparando a sentire quando la vite entra correttamente.
Questi problemi si presentano spesso sui pedali o sulle calotte dei movimenti centrali filettati.
Se prevenire è sempre meglio che curare, tuttavia esistono diverse soluzioni per ripristinare una madrevite danneggiata. Vedremo qui di seguito le principali soluzioni utilizzate in ambito ciclistico.
Spesso può capitare che la filettatura non sia completamente spanata, ma sia danneggiata solo parzialmente. E’ il tipico caso della calotta del movimento centrale avvitata storta: la calotta mangia solo le prime spire del filetto, mentre le restanti rimangono “sane”. Questo inconveniente può comunque riguardare altri componenti, come gli attacchi dischi sui mozzi o le viti di fissaggio delle pedivelle.
Se il filetto non è completamente danneggiato è infatti sufficiente ripristinare la filettatura, rimuovendo le spire danneggiate e consentendo alla vite di arrivare a prendere sulle spire rimaste sane. Non è infatti necessario che tutta la vite prenda sulla filettatura, basta che una porzione di essa faccia presa.
Per fare ciò è necessario rimaschiare il filetto. Per fare questo dobbiamo procurarci un maschio di diametro e passo adeguato ed un giramaschi a mano:
Il maschio non è altro che una punta simile a quelle dei trapani. L’unica differenza è che le punte dei trapani creano un foro rotondo, il maschio invece allarga un foro esistente scavando della parete la filettatura.
Nel nostro caso non dobbiamo creare il foro, ma semplicemente ripassare la filettatura, quindi non dobbiamo forare.
Montiamo il maschiosul giramaschi. Nel caso delle scatole dei movimenti centrali le maschiatrici prevedono un sistema di fissaggio che assicura la perfetta ortogonalità del maschio rispetto alla scatola del movimento centrale, nel caso di altre viti invece bisogna essere precisi e lavorare correttamente in asse.
Si posiziona il maschio e si inizia a girare. Può essere opportuno utilizzare dell’olio da taglio, anche se comunque l’alluminio è tenero e molto facile da filettare.
Rimaschiatura scatola movimento centrale
Completata la maschiatura si procede con il controllare la vite. Se la filettatura della vite non è danneggiata (nel caso delle calotte è molto difficile, ma le viti in acciaio di solito non si danneggiano nell’alluminio) ed è integra, procediamo con l’avvitare la vite, controllando che faccia presa adeguatamente.
Se le spire di filetto sono sufficienti a garantire il corretto serraggio della vite, allora abbiamo risolto. Può essere consigliabile, una volta accertato che la vite faccia presa, rimuoverla ed applicare del frenafiletti.
Se invece la vite gira a vuoto e non fa presa, possiamo provare a sostituirla con una più lunga. Se anche così non dovessimo risolvere, allora non ci resta altro che allargare il foro e rifilettare.
Se il filetto della madrevite è completamente spanato, allora non ci resta che riforare con un diametro maggiore e realizzare un nuovo filetto.
Una soluzione semplice ed economica, che tuttavia non si può sempre applicare perché spesso le dimensioni della vite sono obbligate, consiste nell’allargare il foro, rifilettare ed utilizzare una vite più grossa. Di solito si passa al diametro immediatamente successivo, ad esempio da un M4 ad un M5.
Prima di allargare il foro però dobbiamo fare una considerazione. L’allargamento di un foro, specie se questo è posizionato molto vicino al bordo dell’elemento, provoca un indebolimento dello stesso. Se quindi il foro è troppo esterno, bisogna assicurarsi che l’allargamento non provochi una potenziale rottura durante l’utilizzo.
Se lo spessore tra il foro ed il bordo è pco, è meglio utilizzare l’Helicoil.
Detto questo, vediamo come procedere per allargare il filetto.
Innanzitutto si deve forare. Per fare questo ci serve una punta da ferro ed un trapano.
Il diametro della punta dev’essere leggermente inferiore rispetto a quello della vite che andremo a posizionare. Se ad esempio abbiamo una vite M4 spanata e vogliamo realizzare un filetto M5, dovremo forare con una punta da 4,5mm. Sulle filiere maschiatrici comunque è sempre riportato il diametro della punta da utilizzare.
Allargato il foro e ripulito dai residui di metallo, si può procedere con la maschiatura. Si utilizza sempre un maschio, un giramaschi a mano e dell’olio da taglio per ridurre la frizione.
Tris di filiere M5
I maschi di buona qualità sono generalmente forniti a set di tre. Qui in foto vediamo, partendo da sinistra verso detra, lo sgrossatore (una tacca), l’intermedio (due tacche) ed il maschio finale. E’ facile comprendere come vadano usati nell’ordine. Prima lo sgrossatore, per cominciare a creare un primo filetto, poi l’intermedio ed infine il maschio vero e proprio per rifinire.
Una volta rimischiato, la vite si dovrebbe inserire senza sforzo.
Una soluzione molto apprezzata dai meccanici di tutto il mondo per ripristinare i filetti spanati sono gli Helicoil.
L’Helicoil è una spirale in acciaio a sezione romboidale, che si applica all’interno di una madrevite, opportunamente allargata e filettata, per ripristinarne la filettatura:
Il funzionamento è semplice. La spirale si interpone tra madrevite (allargata) e vite, consentendo il ripristino del filetto.
Il vantaggio di questa soluzione è il piccolo ingombro della spirale. Per ripristinare il filetto è generalmente sufficiente ingrandire il foro di 0,3mm evitando quindi problemi legati all’indebolimento del componente. Lo svantaggio invece è il costo, più elevato rispetto alle altre soluzioni.
Esistono in commercio dei kit che comprendono tutto il necessario:
Kit ripristino filettatura con Helicoil
Generalmente sono composti da:
– una filiera specifica per l’Helicoil (non si tratta di una generica filiera a passo ISO in quanto il filetto esterno dell’Helicoil è particolare)
– Una guida per l’inserimento
– Uno o più Helicoil
– Un’eventuale punta per pulire il vecchio filetto ed allargare opportunamente il foro
La procedura di installazione è la seguente.
1) Pulizia vecchio filetto: con una punta di diametro opportuno foriamo rimuovendo il vecchio filetto. Generalmente si dovrebbe utilizzare una punta di diametro pari al diametro della vite più 0,3mm. Nel caso di una vite M4 ad esempio si dovrebbe utilizzare una punta da 4,3mm. In pratica però, specialmente nell’alluminio, possiamo utilizzare anche una punta pari al diametro della vite (nel nostro caso da 4mm), più facile da reperire.
Prestiamo attenzione a forare dritti!
2) Maschiatura: con l’apposita filiera procediamo con la maschiatura a mano della madrevite. All’inizio la filiera fatica ad entrare se non si usa la punta specifica, ma con un po’ di pressione si supera questo inconveniente. Quando poi il filetto ha fatto presa, la filiera procede con maggior facilità.
Per la filettatura è consigliabile utilizzare dell’olio da taglio, oppure del WD40.
Ripassiamo più volte il filetto, girando e rigirando il maschio, rimuovendo tutti i trucioli che si vanno a formare.
3) Applicazione dell’Helicoil: posizioniamo l’Helicoil sull’apposito strumento per l’inserimento, naturalmente con la linguetta trascinatrice verso la punta ed opportunamente inserita nella scanalatura. Fissiamo lo strumento sul giramaschi e inseriamo la spirale come fosse una normale vite fino a che l’ultima spira è entrata nella sede.
4) Rimozione trascinatore: girando in senso antiorario, o dando un colpo con un cacciavite, rompiamo il trascinatore. Assicuriamoci che il trascinatore non rimanga nel foro ed il nostro filetto è stato completamente ripristinato.
Helicoil correttamente inserito
L’Helicoil è particolarmente indicato per le nostre biciclette, in quanto consente di ripristinare la filettatura senza bisogno di allargare eccessivamente il foro.
Questa soluzione è consigliata per gli attacchi post mount sui foderi delle forcelle, per gli attacchi dei dischi freno a vite e per tutte quelle situazioni in cui è impossibile allargare il foro ed utilizzare una vite più grossa.
Si tratta inoltre di una soluzione definitiva che ripristina le proprietà meccaniche della filettatura. L’Helicoil, specie se di tipo autobloccante, previene poi l’allentamento accidentale della vite.
Una soluzione molto utilizzata quando si ha a che fare con forcellini cambio o pedivelle, è la bussola con doppia filettatura.
Come si vede dall’immagine, si tratta di una bussola che presenta due filettature: una interna, di diametro e passo corrispondente a quello della vite (pedale o deragliatore), ed una esterna, di diametro maggiore, che si va a fissare nel componente.
L’installazione prevede semplicemente di allargare e rifilettare il foro, in modo da creare una nuova filettatura che sia adatta a quella esterna della boccola.
Si applica quindi del frenafiletti permanente, di tipo forte (rosso), e si inserisce la boccola. La boccola è ora fissa in sede ed il pedale o il deragliatore possono avvitarsi come prima.
Naturalmente è estremamente importante, specialmente se si lavora su di una pedivella, la perfetta ortogonalità del foro. E’ quindi consigliabile lavorare con un trapano a colonna.
Con questo è tutto.
In questi ultimi due articoli ci siamo occupati di come rimuovere le viti spanate e di come ripristinare i filetti. Oramai sappiamo cosa fare in ogni evenienza, sia che il problema riguardi la vite che la madrevite.
Il consiglio che do comunque, essendo queste delle operazioni non reversibili, è quello di procedere con cognizione. Se si fora troppo grosso, non si può rimpicciolire il foro, così come se si fora storti, non si può raddrizzare il foro. Si tratta di operazioni semplici, ma che richiedono attrezzatura adeguata ed in buone condizioni (non andate a recuperare le filiere di vostro nonno ricoperte di ruggine!). Nel dubbio, chiedete consiglio o aiuto a qualcuno più esperto.
Se avete dubbi o volete dei chiarimenti non esitate a chiedere, così come se volete aggiungere il vostro contributo, come sempre siete i benvenuti!
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