Autore: Francesco Mazza
Al Mountain Bike Connection Winter che si è svolto la scorsa settimana a Massa Marittima era presente anche Marin, marchio californiano di MTB, che ha presentato il nuovo modello all mountain aggressivo Mount Vision, derivato dal suo modello da enduro Wolf Ridge dal quale ha ereditato il sistema di sospensione R3ACT 2Play, sviluppato in collaborazione con i tecnici del brand canadese Naild. Matthew Cipes, product manager di Marin, ci ha illustrato le principali feature con un evidente entusiasmo per questo nuovo modello.
• Triangolo anteriore in fibra di carbonio unidirezionale
• Carro in fibra di carbonio unidirezionale
• Biella superiore in fibra di carbonio unidirezionale
• Cuscinetti sigillati e protetti da appositi coperchi nelle loro sedi
• Sistema di sospensione Nailed R3ACT 2Play
• Curva di compressione differente per le taglie S e M rispetto alle taglie L e XL
• Ammortizzatore metrico con attacco trunnion
• 150mm di escursione anteriore e posteriore
• Diametro ruota 27.5″ con pneumatici da 2.6″
Il cinematismo Naild R3ACT 2Play unisce un sistema a bielle corte a un pistone che funziona come una slitta, spostando l’istant center della sospensione per ottimizzare l’anti-squat, modificando la lunghezza del carro lungo la sua escursione così da variare la sua posizione rispetto alle forze esercitate della trasmissione. In questo modo si riesce a minimizzare l’interazione tra trasmissione e cinematismo, riducendo il pedal kickback e l’oscillazione della sospensione durante la pedalata anche ad ammortizzatore aperto ma mantenendo al contempo attivo l’assorbimento degli urti.
Il pistone del sistema R3ACT non ha alcuna cartuccia idraulica o pneumatica al suo interno. Si tratta semplicemente di un pistone che scorre all’interno di un cilindro dotato di boccola di scorrimento e di parapolvere che lo tiene sigillato e pulito, evitando intrusione di acqua e sporcizia al suo interno.
La parte inferiore del tubo obliquo, che davanti al movimento centrale ospita il pistone di dimensioni generose del sistema R3ACT 2Play, è protetta da un robusto e imponente guscio in nylon rinforzato con vetroresina.
Il carro è corredato da un parafango in plastica di dimensioni importanti che copre il passaggio ruota sia al di sopra che al di sotto del carro, proteggendo l’intero tubo sella dal collarino fino al movimento centrale, riparando al contempo anche il sistema di sospensione.
Il passaggio cavi è interamente interno al telaio e al carro e tutti gli ingressi e le uscite sono protette e consolidate da connettori in gomma dura che sigillano l’inserimento e guidano i cavi per un routing pulito e funzionale.
Il telaio in taglia S e in taglia M offre abbondante spazio per un portaborraccia, mentre le taglie L e XL dispongono di ben due supporti per il portaborraccia consecutivi sul tubo obliquo, per scegliere la posizione più congeniale tra i due oppure per montare due borracce per i giri più lunghi o una borraccia e uno dei tanti porta attrezzi di nuova generazione che sfruttano lo stesso attacco a due viti.
Da quando è stato presentato, il sistema R3ACT di Naild mi ha sempre suscitato una discreta curiosità, trattandosi di un sistema decisamente differente dalle varie interpretazioni dei tradizionali cinematismi che attualmente troviamo sul mercato. Il sistema R3ACT infatti rappresenta l’unica vera novità da parecchi anni nell’ambito sospensioni per MTB, una soluzione fondamentalmente inedita che di fatto non è una reinterpretazione di un sistema già esistente, quindi ritengo che varrà la pena approfondire ulteriormente il test in seguito a questo first ride.
Non occorre salire in sella alla Mount Vision per sorprendersi di quanto sia disteso l’angolo sella, lo si comprende al primo sguardo. Per avere una posizione in sella adeguata ho dovuto avanzare completamente la sella e sinceramente, avessi avuto spazio, l’avrei avanzata ancora. Peccato per questo angolo sella poco attuale dato che in generale le geometrie sono indovinate, aggressive e bilanciate. La sospensione R3ACT è notevolmente stabile sulle salite scorrevoli, considerando inoltre che Marin ha scelto appositamente di montare ammortizzatori privi di blocco o di levetta 2 Position, per premiare la stabilità del sistema Naild. Ciò che non convince invece, soprattutto per una bici che nasce per essere prevalentemente pedalata, sono le coperture sovradimensionate in termini di volume e di peso, molto aggressive e impegnative da far rotolare sia a velocità costante che nelle accelerazioni.
La quota di anti-squat piuttosto alta comporta un’estensione della sospensione che, quando si pedala seduti, quindi con un peso costante sulla bici, crea maggiore stabilità al cinematismo, ma quando si pedala in piedi detta stabilità viene a mancare, motivo per il quale in queste situazioni una levetta per frenare la compressione dell’ammortizzatore avrebbe sicuramente giovato. Tra l’altro, considerando la sella molto arretrata, ci si trova spesso ad alzare il peso dalla sella quando i passaggi diventano anche solo vagamente tecnici. In tali condizioni la sospensione che tende a estendersi garantisce maggiore trazione e una geometria più aggressiva per la salita tuttavia per lo stesso motivo la sospensione estendendosi rischia spesso di far slittare il copertone posteriore.
Se la prova in salita ha lasciato diversi dubbi, quella in discesa è stata invece una piacevole sorpresa con un comportamento davvero inaspettato della Marin Mount Vision. Al contrario del suo aspetto un po’ goffo, le geometrie, come anticipato, sono aggressive e bilanciate quindi permettono di godersi pienamente la bici che, per quanto non sia tra le più veloci che abbia testato, è sicuramente tra le più maneggevoli, divertenti e intuitive… un vero giocattolo! Il sistema R3ACT che aumenta la quota di chainstay mentre la sospensione affonda, partendo da molto corto (420mm) per arrivare a 435mm in zona di sag e a quote maggiori lungo il resto dell’escursione, permette un inserimento in curva molto agile e preciso seguito da una notevole stabilità in percorrenza di curva, con un aumento dell’impronta a terra della bici. Lo stesso succede nelle compressioni. Tra l’altro permette di piegare parecchio offrendo sempre ottima aderenza. In questo aiutano i copertoni, comunque sovradimensionati e ingombranti in relazione alla destinazione d’uso della bici anche per quanto concerne la discesa, ma sicuramente generosi in termini di grip e di robustezza. Inoltre la sospensione è molto reattiva ma al contempo è tutt’altro che nervosa, quindi offre una guida dinamica e divertente anche nei tratti più tecnici e tortuosi.
Mount Vision Pro – €8.999
Forcella: FOX 36 Factory
Ammortizzatore: FOX X2 Factory
Trasmissione: Shimano XTR
Freni: Shimano XTR
Ruote: e*thirteen TRS Race Carbon
Copertoni: e*thirteen TRS Race Plus 2.6″
Mount Vision 9 – €6.699
Forcella: FOX 36 Performance Elite
Ammortizzatore: FOX X2 Performance
Trasmissione: SRAM X01 Eagle
Freni: Shimano XT
Ruote: Stan’s NoTubes Sentry MKIII
Copertoni: WTB Trail Boss 2.6″
Mount Vision 8 – €5.299
Forcella: RockShox Pike RC
Ammortizzatore: RockShox Deluxe R
Trasmissione: SRAM GX Eagle
Freni: Shimano XT
Ruote: Stan’s NoTubes Sentry S1
Copertoni: WTB Trail Boss 2.6″
Gli allestimenti 8 e 9 della Marin Mount Vision sono disponibili da ora, mentre l’allestimento Pro arriverà sul mercato a fine primavera.
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