Les Gets è nota per il suo bike park, ma conoscendo bene il territorio è possibile organizzare giri di ogni tipo. Nei due giorni della presentazione di Lapierre abbiamo avuto modo di scoprire “la Les Gets che non ti aspetti” e di scoprire le nuove bici del marchio francese.

Testare 4 bici in due giorni è tanto, come potrete immaginare il tempo a disposizione per ogni bici era molto poco. Quelle che riportiamo qui sono quindi solo le prime impressioni di riding, per un’analisi più approfondita servono necessariamente più ore in sella.

Spicy ed EI Shock Auto

Con i suoi 150mm posteriori, la Pike da 160mm davanti, telaio in carbonio e ruote da 27,5″ la Spicy Team è una vera e propria arma da enduro race.

Nonostante non abbia subito grossi cambiamenti, la Spicy è una bici sempre interessante da provare. Le principali novità della Spicy 2015 sono due: l’EI Shock Auto ed il nuovo allestimento con il Monarch High Volume con un nuovo tuning.

La prima cosa che salta all’occhio guardando la Spicy Team sono le grafiche: la colorazione rosso-bianca-nera è sicuramente di impatto.

Sul campo la sensazione è molto buona. Rispetto alle versioni precedenti, grazie probabilmente al nuovo tuning dell’ammortizzatore ed al manicotto high volume, la bici rimane molto più plush, soprattutto nella prima parte di corsa. Se in passato la Spicy (e le Lapierre in generale) si sono sempre distinte per avere un carro molto reattivo e nervoso, adesso si ha la sensazione di guidare una bici decisamente più burrosa delle versioni precedenti.

Un bene o un male? Personalmente credo sia un bene. Una bici da enduro deve andare bene soprattutto in discesa, senza contare che poi con l’EI Shock Auto l’ammortizzatore si blocca automaticamente in pedalata. Inutile quindi un carro troppo reattivo: ci pensa l’elettronica a migliorare la pedalabilità quando serve.

Il nuovo Monarch RT3 funziona veramente meglio delle versioni precedenti: è praticamente irriconoscibile rispetto alla prime versione che abbiamo provato 3 anni fa.

In quanto a funzionamento l’EI Shock Auto è sempre uguale alle versioni precedenti. Funziona bene, il sistema si sblocca molto velocemente a parte qualche rara occasione in cui rimane ingannato (ad esempio se si manualizza un ostacolo su un tratto di sentiero liscio, il sensore anteriore non leggendo l’ostacolo non fa aprire il sistema). Il sistema con il led colorati è molto semplice ed intuitivo: una volta capito cosa significano i vari colori è tutto super intuitivo.

Zesty TR

Con le ruote da 29″ e solo 120mm di escursione, la Zesty TR si propone come bici da trail riding. Telaio in carbonio, SID davanti e trasmissione 2×10 la rendono una trail bike piuttosto polivalente.

Quando ho visto la scritta SID sulla forcella mi sono messo le mani tra i capelli: andare a girare nel bike park con una forcellina da cross country mi sembrava una pazzia. Eppure ho dovuto ricredermi!

Nonostante i soli 120mm, la Zesty TR è veramente divertente! Non solo si rilancia molto bene, ma grazie a sospensioni progressive sembra quasi avere più corsa di quella reale. Anche sui salti (a patto di atterrare puliti, molto puliti!) ci si riesce a divertire, senza prendere mai bruschi fine corsa.

In curva la bici gira discretamente bene. Non abbiamo affrontato sentieri particolarmente tortuosi, ma già nel bike park si percepiva una discreta maneggevolezza. Non si tratta di un mezzo super maneggevole (non è questa la sua principale caratteristica), ma non si può neanche dire che sia così impacciata.

Su discese più ripide e tecniche l’impostazione più trail della bici si fa sentire, anche se forse quello che più penalizza è la limitata escursione.

D’altronde non è una bici da enduro e, se ripensiamo ai sentieri su cui ci ha portato Nico (Vouilloz), ci rendiamo conto che con una bici del genere si riesce a fare praticamente tutto. Abbiamo affrontato ripidoni, contropendenze in mezzo alle radici, salti e river gap. Per carità, si va più piano rispetto ad una bici da enduro, ma il vero limite è solo quello del rider.

Forse è vero che non servono per forza 160mm di escursione per divertirsi!

Overvolt FS900

Il mercato delle bici elettriche è in fortissima crescita, grazie anche a sempre migliori motori e batterie più potenti e leggere. Visto in grosso successo che stanno riscuotendo questo tipo di bici Lapierre ha deciso di ampliare l’offerta di bici elettriche inserendo delle vere mtb a pedalata assistita, con allestimenti di tutto rispetto.

La Overvolt FS è la proposta di Lapierre per il settore delle mountain bike elettriche full suspended. Con 120mm di escursione posteriore e 140mm davanti gestiti da una Revelation, la Overvolt è un mezzo adatto ad ogni tipo di sentiero.

Il modo di pedalare con una bici elettrica è drasticamente diverso. Grazie alla pedalata assistita, il vero divertimento è in salita. Il motore permette sia a chi non è allenato di arrivare in cima, ma permette anche ai riders allenati di affrontare salite e seniteri in salita altrimenti non pedalabili. Ecco quindi il divertimento: buttarsi su ripidissimi sentieri di solito usati per scendere e provare a pedalarli.

In modalità Turbo la spinta della Overvolt è notevole: si riescono ad affrontare pendenze estremamente importanti o a salire a velocità molto elevate. La durata della batteria è notevole: in mezza giornata di riding intensivo, utilizzando quasi sempre la modalità Turbo abbiamo consumato solo due tacche.

In discesa il peso della bici si fa invece sentire. Nel bike park non ci sono particolari problemi, anzi lo schema di sospensione posteriore (un monocross ad infulcro alto di derivazione motociclistica) è molto plush e la bici stabile sul veloce, ma sul guidato gli oltre 20kg della bici sono penalizzanti.

Un vero peccato poi che la velocità massima sia di 25km/h, oltre la quale il motore smette di erogare potenza. Come potete ben immaginare è una velocità molto bassa, anche su sentiero per un rider evoluto che ama la velocità.

Ad ogni modo è stata una piacevole scoperta, consiglio ai tanti scettici di provare una bici elettrica, perchè può essere un mezzo molto divertente, soprattutto se usata nel giusto contesto.

X Control

Concludiamo la nostra carrellata di test con la X Control 227, versione entry level della full 100-120mm.

L’abbiamo usata molto poco a causa del poco tempo a disposizione, ma nonostante l’abbiamo usata solo per un’oretta la bici si è rivelata interessante: con un prezzo di poco superiore ai 1000€, la X Control 227 funziona molto bene. La componentistica è base, ma il funzionamento è superiore alle aspettative.

La sospensione posteriore è dotata di un ammortizzatore proprietario senza piattaforma stabile, ma grazie ai 100mm di escursione la pedalabilità è molto buona. Ottima la trazione in salita, la X Control è un’ottima scalatrice. Anche la Forcella, una XC 30 non funziona così male.

Insomma, la X Control 227 è un ottimo mezzo per iniziare!

Quello che manca veramente è un reggisella telescopico, ma d’altronde a questa cifra sarebbe impensabile proporlo. Può essere un primo upgrade, magari senza andare su un modello particolarmente costoso.

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