[First Look] Telaio Intense Recluse

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Autore: Francesco Mazza

Intense Cycles ci ha messo a disposizione un telaio per un test a lungo termine, sul quale verranno montati i vari componenti che testeremo durante questa stagione. Si tratta di un telaio Recluse, l’ultima novità di Intense per il segmento All Mountain, preposto a montare ruote da 27.5 pollici. La costruzione sia del triangolo anteriore che del carro è affidata alla fibra di carbonio ad alto modulo che Intense utilizza per i suoi migliori telai, denominati SL (Super Light).



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Il sistema di sospensione è il collaudatissimo JS Tuned Suspension, basato sul brevetto Virtual Pivot Point, che Intense adotta ormai da circa 14 anni. Per la precisione si tratta della versione JS Trail, ovvero il cinematismo con bielle più corte, dedicato alle escursioni minori rispetto a quelle gestite dal JS Enduro e JS Downhill. Il JS Trail della Recluse gestisce infatti 140mm di escursione alla ruota. Il supporto verticale che forma il triangolo posteriore è asimmetrico per lasciare la possibilità di utilizzare un deragliatore anteriore.

La biella inferiore è un solido pezzo unico in lega di alluminio, la cui sede è ricavata all’interno del telaio con il doppio scopo di aumentare la rigidezza, fornendo un punto di infulcro più largo, e di proteggere maggiormente i cuscinetti, vista la posizione particolarmente esposta al fango e alla sporcizia alzata dalla ruota posteriore. Per lo stesso motivo, la biella inferiore è dotata di due porte di ingrassaggio che consentono di riempire periodicamente con un apposito ingrassatore le sedi dei perni e dei cuscinetti, per tenerli isolati dalle infiltrazioni di acqua e sporcizia. Tutti i cuscinetti della Recluse sono a contatto angolare.

Anche la biella superiore è ricavata da un unico pezzo in lega di alluminio forgiato e rifinito a CNC. L’infulcro superiore è fissato al telaio tramite un perno passante che viene serrato da ambo i lati. L’infulcro sul carro è invece di tipo a expander, così come quelli che serrano la biella inferiore. L’ammortizzatore è fissato a biella e telaio con due viti in titanio.

Il telaio della Recluse, così come l’allestimento top di gamma denominato Factory, monta un ammortizzatore FOX Float X2 Factory Kashima con levetta a 2 posizioni. La misura di interasse per corsa è di 200×57, quindi non metrico. Il sag consigliato da Intense è del 20%.

Il movimento centrale è di tipo Press Fit 92 e la guarnitura consigliata è per linea catena da 52mm, quindi di tipo Boost, per allinearsi al mozzo da 148mm. Attorno alla scatola del movimento centrale si trova il supporto ISCG per eventuali guidacatena o paracolpi. La Recluse può essere montata sia con trasmissioni 1x che 2x, grazie al supporto Direct Mount per il deragliatore, opportunamente coperto da un coperchietto in plastica. Sopra la N del logo intense sul tubo obliquo notiamo anche un tappo che chiude il foro di uscita per l’eventuale guaina del cavo del deragliatore. Alla stessa altezza notiamo anche le viti per il portaborraccia che si trovano in una posizione abbastanza agevole. Sul lato drive dei perni a expander che fissano le bielle, quindi dal lato opposto alla testa della vite, sono posizionati dei tappini in plastica inseriti a pressione che proteggono da infiltrazioni e migliorano l’estetica.

L’attacco della pinza del freno sul telaio è di tipo International Standard da 160mm. Il perno posteriore da 148×12, quindi per mozzi Boost, ha la testa con sede esagonale invece della leva a sgancio rapido. Sul lato opposto è il forcellino stesso, incassato all’interno del telaio, ad accogliere la punta filettata del perno.

Il tubo sella del telaio è isolato da possibili infiltrazioni di acqua o sporcizia dall’esterno grazie a una guarnizione in gomma interposta tra il telaio e il collarino. Accoglie reggisella del diamentro di 31.6mm e non essendo interrotto non ha particolari limiti come quantità di inserimento.

Tutte le zone del carro a rischio di contatto con la catena sono adeguatamente e abbondantemente protette da appositi gusci in gomma dura. Il fodero basso è rivestito sopra, sotto e all’interno praticamente su tutta la sua lunghezza e un abbondante tratto di protezione ricopre anche il fodero alto e la curva di giunzione tra i due. Nella zona del carro limitrofa alla corona si trova una placca in metallo che copre sia il fianco che la parte inferiore del carro.

Anche la parte inferiore del tubo obliquo e della scatola del movimento centrale è protetta da un rivestimento in gomma. In questo caso però si tratta di una membrana adesiva piuttosto sottile, circa come una camera d’aria, quindi utile contro urti di piccola o media entità che potrebbero causare graffi e sbeccature della vernice ma presumibilmente poco efficace come protezione da urti di maggiore entità. Una membrana adesiva di ricambio è inclusa nella confezione. Nella parte inferiore del tubo obliquo troviamo le uscite del routing interno dei cavi che proseguono verso il carro, ovvero la tubazione del freno posteriore e la guaina della cordina del cambio.

L’ingresso è in corrispondenza dell’inserzione del tubo obliquo nel tubo di sterzo, sul lato sinistro. I fori di ingresso, così come quelli di uscita, sono protetti da guarnizioni in gomma dura che sono inserite a pressione nel telaio e servono a isolare l’interno del telaio dalle infiltrazioni e al contempo tenere salde le tubazioni, dato che non sono presenti guide interne. Questo il motivo per il quale ho lasciato inserite le guide pilota, quei cavetti bianchi che si vedono sbucare in foto, fornite già montate sul telaio e indispensabili per inserire correttamente le tubazioni.

Sul lato destro troviamo l’ingresso del cavo del comando remoto del reggisella telescopico. Il secondo foro è per il cavo del deragliatore. Non dovendolo utilizzare ho posizionato uno dei tappi inclusi nella confezione per sigillare il foro, così come ho fatto per quello di uscita. Nella confezioni ci sono entrambi i tipi di guarnizione per configurare il passaggio cavi secondo le proprie necessità.

Il passaggio della tubazione del freno sul carro è esterno e viene fissato con le classiche clip a C sui fermacavi dedicati. Sul lato drive invece la guaina della cordina del cambio passa all’interno del carro. In foto notiamo la posizione del foro di uscita con l’apposita guarnizione.

La Recluse offre delle geometrie piuttosto aggressive in relazione alla destinazione d’uso. Angolo sterzo di 66°, carro di soli 419mm, movimento centrale a 344mm da terra e tubo sella bello verticale, con 75° effettivi. Il primo allestimento che faremo tuttavia prevede una forcella da 160mm di escursione invece dei 150mm su cui si basano le geometrie dichiarate, quindi come misurazioni prettamente statiche, l’angolo sterzo dovrebbe andare a circa 65.5°, l’angolo sella poco sotto i 75° e il movimento centrale si alzerà fino a quasi 350mm. Quote che restano comunque molto interessanti ma in ogni caso, una volta in sella, una variazione di sag sulla forcella del 5% modifica le geometrie più di quanto faccia la differente lunghezza axle-to-crown. Per esempio, una forcella da 160mm con sag al 30% è alta esattamente come una forcella da 150mm con sag al 25%.

Il prezzo del telaio Recluse SL è di €4.198

Le colorazioni disponibili sono 2: turchese con dettagli rossi e grigi oppure grigio e rosso, come quella che ci è stata consegnata.

Il telaio in taglia M senza ammortizzatore ma completo di viteria in titanio, perno ruota, protezioni e guarnizioni varie, pesa 2.441 grammi da noi verificati contro i 2.520 grammi dichiarati a parità di configurazione. Con ammortizzatore e boccole il peso arriva a 2.961 grammi verificati.

Intense Cycles

Commenti

  1. Qualcuno sa dirmi come mai alcune case continuano a produrre telai con l'attacco pinza Is?
    Non sarebbe più comodo un direct mount in modo da usare adattatori solo in caso serva un disco più grande?
    Thanks
    Luca
  2. Qualcuno sa dirmi come mai alcune case continuano a produrre telai con l'attacco pinza Is?
    Non sarebbe più comodo un direct mount in modo da usare adattatori solo in caso serva un disco più grande?
    Thanks
    Luca
    L'attacco Post Mount sarebbe anche più semplice da realizzare oltre a essere più pratico come utilizzo, ma è meno affidabile di un International Standard. Il PM ha il filetto interno al carro e in caso di danni al filetto del supporto pinza, rischi di dover cambiare il carro. Non sempre è possibile recuperare un filetto, nemmeno con le helicoil, soprattutto se si tratta di carbonio o di sottili inserti di metallo all'interno di carbonio e non di materiale pieno. Alcuni utilizzano delle boccole filettate intercambiabili in acciaio che vengono posizionate all'interno del carro, come in foto. Resta la soluzione più sicura restando sullo standard PM, ma è sicuramente più elaborata. La soluzione IS non è sicuramente la più attuale e pratica, ma alla fine è la meno rischiosa anche a lungo termine.

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