Autore: Francesco Mazza
Il lunedì seguente il round finale dell’Enduro World Series a Finale Ligure abbiamo avuto la possibilità di girare sui trail di Finale Outdoor Resort con Nico Vouilloz e Adrien Dailly per provare la nuova Lapierre Spicy in una giornata dedicata esclusivamente al riding. La nuova arma da Enduro della casa francese rappresenta l’evoluzione della Spicy 2015 che abbiamo testato lo scorso inverno. Numerose le modifiche apportate a questo modello 2016 per renderlo ancora più performante in ambito race.
La costruzione del telaio è affidata al carbonio unidirezionale, fatta eccezione per i foderi bassi del carro, che sono realizzati in lega di alluminio. Dimensioni e spessori sono studiati per fornire solidità e rigidezza al telaio e non sono stati scelti quindi per il massimo risparmio di peso. La Spicy Team 2016 che abbiamo provato si attesta infatti su un peso dichiarato di 13,5kg.
Importanti cambiamenti riguardano le geometrie del telaio. La posizione del rider è stata portata in avanti. L’angolo sella è stato diminuito di 1.5°, quindi ora è più verticale. Mantenendo un top tube della medesima lunghezza della versione precedente, sulla Spicy 2016 tutto il triangolo anteriore è quindi orientato più avanti. Questo determina una quota di reach maggiore (dai 16 ai 20mm in base alle taglie), pur non variando la misura di top tube virtuale rispetto al modello precedente. La lunghezza del carro e l’altezza da terra del movimento centrale restano invariate, mentre l’angolo di sterzo diminuisce di 0.7° diventando ulteriormente discesistico ma comunque non eccessivo (66°).
Tutto il lavoro svolto sulla nuova sospensione è partito dalla volontà di dotare la Spicy di maggiore escursione. Il modello 2016 infatti ha ora 165mm di corsa e per ottenere vantaggi in discesa senza sacrificare l’efficienza in fase di pedalata, l’infulcro principale del sistema OST+ è stato spostato e la curva di compressione, di conseguenza, è stata modificata. Nico ci ha consigliato un sag abbondante per sfruttare al meglio le doti discesistiche della nuova Spicy. Anche le dimensioni dei perni sono state aumentate allo scopo di fornire più rigidezza e di preservare più a lungo i cuscinetti.
La Spicy Team che abbiamo provato era dotata di sistema di sospensione Rock Shox e:i Shock, di cui vi abbiamo parlato già in diverse occasioni. Grazie ai sensori posti su forcella e movimento centrale, il sistema legge le condizioni di riding e interviene automaticamente sull’ammortizzatore Monarch RT3 agendo sulle 3 posizioni Open, Mid e Firm.
Ovviamente il telaio è predisposto per il passaggio interno dei cavi dedicati al sistema e:i Shock, ma anche di tutti gli altri cavi e tubazioni. Le porte di ingresso sono posizionate poco dietro il tubo di sterzo, su entrambi i lati.
Per il sistema e:i Shock, Lapierre è tornata a una versione della batteria dalla capacità maggiore, che si colloca sui fori dedicati al portaborraccia. Nel caso dei telai che non usufruiscono del sistema di sospensione a gestione elettronica, i fori restano liberi per posizionare il portaborraccia, con uno spazio piuttosto ampio per poter estrarre e riporre comodamente la borraccia.
La forma della centralina e:i Shock è stata ridisegnata esternamente per poter calzare sul nuovo attacco manubrio (Nico Vouilloz Signature) da 45mm, quindi 15mm più corto del precedente. La parte elettronica al suo interno resta invece invariata.
Altra novità riguarda il carro, che è stato allargato internamente nella zona di passaggio dei copertoni per offrire 10mm di luce in più. Anche l’attacco della pinza del freno posteriore è stato modificato ed è tornato nella classica posizione sopra al fodero alto, permettendo così di diminuire la distanza tra i foderi alti in quella zona ed evitando quindi il problema di interferenza con le scarpe durante la pedalata che colpiva alcuni rider sul precedente modello.
Prosegue la partnership di Lapierre con SRAM, che infatti è protagonista di tutto l’allestimento. Forcella Rock Shox Pike RCT3, ruote SRAM Rail 50, freni SRAM Guide RSC, Telescopico Rock Shox Reverb Stealth e trasmissione 11 velocità con cambio XX1, guarnitura XX1 con corona Direct Mount da 30 denti, pacco pignoni X1 e comando X01.
Abbiamo approfittato dei bike shuttle per le risalite ma non ci siamo comunque fatti mancare delle salite pedalate su alcuni trail, in alcuni casi anche piuttosto impegnative, per capire il comportamento della Spicy 2016. Il sistema e:i Shock ovviamente interviene in modo automatico per bloccare l’ammortizzatore mentre si pedala quindi non si verifica alcuna dispersione di energia dovuta a oscillazioni della sospensione. La posizione di guida avanzata permette di caricare bene la ruota anteriore ed evita che perda grip anche sulle salite più ripide, ma per lo stesso motivo ci è capitato inizialmente di perdere trazione sulla ruota posteriore in diverse occasioni. Occorre quindi abituarsi a non spostare il peso del corpo troppo in avanti sulle salite tecniche, dove è preferibile restare ben posizionati in sella.
Durante la prima discesa ci siamo resi conto di avere un piccolo problema con i perni delle bielle eccessivamente serrati che rendevano poco fluido il movimento della sospensione. La responsabilità è dei rasamenti in teflon che servono da protezione per i cuscinetti i quali, se troppo serrati, creano eccessivo attrito. Una volta sistemato, semplicemente allentando leggermente il serraggio con un multitool, abbiamo iniziato ad apprezzare al 100% la fluidità e la sensibilità della sospensione.
Nelle discese tecniche e veloci si è dimostrata incredibilmente aggressiva. La sospensione è sostenuta e progressiva, con un’eccellente sensibilità e consente di utilizzare tutta la generosa escursione in modo attivo, assorbendo gli urti e restituendo velocità e scorrevolezza. Ben bilanciata con il comportamento della forcella, che abbiamo utilizzato con 2 Token e 4/5 click di compressione.
Il carro è molto rigido e la zona sterzo trasmette solidità durante la guida. In generale il telaio infonde un senso di robustezza e garantisce una grande precisione di guida, che consente di tenere velocità piuttosto alte in totale sicurezza.
Le nuove geometrie, decisamente moderne e adatte all’utilizzo race più spinto, hanno ulteriormente migliorato e reso ancor più aggressiva e performante una bici che già funzionava molto bene sotto questo aspetto. Molto agile ma al contempo stabile e bilanciata, permette di imprimere forza sull’anteriore dal quale si ottiene sempre un grip eccellente. Infatti la combinazione di queste caratteristiche rende facile impostare le curve con precisione sia nei tracciati più veloci che in quelli più tortuosi.
Il fatto che le geometrie permettano di caricare bene l’anteriore, fa sì che si riesca a guidare con sicurezza mentre il posteriore segue la linea impostata. Anche quando la ruota posteriore perde aderenza in condizioni di scarso grip (in alcuni percorsi abbiamo trovato parecchio fango), è sufficiente continuare a fidarsi dell’anteriore affinchè il posteriore riprenda la traiettoria.
Nello scassato risulta essere molto stabile ma conserva buone doti di reattività che consentono di guidarla attivamente anche nel rotto, senza che si sieda, anche grazie alla sospensione sostenuta e vivace.
Quest’ultima evoluzione ha reso la Spicy una vera macchina da gara, aggressiva e veloce, ma sempre divertente e briosa nel tipico stile del brand francese. Una bici performante e assolutamente moderna sia come geometrie che come caratteristiche della sospensione, mentre il sistema e:i Shock permette di godere della gestione automatica dell’ammortizzatore, utilissima per concentrarsi esclusivamente sulla guida.
Lapierre Spicy 327: €3.499
Lapierre Spicy 527: €4.799
Lapierre Spicy 527 e:i Shock: €5.449
Lapierre Spicy Team e:i Shock: €7.449
Lapierre Spicy Team frameset: € 2.799
Fotografie © Jérémie Reuiller
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…
Quando si parla di gare di MTB XC, Nino Schurter è indubbiamente il più grande…