Una dozzina di giorni fa siamo stati a Sintra, una graziosa località nel sud del Portogallo che sta diventando piuttosto popolare per la mountain bike, non distante da Lisbona, alle pendici dell’omonimo parco naturale che la separa dall’oceano Atlantico con i suoi rilievi montuosi che non superano i 529 metri di altitudine ma che offrono una moltitudine di sentieri aperti alle MTB, curati, sufficientemente tecnici e molto divertenti. Lo scopo del viaggio è stata la presentazione della Neuron CF, la nuova versione della trail di casa Canyon che di fatto rappresenta la prima bici da 29 in carbonio del marchio teutonico leader delle vendite online.
Dettagli
- Materiale telaio: fibra di carbonio unidirezionale
- Formato ruote: 29” (M-XL) e 27.5″ (S-XS)
- Geometrie variabili: no
- Corsa posteriore: 130mm
- Corsa anteriore: 130mm
- Interasse ammortizzatore: 210x50mm (M-XL) e 190x45mm (S-XS)
- Mozzo posteriore: 148×12mm
- Mozzo anteriore: 110×15mm
- Trasmissione: 1×12 o 2×11
- Attacco per deragliatore: sì
- Attacco portaborraccia: sì
- Peso dichiarato: da 12,12 a 13,22kg
Con la nuova Neuron CF, una trail bike molto versatile, Canyon copre l’intero segmento che va dalla Lux da XC alla nuova Spectral dotata di maggiore escursione. Anche il design rappresenta un punto di incontro tra la Lux e la Spectral e rispecchia l’estetica del nuovo corso di Canyon, introdotta nel 2016 con la Sender e progressivamente applicata a tutta la gamma. La particolarità del precedente modello di Neuron di avere un formato ruota differente in base alla taglia è confermata anche sul nuovo modello ma per quest’ultimo l’escursione, di 130mm su entrambe le ruote, è uguale sia per le taglie che adottano il formato 27.5″ (XS e S) che per quelle che adottano il formato 29″ (M, L e XL).
La forcella, una FOX Float 34 per tutti gli allestimenti, è in versione per ruote da 29 pollici e con offset di 51mm per tutte le taglie, anche quelle che utilizzano ruote da 27.5″. In questo modo i progettisti di Canyon hanno mantenuto geometrie analoghe pur utilizzando formati ruota differenti, offrendo un comportamento simile sul campo per tutte le taglie. La quota differente di trail, ottenuta modificando di mezzo grado l’angolo di sterzo, è stata scelta per combinarsi con la diversa larghezza del manubrio, 740mm per le 27.5″ rispetto ai 760mm utilizzati sulle ruote da 29″, offrendo un rapporto di leva simile tra manubrio e punto di contatto della ruota per entrambe le soluzioni di formato ruota.
Il telaio è interamente realizzato in fibra di carbonio unidirezionale, sia il triangolo anteriore che il carro, mentre la prolunga a Y che comprime l’ammortizzatore è in un particolare composito plastico rinforzato internamente con fibre di carbonio e dotato di sedi in metallo per i cuscinetti e per il fissaggio dell’ammortizzatore. Il sistema di sospensione riprende lo schema utilizzato sul resto della gamma full suspended con un quadrilatero dotato di giunto Horst posizionato più in alto rispetto al perno ruota e con ammortizzatore orizzontale.
Anche il concetto di curva di compressione suddivisa in tre fasi, già trattato nella presentazione della Sender, della Torque e della Spectral, è ormai una caratteristica del cinematismo di Canyon. La prima fase corrisponde alla corsa iniziale fino alla zona di sag e offre molta sensibilità, la seconda fase, parte centrale della corsa, è stabile per permettere al rider di imprimere forza sui pedali senza che la sospensione affondi eccessivamente, la terza fase, parte conclusiva della corsa, è progressiva quanto basta per evitare di usare l’intera corsa a disposizione se non quando effettivamente necessario. La quota di anti-squat inoltre è ben calibrata quindi la sospensione resta effettivamente stabile in pedalata, a patto di regolare bene il sag al 28% consigliato da Canyon.
Gli ammortizzatori sono FOX Float DPS su tutti gli allestimenti. Viene utilizzato un ammortizzatore da 210x50mm sulle taglie che vanno dalla M alla XL mentre per le taglie S e XS l’ammortizzatore ha 190mm di interasse per 45mm di corsa ed è abbinato a una biella a Y di dimensioni differenti per offrire la stessa escursione con un rapporto di leva differente, maggiore (2,89 contro 2,6) e quindi adatto a rider più leggeri, con maggiore sensibilità iniziale e pari resistenza al fondocorsa, senza necessità di intervenire sull’idraulica dell’ammortizzatore. La posizione dell’ammortizzatore lascia adeguato spazio per il portaborraccia, meglio se a estrazione laterale. Canyon ha applicato tre fori filettati in grado di ospitare il suo doppio portaborraccia Eject.
Tutti i cuscinetti sui quali ruota ciascun perno del sistema di sospensione sono lubrificati con un grasso ad alte prestazioni e inseriti in sedi chiuse da appositi coperchi, così da prolungarne la vita e quindi le performance. Lo snodo tra la biella a Y e i foderi alti è coperto dalla biella stessa che oltre a proteggerlo lo nasconde, rendendo il design estremamente pulito. Le sedi dei cuscinetti del perno principale, due sul lato destro e uno sul lato sinistro, sono accuratamente sigillate grazie a una guarnizione aggiuntiva e a un coperchio fissato al telaio tramite 3 viti a brugola su ciascun lato.
La soluzione di Canyon per il passaggio dei cavi è il collaudato Cable Channel utilizzato su tutte le più recenti full suspended della gamma. Il Cable Channel è un canale costituito da gusci di plastica avvitati al telaio che ospita e protegge i cavi oltre che il telaio stesso. Questa soluzione permette di rimuovere facilmente i cavi dal telaio pur mantenendo un design pulito simile a quello di un passaggio interno. Ciascuna sezione del canale è sostituibile singolarmente in caso di danneggiamenti in seguito a urti.
Presente anche il tradizionale IPU (Impact Protection Unit), sistema brevettato da Canyon per bloccare la rotazione del manubrio prima che le leve dei freni o del comando cambio impattino sul top tube in caso di caduta. Le viti che fissano il sistema IPU al telaio sono cave e calibrate per spezzarsi in caso di urti più importanti affinché l’impatto non danneggi il telaio stesso.
Il perno posteriore è il praticissimo Quixle sviluppato da Canyon, un asse passante con leva a scomparsa che durante il riding resta nascosta all’interno del perno ma all’occorrenza si sfila all’esterno e, restando solidale al perno stesso, la si posiziona di lato collocandola nell’apposita sede a taglio della testa del perno così da poterla utilizzare come impugnatura per svitarlo.
I diversi allestimenti offrono differenti opzioni per quanto riguarda i componenti. La trasmissione è a 12 velocità su tutti gli allestimenti con un gruppo Shimano XTR sull’allestimento 9.0 Unlimited e con trasmissioni SRAM Eagle di diversi gruppi su tutti gli altri allestimenti. L’unica eccezione è rappresentata dall’allestimento 9.0 che offre una trasmissione Shimano XT 2×11. La Neuron CF infatti offre la possibilità di montare il deragliatore, o in alternativa un guidacatena, grazie al supporto low direct mount integrato nel telaio.
Le ruote sono tutte DT Swiss, in diversi modelli in base al livello dell’allestimento, tranne per l’allestimento 9.0 SL in prova per il quale Canyon ha adottato delle ruote Reynolds TR309, un prodotto “di fascia economica” all’interno della gamma Reynolds ma decisamente valide sul campo. I copertoni di tutti gli allestimenti sono dei Maxxis Forekaster da 2.35″ con carcassa EXO da 120tpi e mescola 3C, Maxx Speed per il posteriore e Maxx Terra per l’anteriore. Canyon fornisce i copertoni montati con camera d’aria ma trattandosi di ruote e copertoni Tubeless ready, la trasformazione è di semplice attuazione. Si tratta di un copertone che non avevo mai avuto occasione di provare e che ho trovato particolarmente affidabile e performante in discesa, in relazione ovviamente alla destinazione d’uso, nonostante il terreno umido e i tasselli poco pronunciati.
Gli allestimenti più pregiati (9.0 Unlimited, 9.0 Limited e 9.0 SL) hanno reggisella telescopici FOX Transfer mentre gli altri allestimenti utilizzano il telescopico Iridium prodotto dalla stessa Canyon. Tutte le taglie utilizzano telescopici da 150mm di escursione fatta eccezione per la XS che monta telescopici da 125mm.
I freni della maggior parte degli allestimenti della Neuron CF sono gli ormai onnipresenti SRAM Guide, in versione R per l’allestimento 9.0 SL in prova, con rotori Centerline Center Lock da 180mm sia all’anteriore che al posteriore, dove il telaio offre un attacco diretto PM180. Gli unici allestimenti che propongono un’alternativa ai freni SRAM sono il top di gamma 9.0 Unlimited con i nuovi Shimano XTR a 4 pistoncini e il 9.0 con gli Shimano SLX.
Geometrie
Contrariamente alle attuali tendenze che vedono geometrie aggressive anche in ambito trail, Canyon ha scelto quote non esasperate e ben bilanciate, che classificano la nuova Neuron CF come una bici intuitiva ed equilibrata. La differenza di formato ruota tra le taglie piccole e quelle grandi influisce direttamente su alcune quote geometriche come la lunghezza del carro, l’altezza del movimento centrale e dello standover, aiutando a rendere compatte le taglie piccole, mentre altre quote come l’angolo di sterzo e il trail sono volutamente diverse per rendere il più simile possibile la guidabilità con entrambi i formati ruota.
In azione
Dopo aver settato ogni dettaglio della Neuron CF ci siamo diretti verso i divertenti percorsi di Sintra per mettere alla prova la nuova trail bike di Canyon. La posizione in sella si è rivelata subito comoda e bilanciata, piuttosto ampia e distesa, anche per via dell’attacco manubrio da 60mm. Abbiamo affrontato una prima salita più lunga che ci ha portato al punto più alto dell’area montuosa del parco naturale dal quale partono diversi sentieri. La Neuron CF si è dimostrata confortevole e intuitiva, con una buona stabilità del sistema di sospensione anche ad ammortizzatore in posizione open. La pedalabilità nelle salite scorrevoli è nella media mentre è nelle salite tecniche che la Neuron CF brilla per agilità e maneggevolezza, con una guida precisa e sempre bilanciata tra controllo dell’avantreno e trazione del retrotreno.
Anche in discesa le geometrie equilibrate della Neuron CF la rendono intuitiva e semplice da guidare, con una spiccata maneggevolezza e una buona stabilità. Dopo la prima discesa un po’ più impegnativa ho inserito 10psi in più nella forcella rispetto alla pressione consigliata da Canyon per il mio peso nella tabella fornita con il manuale d’uso, ottenendo un comportamento più sostenuto all’anteriore e in generale un miglior bilanciamento tra le sospensioni.
Non si tratta di una bici dall’indole aggressiva quanto piuttosto di una trail bike adatta a tutti, versatile e facile da guidare ma comunque molto performante. Ci si può divertire infatti a cercarne il limite nel tecnico e nello sconnesso, anche a velocità sostenute, ottenendo ottimi feedback e restando comunque sempre nel margine di sicurezza che consente di recuperare facilmente eventuali errori di impostazione delle traiettorie. Il sistema di sospensione, reattivo e vivace, è sempre pronto a incassare colpi, anche in rapida successione, senza andare in crisi irrigidendosi o facendo perdere stabilità alla bici.
Conclusioni
Canyon ha realizzato una trail bike trasversalmente adatta a ogni tipo di rider, dal neofita che cerca una bicicletta facile e divertente al rider più esperto che si aspetta prestazioni elevate per i lunghi giri in montagna o per le sgasate nei trail dietro casa. Rigida, solida e silenziosa, offre allestimenti adeguati alla destinazione d’uso e diverse soluzioni intelligenti che ormai rappresentano un marchio di fabbrica per Canyon.
Allestimenti e prezzi
Neuron CF 9.0 Unlimited – €5.599
Neuron CF 9.0 LTD – €4.999
Non è ancora disponibile un’immagine dell’allestimento 9.0 LTD poiché la colorazione del telaio non è ancora pronta. Si tratta di una particolare verniciatura blu trasparente applicata direttamente sul carbonio. Le immagini verranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito Canyon.
Neuron CF 9.0 SL – €3.699
Neuron CF 9.0 – €3.199
Neuron CF WMN 9.0 – €3.099
Neuron CF 8.0 – €2.699
Neuron CF WMN 8.0 – €2.699
Photo credit: Canyon / Markus Greber
la cosa è una sola non ha bravi tecnici che siano in grado di sviluppare un telaio "piccolo" per ruote da ventinove e poi giustificano il fatto nel dire che lo fanno per agevolare i piloti, a me mi pare una str...ah!