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Giant ha lavorato molto sulla sua linea di bici a pedalata assistita ultimamente, e questa Full-E 2017 è uno dei risultati. Ha telaio in alluminio e sospensione maestro, il tutto con un motore Yamaha. Abbiamo trascorso alcuni giorni in compagnia di Giant per provare questa bici ed ecco le nostre impressioni.
Caratteristiche
• MotoreYamaha SyncDrive Sport, 80Nm
• Batteria Giant Energy Pak 500 lithium-ion
• Trasmissione SRAM EX1 specifica per e-bike
• Ruote DT Swiss EX 1501 Spline® ONE 30 mozzi boost
• Reggisella telescopico Contact Switch remote
• Sospensione posteriore Maestro 140 mm, carro in alluminio ALUXX SL, ‘Boost’ 148x12QR
• Ammortizzatore RockShox SuperDeluxe RCT3, DebonAir, 185×52.5mm Trunnion mount
• Forcella RockShox Lyric RT3 130-160mm travel adjust
• Prezzo da decidere, ma si vocifera intorno ai 6700€ per il top di gamma
• Peso intorno ai 23kg
Qui i numeri parlano da soli. Lo sterzo è aperto a sufficienza per non rendere nervosa la bici in velocità e la lunghezza della bici permette un buon compromesso tra comfort e stabilità. Non sono geometrie estreme: Giant le ha scelte in modo da rendere la bici accessibile a tutti. Del resto le e-bikes non hanno ancora raggiunto i settori più estremi del mercato.
È interessante l’approccio di Giant nell’implementazione del sistema Yamaha, che ha molto personalizzato. La Full-E ha infatti un display ed un software disegnati proprio da Giant. Questa versione personalizzata del sistema Yamaha dovrebbe, secondo Giant, risultare in un feeling più naturale, eliminando l’impressione che la bici “porti” il biker.
La batteria da 500Wh fornisce energia anche per giri abbastanza lunghi, è fatta di 40 celle che forniscono 36V di tensione.
La Full-E è una bici molto interessante, sia dal punto di vista ingegneristico che da quello del funzionamento ed anche estetico. Grazie all’escursione posteriore di 140mm e alla forcella RockShox ad escursione variabile, la primissima impressione su questa bici non può che essere positiva.
L’allestimento è di ottima qualità ed altri dettagli, come il rocker link in carbonio, lasciano capire con quale cura sia costruita la bici. Il rocker link in particolare è costruito utilizzando un processo adottato solo da Giant che risulta in un componente leggero, molto robusto e dalla forma che può essere facilmente personalizzata. Questa bielletta agisce sulla sospensione Maestro di Giant, a sua volta gestita da un ammortizzatore Fox con montaggio Trunnion. Si tratta di una tecnologia che, in sintesi, serve ad usare l’ammortizzatore con pressioni inferiori: noi ad esempio abbiamo usato circa 100psi in meno rispetto a quella che usiamo solitamente.
Il risultato è una grande sensibilità ai piccoli urti, inoltre ci è sembrato che scaldasse meno di un ammortizzatore normale: la bici, con il suo peso, appare di conseguenza ben piantata sul terreno. Abbassare la Lyrik da 160mm è utile soprattutto nelle salite ripide, per mantenere una posizione più equilibrata. Se si aggiunge alla possibilità di abbassare la forcella il fatto che il reggisella sia il telescopico di Giant, ci si trova a proprio agio su questa bici nella maggior parte delle situazioni.
Le gomme da 2.6″ e i mozzi Boost danno una buona tenuta ed una sicurezza. Rispetto alle 2.8″ e 3.0″ che usano altri marchi per le plus, queste gomme da 2.6″ compensano il peso in più della bici senza essere esagerate.
Il che ci porta a discutere la maneggevolezza. Le geometrie sono pensate per adattarsi al maggior numero possibile di rider, senza estremi sotto nessun aspetto. La posizione in sella è piuttosto eretta anche se il manubrio non è particolarmente alto. In salita quindi la ruota anteriore resta carica a sufficienza per non alzarsi mentre quella posteriore riesce a tenere il grip. In discesa, questa posizione promuove un’andatura tranquilla, con la bici che con la sua stabilità dà sicurezza. Per quanto ci riguarda in discesa abbiamo seguito le linee più pulite cercando il flow: non è una bici per il rider enduro estremo.
Il sistema di assistenza alla pedalata è facile da usare, con tre modalità che sono gestite facilmente dal comando remoto al manubrio. L’efficienza massima si ha pedalando a circa 75 pedalate al minuto: ciò che si cerca di massimizzare non è la velocità ma la coppia, vale a dire ciò che serve al rider per avere il massimo controllo. L’impressione che si è non è quella di una bici che “scappa” dal rider, ma prevedibile e facile da governare. Si tratta di un comportamento particolarmente utile nelle salite tecniche.
Per la maggior parte del tempo abbiamo usato la modalità di massima assistenza, che ci ha permesso di fare giri di circa 3 ore con 1300-1500 metri di dislivello, considerando che il rider pesa 85kg. La trasmissione EX1 garantisce cambiate perfette e costituisce un bel passo in avanti, soprattutto in combinazione con il sistema Yamaha.
Giant ha costruito una bici che non deluderà nessuno, la Full-E non è una bici estrema, è ottima per esplorare praticamente ogni posto possa essere raggiunto in sella ad una e-bike, con controllo e confort che non vengono mai meno.
È una bici a pedalata assistita moderna, che trae giovamento da tutti i prodotti dedicati più recenti e che soddisfa praticamente tutte le aspettative che un e-biker possa avere nei confronti della propria bici. La Full-E è divertente, in qualunque condizione venga usata. Speriamo, nel corso dell’anno, di poter passare più tempo in sella a questa bici per provarla più a fondo.
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