Dopo la Sensor, è stato il turno della Force, la bicicletta da AM – enduro leggero di GT.
Completamente ridisegnata, anche la Force adotta il nuovo schema di sospensione LTS abbandonando definitivamente il monocross.
La Force è una bicicletta con 150mm di escursione posteriore e 160mm all’anteriore e si inserisce a metà tra l’all mountain e l’enduro, proprio come la vecchia versione.
Le ruote sono da 27,5″ con un’ampio passaggio che permette di montare coperture fino a 2,6″.
A livello di dettagli il telaio della Force è molto simile a quello della Sensor: sempre boost 148×12, è presente il flip chip per variare le geometrie, la versione in carbonio ha sempre il passaggio cavi esterno con il groove tube, il tubo obliquo scanalato con il passaggio cavi nell’incavo, quindi esteticamente molto gradevole, presente però solo sui telai in carbonio.
Parlando di geometire, come nel caso della Sensor, troviamo un angolo sterzo piuttosto aperto (65°) abbinato ad un angolo sella molto verticale (75,5°-76°). La lunghezza del carro non è delle più corte mentre l’orizzontale virtuale è piuttosto allineato alle tendenze moderne.
Analogamente alla Sensor, anche la force adotta ottime protezioni in gomma sul downtube e sui foderi dal lato della catena.
L’ammortizzatore è metrico con attacco Trunnion su cuscinetti.
Disponibili 4 versioni, 2 carbonio e 2 alluminio e, come sulla Sensor, anche sulla Force il carro posteriore è in alluminio, sempre per la miglior resistenza agli impatti di questo materiale e per una ragione di costo.
Qui i vari allestimenti: Gamma GT Force 2019
Ed i relativi prezzi:
La prima impressione che si ha in sella alla force è di una bici compatta. Effettivamente non è così lunga come altre biciclette am ed enduro ci hanno abituato, complice sicuramente l’angolo sella molto verticale che posiziona il bacino in una posizione piuttosto avanzata.
Il giro inizia con una ripida salita e subito si fa notare l’effetto dell’angolo sella così verticale: la bici si arrampica ovunque, difficilmente si impenna. Una caratteristica molto, molto apprezzabile su di una bicicletta da AM che manca a tante biciclettone da enduro moderne.
A livello di sospensione posteriore, quello che sorprende è l’ottima capacità di assorbimento degli ostacoli. Soprattutto sulle salite tecniche, la motricità della Force è ottima. Questa caratteristica va forse un pelino a discapito della stabilità in pedalata sui fondi compatti (ma le posizioni Trail e Climb del Fox Float X2 sopperiscono egregiamente a questo problema), ma nell’affrontare le lunghe salite tecniche e piene di radici dei singletrack di Trysil, l’ottima capacità di assorbimento degli ostacoli della Force è davvero apprezzabile.
Abbiamo affrontato lo stesso singletrack tecnico in salita, prima con la Sensor, poi con la Force e, nonostante la maggior escursione e ruote più piccole, la Force non ha affatto sfigurato.
In discesa la prima impressione è quella di un’ottima capacità di assorbimento iniziale. La sospensione è decisamente plush, assorbe bene i piccoli e medi urti rendendo la guida, anche su sentieri molto rocciosi e sconnessi, molto piacevole e poco faticosa.
Certo, non si comporta come il vecchio monocross ad infulcro alto che letteralmente “accelerava” sugli ostacoli, ma in frenata è tutto un altro pianeta: la bici non diventa più un cavallo imbizzarrito appena tocchi il freno posteriore, anzi, la sospensione rimane sempre molto attiva anche durante le frenate più decise. Insomma, non è più necessario guidare con il coltello tra i denti, la nuova Force è molto, molto più facile da gestire, molto intuitiva.
A livello di maneggevolezza non siamo rimasti affatto delusi. Certo il carro non è cortissimo, però la Force gira molto bene e si inserisce molto facilmente in curva. La posizione di guida è sembrata piuttosto centrale, con il baricentro ben posizionato in mezzo alle due ruote.
Dopo averla provata, anche solo per una giornata di riding, una cosa appare subito evidente: la Force è l’anello di giunzione tra una bici da AM ed una bici da Enduro. Da un lato si pedala meglio di un’enduro moderna da 170mm di escursione, dall’altro con delle geometrie molto aggressive ed uno schema di sospensione molto efficiente, scende decisamente meglio di una tipica AM da 140mm. Una bici insomma molto polivalente, non troppo orientata alla discesa, perfetta per chi oltre a scendere si guadagna la cima con le proprie gambe, simile come desgtinazione d’uso alla vecchia versione, molto diversa in quanto a guidabilità e comportamento sui sentieri. Una bici tutta nuova insomma!
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