La scorsa settimana vi abbiamo presentato la nuova Trek Remedy 29 Carbon nel dettaglio. Abbiamo potuto girare con un telaio di pre-produzione insieme ad una manciata di altri media, dato che per ora questa bici é merce rara – dovrebbe arrivare nei negozi a fine luglio. Nella foto qui sotto la vedete nella sua veste ufficiale, che troverete in vendita. Il telaio provato era completamente bianco senza grafiche, visto che era quello usato da SRAM per mettere a punto il Boost148.
Le differenze con la bici testata da noi lo scorso anno non si limitano al materiale usato per il telaio. Il nuovo ammortizzatore con idrauliche Penske e il mozzo posteriore da 148mm sono delle novità in grado di cambiare il comportamento della Remedy. Abbiamo provato a capirlo durante un sessione di prova costituita da 3 salite e altrettante 3 discese su singletrack in North Carolina, nella foresta di Pisgah, situata nella contea di Transylvania. Non abbiamo visto vampiri, in compenso abbiamo trovato un’umidità tropicale, a cui si é aggiunto alla fine un benvenuto acquazzone che ci ha rinfrescato e reso ancora più scivolose le radici, già bagnate delle piogge della notte precedente.
La Remedy 29, con 140mm di escursione anteriore e posteriore, rientrerebbe nella categoria delle bici da all mountain, ma appena si sale in sella si capisce come mai il team enduro di Trek la usi nelle Enduro World Series: si ha subito la sensazione di cavalcare una bici “potente”, con tante riserve. Una bella posizione centrale, un manubrio da 770mm di larghezza, l’ormai ubiqua Rock Shox Pike e delle generose gomme Bontrager da 2.3′ fanno sentire il rider subito a suo agio. Appena si comincia a pedalare ad una certa velocità salta subito all’occhio come il complesso telaio + ruote sia rigido e preciso. Difficile dire se sia merito del telaio in carbonio o del Boost148, fattostà che abbiamo subito apprezzato la trazione delle 29 pollici e la risposta durante la pedalata in fuorisella.
Il nuovo ammortizzatore DRCV, in salita, è dotato di una piattaforma molto più stabile, soprattutto nella posizione Climb. Il Full Floater Trek, l’abbiamo scritto più volte, é un mostro di sensitività in discesa, ma in salita tende a bobbare. Con la nuova idraulica Penske il bobbing viene smorzato molto di più. Ci siamo così trovati ad usare quasi sempre la posizione Trail, sia in salita che in discesa. Infatti, quando ci si lascia portare dalla gravità e il sentiero non é scassato, è possibile apprezzare come l’ammo sia sostenuto, soprattutto in curva: la bici non tende ad infossarsi nell’escursione, risultando in un mezzo più scattante e reattivo.
Nella posizione Descend l’ammo rimane identico a quello delle passate stagioni: il carro é molto sensibile e si mangia via tutto, rendendo la Remedy di fatto una bici molto performante sul tecnico, complice anche l’ottima Pike.
Dopo questi primi giri di prova, in attesa della bici per il test di durata, possiamo dire che la Remedy nella sua versione da 29 pollici colpisce per la sua rigidità complessiva e per la sua polivalenza: dal girone alpino all mountain alla gara enduro, la Remedy dovrebbe fare la sua bella figura, mettendosi dietro tante altre bici con più escursione.
Per i prezzi bisogna attendere fine luglio, quando la remedy sarà disponibile nei negozi.
La Remedy provata:
Foto di Sterling Lorence e Dan Milner.
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