Canyon Presscamp, Feb. 2018 Copyright: Markus Greber

[First Ride] Canyon presenta la Spectral Women

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Con un numero sempre maggiore di donne che si appassionano al mondo della mountain bike, Canyon, dopo aver recentemente rinnovato la sua gamma con le nuove Spectral e Torque, ci ha invitati sui bellissimi percorsi delle Alpi Marittime alle spalle della Costa Azzurra per la presentazione di un nuovo modello espressamente dedicato al pubblico femminile, la Spectral WMN. La casa tedesca, applicando i numerosi studi effettuati sulle differenze anatomiche delle donne rispetto agli uomini, ha elaborato una versione 100% femminile della sua nuova Trail bike da 27.5″, inserendo caratteristiche molto interessanti che ne hanno espresso tutto il potenziale.



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Lo scopo principale di Canyon nel realizzare una bici da Trail dedicata alle donne, è quello di creare la massima sintonia tra rider e bici, in funzione delle specifiche esigenze femminili. Per fare ciò, il marchio tedesco si è concentrato su due aspetti chiave: la geometria, per migliorare al meglio la dinamica di guida, e la cinematica della sospensione, ottimizzata per dare maggiore controllo in relazione al minore peso delle biker. Canyon ha iniziato a sviluppare la Spectral WMN dopo aver analizzato i dati biomeccanici di migliaia di donne in tutto il mondo. Questo ha consentito di studiare e determinare le differenze sostanziali tra i rider maschili e femminili quando si tratta di proporzioni anatomiche. Tali analisi hanno confermato ciò che molti avrebbero semplicemente supposto, cioè che le donne sono in media più basse di altezza, hanno braccia più corte in relazione alla lunghezza del busto e hanno le spalle più strette degli uomini. Ci sono altri fattori importanti da prendere in considerazione nello specifico per gestire le dinamiche in mountain bike, ad esempio il fatto di essere più leggeri e di avere un baricentro più basso.

Finora le mountain bike Canyon sono state sviluppate utilizzando la taglia M come riferimento da cui partire per tutte le geometrie del telaio. Considerando invece che l’altezza media delle donne risulta inferiore, l’attenzione si è focalizzata sulla taglia S come riferimento nello sviluppo della Spectral WMN per ottenere una maneggevolezza più uniforme in tutto lo spettro delle taglie. Con l’aggiunta della nuova opzione 2XS, Canyon ha messo a disposizione quattro diverse taglie, che permettono di soddisfare tutte le altezze tra 148cm e 179cm. La curva del grafico seguente mostra come la media delle taglie femminili sia diversa dalla gamma di taglie necessarie agli uomini.

La Spectral in versione WMN si differenzia dell’omonima bici maschile per quattro caratteristiche fondamentali. L’aspetto più importante è la dimensione del telaio, più corto e compatto, confermando che le donne hanno braccia più corte in relazione al busto rispetto agli uomini. Il top tube più basso riduce ulteriormente lo standover, offrendo più spazio per lo spostamento del corpo durante la guida. Inoltre, l’altezza inferiore del movimento centrale rapportato a ciascuna taglia assicura che le donne di statura minore godano degli stessi vantaggi delle donne più alte in merito al baricentro basso. Infine, il manubrio da 740mm con attacco corto permette un controllo ottimale migliorando l’equilibrio e la manovrabilità senza sacrificare la vivacità della bici.

Per soddisfare ogni tipologia di richiesta, la Spectral WMN è proposta in tre versioni differenti che si distinguono in base ai materiali con i quali sono realizzati. La prima versione è full carbon (CF 9.0), leggera ed estremamente resistente; la seconda è realizzata creando un accostamento tra il triangolo anteriore in carbonio e un carro in lega di alluminio 6066 (CF 8.0 e CF 7.0), la stessa lega con la quale è realizzata interamente la terza versione (AL 6.0 e AL 5.0).

Spectral WMN CF 8.0 – Telaio in fibra di carbonio e carro in lega di alluminio 6066

Sulla Spectral WMN il sistema di sospensione genera 140mm di escursione, accoppiati ai 150mm della forcella. Il cinematismo è dotato di giunto Horst che è posizionato più in alto rispetto al perno ruota. L’ammortizzatore montato in posizione orizzontale ha contribuito a ridurre drasticamente l’altezza dello standover. La quota di anti-squat consente un’efficace stabilità in pedalata aumentandone la resa senza inutili dispersioni di energie da parte del rider. La quota di anti-rise è ottimizzata affinché la sospensione posteriore rimanga attiva anche a freni azionati, permettendo alla ruota di restare in costante contatto con il terreno anche in caso di forte frenata.

Il sistema Triple Phase Suspension della curva di compressione, già sviluppato da Canyon per la Sender, è stato applicato sull’intera gamma full suspended fino all’ultima nata, la Spectral WMN. La corsa della sospensione viene suddivisa in tre fasi. Nella prima fase il rapporto di compressione elevato determina un comportamento molto sensibile ai piccoli urti e asperità. Nella seconda fase, corrispondente a metà corsa, la sospensione garantisce un comportamento stabile per ridurre la dispersione di energia in pedalata e durante la guida, consentendo di mantenere velocità e di scegliere linee maggiormente impegnative. Infine, la terza fase ha una curva moderatamente progressiva che permette di sfruttare tutta l’escursione limitando al contempo i fondocorsa. Installando degli appositi spacer, chi lo desidera può ulteriormente aumentare la progressività dell’ammortizzatore secondo le proprie esigenze.

Il passaggio dei cavi interno al telaio offre senza dubbio un aspetto lineare e uniforme ma rende la manutenzione più difficile e può causare fastidiosi rumori durante la guida. Canyon, per risolvere questo problema, ha ideato una soluzione innovativa. Tutte le versioni in carbonio e alluminio della Spectral WMN sono dotate di un canale studiato appositamente per il passaggio dei cavi. L’accessorio in plastica non solo si fonde perfettamente con le linee del telaio creando un senso di continuità per un look pulito, ma serve anche come protezione per il tubo obliquo da eventuali colpi. È facilmente sostituibile se necessario e può essere rimosso per la manutenzione.

Il perno passante del mozzo posteriore è stato creato da Canyon con un sistema di sgancio rapido, semplice e intuitivo. Sulla testa del perno è presente una scritta “pull”; tirando la testa, fuoriesce una leva con la dicitura “flip and turn lever”, come si può notare dall’immagine. Questa leva, posizionata nella scanalatura della testa del perno, consente di svitarlo facilmente senza l’utilizzo di altri attrezzi.

Canyon sulla Spectral WMN rimuove il collarino reggisella per sostituirlo con un sistema integrato. All’interno del telaio, nella parte anteriore del tubo verticale è presente un morsetto che preme il reggisella bloccandolo. Con questo sistema sono state ridotte ulteriormente le parti suscettibili di usura creando un’estetica perfetta e un design integrato con le linee del telaio.

Come in tutta la nuova gamma, anche sulla Spectral WMN è presente l’Impact Protection Unit (IPU),  sviluppato e brevettato da Canyon per bloccare la rotazione completa del tubo di sterzo e proteggere il top tube dall’impatto con i comandi posizionati sul manubrio in caso di caduta. Se l’IPU subisce un impatto grave, le viti cave che lo fissano al telaio sono progettate per rompersi e assorbire l’impatto, lasciando il tubo orizzontale illeso.

Per posizionare la borraccia, anche sui telai di dimensioni ridotte come quelli in taglia 2XS e XS, è stata sviluppata una nuova soluzione: l’accessorio Eject System. Questo sistema consiste in un portaborraccia che accoglie due contenitori da 400ml ciascuno che si attaccano su entrambi i lati del telaio e offrono la possibilità di essere riempiti con due liquidi differenti, a proprio piacimento, acqua e integratori.

Tra i vari optional proposti da Canyon è presente anche una scatola triangolare di plastica da fissare, tramite apposite sedi filettate nel telaio, tra il top tube e il tubo obliquo. Comoda e leggera, permette di evitare di portare lo zaino e di stivare al suo interno diversi oggetti utili.

Geometrie

In azione

Come anticipato in apertura, la presentazione della Spectral WMN si è svolta su una parte dei numerosissimi trail di Blausasc, nelle Alpi Marittime a poca distanza da Nizza, in compagnia dei rider Canyon Ines Thoma e Fabien Barel. La giornata intensa di riding ci ha permesso di provare la Spectral WMN nell’allestimento CF 9.0 su percorsi molto vari e tecnici. In particolare abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare il comportamento della bici su terreni differenti, dalla terra argillosa e cedevole dei calanchi, ai terreni boschivi ricchi di foglie, fino alle rocce tipiche della macchia mediterranea.

Siccome la giornata di test si è svolta tramite servizio di risalite con gli shuttle, le impressioni relative alla salita sono limitate ai soli trasferimenti ma sufficienti per capire che la Spectral WMN si comporta molto bene anche in questo contesto. Leggera e maneggevole, si arrampica agilmente anche sugli strappi più ripidi, offrendo il giusto range di rapporti. Da sottolineare che la bici che ci è stata affidata per il test montava una corona da 32 denti mentre l’allestimento di serie ne prevede una da 30. La posizione in sella è corretta e bilanciata, soprattutto per chi come la sottoscritta non ha le gambe molto lunghe in proporzione all’altezza, e infonde sin dal primo istante una sensazione di comfort. Inoltre la sospensione è sufficientemente stabile anche in posizione Open e non necessita quindi di essere bloccata completamente.

Con l’inizio della discesa comincia anche la parte più divertente dove sin da subito la Spectral WMN lascia intuire tutto il suo carattere esuberante e giocoso, rivelandosi intuitiva e di facile comprensione. Le geometrie sono studiate appositamente per garantire un elevato senso di sicurezza in discesa e permettono di provare feeling e confidenza anche in situazioni molto tecniche. La sospensione si è rivelata estremamente stabile ma al tempo stesso vivace e reattiva, permettendo pieno controllo nei passaggi più tecnici e una notevole facilità a staccare le ruote da terra. Il telaio più corto e compatto, rispetto a una bici da uomo di pari taglia, comporta una maggiore agilità e manovrabilità che rendono la bici facilmente guidabile soprattutto nelle curve più strette. Manubrio e attacco corto offrono un buon feeling e soprattutto un elevato senso di controllo ed equilibrio.

Conclusioni

La nuova Spectral WMN è stata ideata e realizzata per offrire ai rider di sesso femminile tutto ciò di cui hanno bisogno sui trail. Una bici intuitiva e facile da guidare, maneggevole e performante, veloce e al contempo stabile e sicura… ma soprattutto divertente.

Allestimenti e prezzi

Spectral WMN CF 7.0 Wild Cherry
Spectral WMN CF 7.0 Aquamarin
Spectral WMN CF 8.0 Wild Cherry
Spectral WMN CF 8.0 Aquamarin
Spectral WMN CF 9.0 Eclipse Black

Spectral WMN AL 5.0 Coral Cream
Spectral WMN AL 5.0 Fjord Grey
Spectral WMN AL 6.0 Coral Cream
Spectral WMN AL 6.0 Fjord Grey

Photo credits: Markus Greber e Stefan Simak per Canyon

Canyon

Commenti

  1. L'immagine che sovrappone le due bici, maschile e femminile, non evidenzia grossissime differenze. La più evidente, ciclisticamente parlando, è il passo leggermente più corto. Il resto non è nulla che non si possa ottenere cambiando stem e riposizionando eventualmente la sella (anche se l'avanzamento sembra esattamente lo stesso).
    C'è da chiedersi, dunque, se valga davvero la pena investire in una bici dedicata, e quanto di tutto questo sia marketing. Lo dico al netto del fatto che è palese che l'anatomia maschile e femminile siano diverse, aggiungere - rispetto all'articolo - anche e soprattutto per via delle gambe proporzionalmente più lunghe delle cicliste rispetto a quelle dei ciclisti. Mi sono chiesto in passato se una bici specifica per genere fosse davvero necessaria, taglia e sella a parte, ovviamente. L'immagine di cui sopra non chiarisce i miei dubbi.
    Se la tester avesse provato due bici di taglia analoga regolate per avere la stessa identica posizione in sella, si sarebbe davvero accorta della differenza?
    Noto con piacere che i prezzi sono allineati, a parità di componentistica, alla versione maschile (anche se cambia la numerazione dell'allestimento). Non è scontato, visto che - mi pare di ricordare - i modelli femminili sono solitamente più costosi a parità di componentistica.
  2. Era ora! che qualcun'altro prendesse in seria considerazione le taglie da donna, il problema è che ora se la mi moglie vede l'articolo mi sa che mi tocca aprire il portafoglio.....
  3. Adesso si parla di mezzi al femminile, perchè il catalogo dei grandi marchi non è realizzato per andare incontro al "su misura", quindi che esistano bici rivolte al mercato femminile serve ai grandi marchi piuttosto che alle donne.... Se rimaniamo su marchi che offrono una soluzione su misura e purtroppo mi riferisco ai marchi artigianali, la definizione di femminile non esiste. Una volta avere la bici da corsa su misura era la norma, adesso anche su belle realizzazioni in carbonio è possibile avere un su misura vero che va incontro a tutti a prescindere dal sesso. Io sono per il su misura anzichè sul maschile o femminile
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