La settimana scorsa eravamo a Malaga, in Spagna, per la presentazione ufficiale della nuova Canyon Strive, la mountain bike di maggior successo e innovativa del marchio tedesco di vendite dirette online, completamente ridisegnata e disponibile esclusivamente con ruote da 29″, con un sitema Shapeshifter migliorato che consente di variare la geometria della bicicletta mentre si pedala attraverso un comando remoto al manubrio.
Dettagli
Materiale del telaio: fibra di carbono
Formato ruote: 29″
Geometria variabile: sí
Escursione anteriore/posteriore: 160/150mm (CF) – 170/150mm (CFR)
Mozzo posteriore: Boost 148×12mm
Mozzo anteriore: Boost 110×15mm
Trasmissione: 1×12 / 1×11 (CF 7.0)
Attacco per deragliatore: no
Attacco portaborraccia: sí
Peso dichiarato: dai 14kg (CFR 9.0 LTD) ai 15,45kg (CF 5.0)
Geometrie
La Strive combina un angolo di sterzo di 66° con un offset della forcella corto (42mm con RockShox). Secondo Canyon: “questa combinazione rende la bici fluida nei tratti veloci, permettendo al pilota di mettere più peso sulla ruota anteriore per avere più controllo.” Aggiungono anche che “con il sistema di sospensione Triple Phase, originariamente progettato per la Sender, si ottengono prestazioni ottimali sui diversi tipi di terreno.”
Shapeshifter 2.0
Il nuovo Shapeshifter nasce da una collaborazione congiunta con FOX e funziona tramite una molla a gas azionata da un sistema idraulico che consente di cambiare la geometria della bicicletta su due diverse posizioni, DH o XC, attraverso un comando remoto ergonomico con due pulsanti che si trovano sotto il manubrio, integrato con il comando del reggisella telescopico. Passando da una posizione all’altra, non solo viene modificata la geometria, ma anche la curva di compressione delle sospensioni e la corsa posteriore.
La posizione di base dello Shapeshifter sulla Strive è sempre la DH e, se si desidera passare da una posizione all’altra, il rider deve premere il pulsante XC (vedere l’immagine sopra) e spostare leggermente il peso in avanti per consentire alla molla a gas di aprirsi e attivare il meccanismo. Per tornare alla posizione DH, occorre premere il pulsante DH e spostare il peso indietro oppure spingere verso il basso come per far affondare l’ammortizzatore, in quel modo si chiude lo Shapeshifter.
In modalità DH, la corsa posteriore è mantenuta a 150mm, l’altezza della sella e quella del movimento centrale sono ridotte, offrendo un centro di gravità più basso e un angolo di sterzo più disteso. L’interasse è più lungo per offrire maggiore stabilità nelle discese veloci e nelle sezioni ripide.
In modalità XC, la corsa posteriore è ridotta a 135mm e la sospensione diventa più rigida senza la necessità di regolare l’ammortizzatore. La posizione della sella è più alta e l’altezza del movimento centrale aumenta, l’angolo di sterzo passa da 66° a 67.5° e quello del tubo a sella da 73.5° a 75°.
Canyon ha migliorato notevolmente lo Shapeshifter della nuova Strive, con un peso inferiore di 200 grammi rispetto al precedente e con un funzionamento fluido e preciso. Le prestazioni in salita sono simili a quelle di una bici da trail con meno escursione, con la capacità di affrontare discese come se fosse una mini-DH.
Montaggio
L’allestimento che abbiamo testato è stato il CFR 9.0 Team, replica della bici utilizzata dai piloti del team Canyon Factory Enduro. Il design del nuovo telaio è esteticamente pulito ed elegante ed è realizzato interamente in fibra di carbonio. È più leggero di 300 grammi rispetto alla versione CF grazie al tipo di fibre utilizzate, ma la rigidezza è la stessa.
L’aspetto minimalista è ottenuto grazie al cablaggio completamente interno e guidato, in modo che la bicicletta sia il più silenziosa possibile. La protezione del tubo obliquo è un guscio di plastica dura ancorato al telaio con due viti mentre le protezioni del fodero del carro sono realizzate in gomma dura e sono incollate. Il telaio consente di utilizzare una borraccia senza problemi.
La trasmissione è una SRAM Eagle a 12 velocità, montata con guidacatena e*thirteen con paracolpi. La corsa posteriore di 150mm è gestita da un ammortizzatore RockShox Super Deluxe RCT con regolazione del ritorno e due posizioni di regolazione della compressione (aperto / chiuso), con possibilità di regolare la compressione alle basse velocità quando si è in posizione aperta. Le ruote sono Mavic Deemax Pro 29″ con una larghezza interna di 28mm, montate con pneumatici Maxxis Minion DHR II da 2,5″.
All’anteriore troviamo una forcella RockShox Lyrik RC2 Boost con 170mm di escursione con regolazione indipendente della compressione alle alte e alle basse velocità e regolazione del ritorno.
Sia il manubrio che l’attacco sono G5, la marca di componenti di Canyon. Il manubrio è in carbonio, ha un diametro di 31.8mm e misura 780mm di larghezza e 30mm di rise, mentre lo stem è di 40mm di lunghezza. Misure che personalmente trovo siano ideali per questo tipo di bicicletta. Nell’immagine qui sotto possiamo vedere il comando remoto dello Shapeshifter con integrata la leva 1x del reggisella telescopico RockShox Reverb Stealth.
Aggiungendo al manubrio il cavo e il comando remoto dello Shapeshifter, il cockpit della Strive non è il più ordinato in circolazione, ma è chiaro che volendo sfruttare questa tecnologia all’avanguardia, bisogna accettare un manubrio più “colmo”.
Prestazioni
La nuova Strive mi ha dato buone sensazioni sin dal primo momento, provandola solamente per strada prima di salire in montagna. Sono alto circa 180cm e ho apprezzato come la taglia L fosse perfetta per me. Dopo aver preso confidenza con il funzionamento del nuovo Shapeshifter e dopo aver regolato le sospensioni, ero pronto a provarla sui sentieri secchi e veloci di Malaga.
Per testare le prestazioni della nuova Strive in salita, ho messo lo Shapeshifter in modalità XC e ho lasciato aperto l’ammortizzatore, poiché il terreno era irregolare e non completamente liscio. La parte iniziale della corsa della sospensione è sensibile ai piccoli urti, fornendo sempre un buon grip e, in generale, la posizione di pedalata è abbastanza buona. Si nota realmente la differenza quando si passa dalla pedalata in modalità DH a XC, quest’ultima è leggermente più comoda.
Nonostante sia una bicicletta con ruote da 29″, già grande in sé, sono rimasto sorpreso di quanto sia maneggevole, agile e precisa in discesa, permettendomi di divertirmi indipendentemente dal tipo di terreno. Il sistema di sospensione è progressivo e funziona davvero bene, fornendo una piattaforma stabile nei tratti in cui il ciclista deve rilanciare e pompare sui pedali per non perdere velocità. Permette anche di prendere le curve strette uscendo con una buona accelerazione. Le zone tecniche di pietre e radici passano senza problemi, assorbe colpi molto bene ed è maneggevole anche in aria.
Conclusioni
Canyon ha creato una moderna bicicletta da enduro che è pronta a reggere i percorsi più difficili e tecnici dell’EWS, ma è anche adatta al normale utilizzo lungo i sentieri locali di ogni rider. La nuova Strive è agile, confortevole e precisa e offre sufficiente confidenza per scendere in sicurezza su qualsiasi trail. Inoltre, con la migliorata tecnologia Shapeshifter, diventa una delle bici da enduro più versatili oggi sul mercato.
Allestimenti e prezzi
La nuova Strive è disponibile in 6 diversi allestimenti, a partire dal più semplice di tutti, il CF 5.0 per terminare con il top di gamma, il CFR 9.0 LTD. Tutti i modelli utilizzano telai in carbonio, con l’unica differenza che i CF pesano circa 300 grammi in più rispetto ai CFR a causa del tipo di fibre e del modo in cui sono combinati, sebbene la rigidità sia la stessa. La corsa posteriore di tutti i modelli è di 150mm, ma l’escursione anteriore varia, essendo 160mm per i CF e 170mm per il CFR. Le taglie disponibili vanno dalla S alla XL, per i riders che misurano da 158cm fino a 2m di altezza.
Strive CFR 9.0 LTD – 170mm/150mm – 6.999€ / Solo telaio – 2.999€
Strive CFR 9.0 Team – 170mm/150mm – 5.499€
Strive CF 8.0 – 160mm/150mm – 4.499€
Strive CF 7.0 – 160mm/150mm – 3.999€
Strive CF 6.0 – 160mm/150mm – 3.499€
Strive CF 5.0 – 160mm/150mm – 2.999€
Per me sto giro Canyon ha fatto cilecca...
Geometrie conservative che rendono inutile e pesante lo shapeshifter, ammo sottosopra, linee spezzate e obliquo inguardabile,
Telai in carbonio di serie A e di serie B che in allestimento
base pesano più dell’alluminio...
Proporre un qualcosa che cambia la geometria a xc, ma non il peso di una endura piombata è, e una mini dh con una geometri più da trail mi sembra un azzardo