SR Suntour, il maggior produttore di forcelle per MTB del pianeta, presenta la nuova Durolux R2C2, con nuovo sistema idraulico e diverse features interessanti, che vi esporremo in questo articolo. Una forcella che va dai 160 ai 180mm di escursione e che è rivolta a un uso che spazia dall’Enduro al Freeride. Ci siamo recati al Bike Park La Fenasosa, a 1.000m di altitudine sui monti alle spalle di Alicante, in Spagna, per testare personalmente la nuova Durolux R2C2 in due giorni di riding intenso.
Prima di iniziare a parlare dei dettagli tecnici della Durolux, è utile spendere due parole su SR Suntour in quanto azienda, anzi colosso di sospensioni per MTB. Conosciuto come marchio produttore di forcelle di fascia medio bassa, in realtà Suntour produce la quasi totalità delle forcelle per MTB attualmente sul mercato, dato che è nelle loro fabbriche che vengono costruite le forcelle dei marchi più famosi. Oltre al quartier generale a Taiwan, dispone di diverse altre fabbriche in oriente, tra Taiwan, Cina e Vietnam, e di basi in Europa e America, che si occupano sia di logistica che di ricerca e sviluppo. Suntour incrocia le conoscenze dei suoi ingegneri con quelle raccolte dalle rinomate aziende per le quali produce, unendo a queste conoscenze il suo know how in termini di ottimizzazione della produzione, per realizzare sospensioni di alta gamma a prezzi concorrenziali, oltre all’enorme quantità di forcelle di fascia medio bassa con le quali domina il mercato dei primi montaggi delle biciclette economiche.
Con i suoi prodotti di alta gamma ha ottenuto risultati eccellenti in alcuni degli eventi più importanti del pianeta in diverse discipline, come la Mega Avalanche 2015 con Rémy Absalon, la RedBull Rampage 2015 con Kurt Sorge, il Campionato del Mondo XC Women con Pauline Ferrand-Prevot, il Campionato del Mondo DH Junior Women con Marine Cabirou e diverse altre medaglie e podii in World Cup.
La Suntour Durolux R2C2 è costruita con un solido e massiccio monolite che offre una rigidezza notevole, grazie alle particolari nervature che dal robusto archetto si irradiano ai foderi, includendo la generosa sede dei cortechi. Anche i piedini godono di lunghe nervature verso le gambe dei foderi. Sulla sinistra si trova il supporto per la pinza che è di tipo Post Mount. Gli steli sono da 36mm di diametro e hanno una finitura anodizzata dura nero lucida, che protegge l’alluminio di cui sono composti e conferisce un’ottima scorrevolezza. Il cannotto è in lega di alluminio, di forma conica come ormai la quasi totalità delle forcelle attualmente sul mercato, e ha una lunghezza da nuovo di 271mm.
La testa della forcella è realizzata in lega di alluminio con sistema Hollow. Si tratta di un unico pezzo con interno cavo, che vanta quindi un peso minore e che Suntour ritiene essere superiore in termini di rigidezza rispetto a una testa realizzata con sistema tradizionale, in quanto le dimensioni esterne, considerando la parete di alluminio alla sua base, sono maggiori e creano una struttura più solida.
Sulla Durolux Suntour utilizza un perno proprietario da 20mm di diametro, denominato QLC2, differente da qualsiasi altro perno sul mercato e che offre una semplicità di utilizzo unica. Sul lato destro della forcella si trova la classica leva in stile Quick Release, che mette in tensione il perno e blocca il sistema. La si aziona senza il benché minimo sforzo e si può posizionare la leva richiusa in qualsiasi punto si desideri. Sul lato sinistro si trova il sistema di chiusura vero e proprio. Non c’è alcuna sede filettata nel piedino della forcella quindi il perno va fatto semplicemente scivolare dentro alla sua sede e si tira la leva per bloccarlo. Per rimuoverlo è sufficiente aprire la leva sul lato destro e premere il pomello esterno sul lato sinistro che, comprimendo la testa conica del perno che lo tiene in battuta sul monolite (nella foto la parte anodizzata in rosso subito dietro al pomello), la riduce di volume permettendo al perno di uscire.
Nella confezione della Durolux viene fornito di serie un robusto parafango rigido, che viene avvitato al monolite tramite quattro viti con testa a brugola da 2,5mm, due sull’archetto e due sul fodero, una su entrambi i lati. Con la sua forma, che si estende abbondantemente in direzione del telaio ma anche di qualche centimetro verso la parte anteriore della forcella, offre una valida protezione da schizzi di fango e acqua o da polvere e piccoli detriti, non solo al rider ma anche ai parapolvere della forcella stessa.
Sul solido archetto il tubo del freno anteriore viene fissato tramite un fermo a clip, che trattiene la tubazione contro un sostegno appositamente sagomato, concettualmente simile ai fermacavi che abitualmente si trovano sui telai.
Sul monolite, in corrispondenza della sede dei cortechi, si trovano due fori, uno per ciascun fodero, sigillati da una vite con testa a brugola da 2,5mm che si chiude su di un O-ring. Questi fori, a cui Suntour ha dato il nome di Quick Service Port, hanno una doppia funzione. La prima è quella di permettere di sfiatare l’aria in pressione che si crea dall’emulsione dell’olio di lubrificazione per lo scorrimento degli steli. Si tratta di un problema comune a tutte le forcelle e che crea una riduzione della sensibilità e una maggiore resistenza nell’affondamento. Il sistema di sfiato si ispira alle forcelle da moto ed è adottato anche da altre forcelle, come per esempio la FOX 40. La seconda funzione del Quick Service Port, che a essere onesti nasce come funzione principale, è quella di poter accedere alle spugnette di lubrificazione per aggiungere olio, senza dover smontare la forcella. Il foro è studiato per alloggiare i raccordi dei kit di spurgo standard che si trovano in commercio, come per esempio quello del RockShox Reverb, o dei freni SRAM/Avid o Formula. In questo modo si può inserire una discreta quantità di olio eseguendo un lavoro perfettamente pulito, senza sprechi e senza ungere la forcella dove non serve.
L’elemento elastico della Durolux R2C2 è l’aria, che si inserisce nella camera pneumatica tramite una classica valvola Schrader posizionata in testa allo stelo sinistro. La camera dell’aria è compensata da una molla negativa in acciaio leggero. Come abbiamo scritto in apertura dell’articolo, la Durolux offre 3 differenti escursioni: 160mm, 170mm e 180mm. La cosa interessante è che non occorre scegliere in fase di acquisto l’escursione che si desidera utilizzare, perchè le tre versioni di escursione sono opzionabili su tutte le forcelle. Semplicemente rimuovendo (o inserendo) degli appositi spessori da 10mm posizionati in fondo alla camera dell’aria, si aumenta o si diminusce l’escursione, e di conseguenza l’altezza della forcella, di 1cm per ogni step. Sempre tramite degli spacer si può intervenire sulla curva di compressione della camera dell’aria, modificandone il comportamento. La Durolux supporta da 0 a 3 spacer. Più spacer si inseriscono e più si riduce il volume d’aria nella camera, aumentandone la progressività nell’ultima parte
Come dice la sigla R2C2 nel suo nome, la Durolux dispone del comando della compressione sia alle alte che alle basse velocità. La frenatura in compressione alle alte veocità si comanda con la ghiera blu, che suddivide il suo range di azione in 5 posizioni, mentre la compressione alle basse velocità, che si aziona tramite il pomello grigio, dispone di un range più ampio pari a 18 posizioni.
La vera novità della gamma Durolux consiste nella doppia regolazione del ritorno, che controlla l’estensione sia in seguito agli impulsi a bassa velocità che in seguito agli urti che determinano un’alta velocità di scorrimento della forcella. Un’implementazione che secondo gli ingegneri di Suntour è da ritenersi essenziale per offrire una forcella al top delle prestazioni, che sia interamente settabile e altamente performante per i racer professionisti e che sia in grado inoltre di soddisfare tutti i clienti più esigenti. Il ritorno alle alte velocità, pomello rosso, dispone di 5 posizioni, mentre quello alle basse velocità, pomello grigio, si suddivide in 33 posizioni.
La cartuccia che gestisce l’idraulica è interamente nuova. Si chiama PCS (Piston Compensator System) e si basa su un concetto introdotto da Suntour per semplificare al massimo la costruzione della cartuccia, riducendo al minimo la necessità di assistenza e implementando al contempo la longevità della forcella. Con questo sistema Suntour è in grado di offrire prestazioni di alto livello al pari della concorrenza ma a un costo nettamente inferiore, sia a livello di prezzo di acquisto che a livello di manutenzione. La cartuccia PCS funziona come una cartuccia sigillata ma al posto dei costosi polmoncini di compensazione, adotta una molla molto leggera, sia in termini di peso che in termini di durezza. I polmoncini di compensazione (bladder) inoltre avrebbero la necessità di essere assemblati sotto vuoto per dare il meglio del loro potenziale, ma questa costosa e lunga procedura non viene eseguita da nessun produttore, quindi di fatto se ne perdono i vantaggi, mantenendo però gli svantaggi per quanto riguarda costi di produzione e di manutenzione. Altra particolarità della cartuccia PCS è quella di utilizzare un sistema Uniball sulla tenuta del pistone in ingresso nella cartuccia, che riduce gli attriti e porta vantaggi in termini di scorrevolezza e di durata dei componenti.
Il sistema di gestione della compressione alle basse velocità è dotato di una soglia di sblocco che in seguito a grossi impatti, grazie a una molla, riporta in posizione aperta l’ago che chiude il circuito e consente dunque alla forcella di assorbire gli urti improvvisi senza trasferire la forza del colpo al manubrio e quindi alle braccia, con conseguente rischio di perdita di controllo della bici. La molla che controlla l’ago di chiusura del circuito di compressione alle basse velocità si precarica in proporzione a quanto il registro stesso della compressione low speed viene chiuso, quindi di fatto la soglia dello sblocco è proporzionale alla regolazione scelta dal rider.
Altro dettaglio legato al sistema PCS è quello che riguarda la cavitazione. Si tratta di una caratteristica che coinvolge tutte le forcelle e riguarda una sorta di risucchio che crea dell’emulsione nell’olio durante gli spostamenti veloci della testa del pistone. Questa emulsione muta le caratteristiche di viscosità dell’olio e genera aria all’interno della cartuccia, che infatti andrebbe periodicamente spurgata. La cavitazione non può essere completamente eliminata ma può essere ridotta in modo da incidere il meno possibile sul comportamento della forcella e gli ingegneri di Suntour dichiarano che il sistema di compensazione a molla del PCS è in grado di ridurre notevolmente questa caratteristica.
La Durolux R2C2 è stata sottoposta a diverse ore di test per arrivare ai migliori risultati in termini di affidabilità ma soprattutto di performance. Una parte importantissima di questo lavoro è stato svolto su un macchinario molto sofisticato, orgogliosamente italiano dato che è ideato e realizzato da Andreani. Si tratta del DB3, un sistema di acquisizione dati che permette di valutare il comportamento idraulico di una forcella e di determinarne il range di azione delle regolazioni. Grazie al lavoro svolto sulla DB3 infatti Suntour ha potuto ottimizzare l’intervento delle regolazioni esterne sull’idraulica, facendo in modo che ogni click abbia un effetto concreto sul comportamento della Durolux. I test poi si estendono al comportamento in action della forcella, grazie alla lettura dati con sistemi di telemetria, con i quali si confrontano i dati raccolti dalla DB3.
In azione
Al Bike Park La Fenasosa, nelle due giornate di riding nelle quali abbiamo testato la Durolux R2C2 settata a 160mm di escursione, siamo stati accompagnati da Karim Amour e dagli altri ragazzi del BH Gravity Team, che hanno già testato a lungo la nuova forcella di Suntour e ci hanno saputo consigliare accuratamente sul suo settaggio in base al nostro stile di guida e ai tracciati che abbiamo affrontato. Tracciati estremamente secchi, con terreno terribilmente duro e coperto da polvere e pietre smosse e affilate. Condizioni piuttosto estreme nelle quali il grip della ruota anteriore, determinato sia dalla gomma che dal comportamento della forcella, è risultato fondamentale per non finire violentemente a terra.
Durante il primo giorno di riding ci siamo dedicati prevalentemente ai settaggi, provando a variare le diverse regolazioni a disposizione sulla Durolux R2C2 alla ricerca setting migliore per la tipologia del tracciato e le sue condizioni. Siamo partiti con i registri di compressione aperti per trovare il bilanciamento del setting tra i due registri del ritorno, che variano sensibilmente il comportamento della forcella a ogni click. In seguito abbiamo provato diverse regolazioni sui registri di compressione, soprattutto sulle basse velocità per le quali occorre più sensibilità, dato che il range è molto ampio e la differenza per ogni click è meno avvertibile. Nel mentre abbiamo tolto prima uno spacer e poi un altro, rimanendo con un solo spacer, per ridurre la netta progressività della forcella e permetterci di utilizzare quasi tutta la corsa, dove gli ultimi millimetri servono esclusivamente per gli impatti molto forti.
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato interamente al riding, sfruttando il setting individuato il giorno precedente e concentrandoci sulle performance della forcella. La rigidezza del monolite è di alto livello e permette una precisione di guida che in discesa si fa apprezzare notevolmente. L’idraulica è ben equilibrata ed efficace, con una sensibilità elevata che tiene la ruota anteriore ben incollata a terra. Il comportamento è progressivo e fa sì che la forcella lavori nella prima metà di escursione, sostenuta e corposa anche nei tratti più ripidi, utilizzando la restante corsa solo quando serve, a seguito di urti più importanti. Gli ultimi millimetri di corsa li abbiamo usati di rado e forniscono una sicurezza nel contrastare i fondocorsa violenti, dove l’idraulica ha ancora margine per assorbire il colpo. La doppia regolazione del ritorno permette inoltre di gestire l’estensione in modo più accurato e di fare in modo che la forcella si estenda abbastanza velocemente per assorbire l’urto successivo, pur mantenendo un elevato controllo a terra, lavorando in modo controllato anche sulle oscillazioni nella parte iniziale della corsa, dove il ritorno deve essere più lento e fluido.
Conclusioni
La Durolux R2C2 è una forcella dalle prestazioni elevate e dal prezzo competitivo, curata nei dettagli e, sulla carta, dalla manutenzione estremamente semplificata. Un po’ più pesante rispetto alle concorrenti di pari categoria, ma altrettanto valida e performante. La possibilità di settare l’escursione in 3 opzioni è un valore aggiunto. Altrimenti si può scegliere la versione TA con sistema abbassabile 180-140. Seguirà test approfondito.
Prezzi
Durolux R2C2: €699,00
Durolux R2C2 TA 180-140: €749,00
Peso dichiarato: 2.250g asse incluso
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