Fox ha presentato alla stampa la nuova forcella 36, dandoci la possibilità di provarla sui sentieri di Latsch (Alto Adige) e di continuare poi ad usarla sui sentieri di casa. In questo articolo troverete i dettagli tecnici e una prova esaustiva.
Fox ha rivisto completamente uno dei suoi classici. Idraulica, peso, aspetto: tutto è cambiato nella nuova 36. Fox ha tenuto a sottolineare che la nuova 36 é stata progettata e affinata negli anni, anche grazie al programma RAD a cui abbiamo preso parte lo scorso dicembre (qui trovate il report). Molti di voi interpreteranno la nuova 36 come la risposta alla Rock Shox Pike. Di certo, questa elevata concorrenza ha un chiaro vincitore: il consumatore. Ma veniamo ai dettagli:
– Forcella da gara pensata per le gare enduro. Da qui la mancanza di un quick release. Il perno è avvitabile con una chiave esagonale del 5. Sui foderi sono presenti 2 viti per lato, che a loro volta fissano il perno. Come sulla Fox 40. Steli da 36mm di diametro.
– Disponibile nelle seguenti varianti:
26″, Float, Talas, escursione 160 e 180mm. Disponibile anche la VAN solo con escursione da 180mm.
27.5″, Float e Talas, escursione 160 e 170mm.
29″, Float e Talas, escursione 150 e 160mm.
– Regolazione della compressione alle basse velocità (23 click).
– Regolazione della compressione alle alte velocità (23 click).
– Regolazione ritorno.
– Perno passante da 20mm con adattatori da 15mm. Qui trovate come convertire il perno da 20 a 15 mm e qui viceversa.
– Attacco per disco a partire da 180mm.
– Cannotto tapered 1- 1/2″ a 1-1/8″, per le 26″ è disponibile anche quello da 1-1/8″
– L’altezza forcella è identica alla 34. Per far questo hanno abbassato la piastra là dove si infila il cannotto.
– Il volume dell’aria è settabile con degli spacer blu che si trovano dentro la confezione. In questo modo si può aumentare o diminuire la progressività (ecco come fare, video).
– Escursione settabile internamente (ecco come fare, video).
– Peso: a partire da 1901 grammi.
Qui sotto trovate la geometria della 36.
Il sistema RC2 è stato rivisto, a partire dalla guarnizione che sigilla la cartuccia FIT: si tratta di una guarnizione SKS con frizione molto minore rispetto a quelle precedenti. L’ olio ora é a bassa viscosità per una più elevata sensibilità. Il FLOAT (Load Optimizer Air Technology), cioè la molla ad aria, é completamente nuovo: Fox ha dato particolarmente attenzione alla risposta delle camere positive/negative per ovviare a quella caratteristica di “vuoto” presente a metà corsa sui modelli di anni precedenti.
Molto interessante la possibilità di variare l’escursione della forcella ad intervalli di 10mm l’uno, come potete vedere nel grafico qui sotto:
Il sistema Talas è arrivato alla sua quinta generazione e, di fabbrica, permette di abbassare la forcella di 30mm. Anche qui, è possibile variare questa misura ad intervalli di 5mm grazie a dei “chips” forniti da Fox. L’escursione massima del Talas (cioè quanto di può abbassare) è di 40mm.
Qui sotto potete vedere a sinistra la molla ad aria e a destra la cartuccia RC2 con i pomelli di regolazione della compressione alle basse e alte velocità.
Alcune foto interessanti di una 36 trasparente.
NB: costruita solo per far vedere come funziona, non in commercio e non utilizzabile.
Anche la 34 è dotata di 160mm di escursione, ma è pensata per il rider “normale”: infatti tutta la gestione delle compressioni viene fatta attraverso un sistema semplificato, l’ormai conosciuto CTD (Climb, Trail, Descend). A livello di caratteristiche (escursione, diametro ruote) sia la 32 che la 34 rimangono invariate, come potete vedere dal sito Fox. Quello che è cambiato è l’idraulica, esattamente come vi abbiamo descritto in questo articolo. Nuovo olio, nuovi dettagli nella cartuccia FIT e nuovo tuning. Anche il peso è diminuito, pur rimanendo la 34 leggermente al di sopra della 36 (qui i dettagli). Inoltre ora la posizione Trail ha 7 posizioni di regolazione della compressione (finora erano solo 3) . Nuovo é il trattamento Kashima con steli anodizzati, riconoscibile dal colore più luminoso rispetto al passato. Grazie alla nuova anodizzazione tutte le forcelle saranno più scorrevoli, con o senza Kashima.
La cosa sicuramente più interessante per i possessori di forcelle con CTD, quindi anche le 32, ed indipendentemente dall’anno di produzione, è la possibilità di upgradarle al 2015 spedendole al centro di assistenza nazionale, nel nostro caso Vittoria. L’upgrade prevede tre stadi. Per chiarezza: il terzo stadio non può venire attuato senza essere passati dal primo ed eventualmente (per possessori di forcelle Evolution) dal secondo.
1) Nuovo olio, check del sistema completo.
2) (vale solo per la serie Evolution) nuova cartuccia Fit.
3) Custom tuning. Qui si può scegliere fra racing e “normale”.
Il terzo stadio è quello che porterà la vostra “vecchia” forcella ad essere del tutto simile alla 2015, se si eccettua il peso. L’abbiamo provato sulla nostra 34 che avevamo ricevuto a Punta Ala un anno fa, e vi possiamo dire che la differenza è abissale. In gran segreto l’abbiamo provata per 3 mesi sui nostri sentieri, e ne siamo entusiasti. Una sensibilità da DH, unita al fatto che la forcella non si mangia più via la corsa quando si è sul ripido, l’hanno portata al livello della Pike, se non oltre. Il costo del tuning completo si dovrebbe aggirare sui 230 Euro, che consigliamo caldamente a tutti. Praticamente vi ritroverete con una nuova forcella spendendo un quinto dei soldi. Fox dice che dopo l’upgrade la performance è uguale al 95% a quella di una forcella CTD 2015.
Abbiamo montato la Fox 36 Float Fit RC2 da 160mm di escursione sulla nuova GT Sanction 27.5″, bici a cui si abbina molto bene, perchè entrambi i prodotti sono nati con un occhio di riguardo per le gare enduro. Dato che le SRAM Roam hanno il mozzo da 15mm, abbiamo montato gli adattatori per ridurre il passaggio del perno.
Il set-up è il classico di una forcella ad aria, con la differenza di partire da una posizione intermedia nelle regolazioni della compressione alle alte e alle basse velocità. Come vedremo queste regolazioni sono decisive per definire il comportamento della nuova 36, e bisogna arrivare gradualmente al set-up a noi più congeniale. Partendo dalla posizione completamente chiusa, abbiamo fatto il primo giro con 11 click per le basse e 14 per le alte velocità.
Noterete che la 36 non é una forcella “monta e pedala”. È stata pensata per il rider esigente, che vuole personalizzare le proprie sospensioni e che dunque spende del tempo per trovare il set-up a lui più congeniale. Per tutti gli altri esiste la 34 CTD. Lo stesso montaggio del perno passante, che richiede una brugola per stringere le 5 viti, parla chiaro: un Martin Maes che buca durante una gara di EWS non si metterà a cambiare la gomma durante la PS, ma arriverà al traguardo sul cerchio e lascerà lavorare il suo meccanico. Per questo motivo Fox ha preferito un sistema il più rigido possibile ad uno con il quick release.
Spenderemo poche parole sul comportamento della 36 Float in salita: non avendo Talas o blocchi, la forcella é completamente aperta, sempre. Già questo fa presagire lo scopo ultimo della 36: andare forte in discesa, e qui viene il bello. Già da fermi si può notare la sua sensibilità. La forcella è burrosa e si aziona ad ogni minimo movimento. Questo le permette di mangiarsi via ogni piccola asperità, trasmettendo in minima parte le vibrazioni alle mani e braccia del rider. Merito sicuramente del nuovo olio e delle tolleranze più generose. Di conseguenza molto alta é la trazione o, se preferite, la ruota anteriore sta incollata al terreno.
Arrivando al punto dolente di alcune Fox in passato, ovvero il tendere a mangiarsi il travel nel mezzo della corsa, il problema sembra essere stato risolto. La 36 é ben sostenuta in ogni occasione critica: ripidoni lenti, frenate. Qui ovviamente bisogna trovare il giusto equilibrio fra il proprio stile di riding, la pressione dell’aria e le regolazioni della compressione. La cosa che più ci ha impressionato é il fatto che, stabilita la giusta pressione per il proprio peso, il resto si gioca esclusivamente sulla compressione. Anche durante il press camp in Val Venosta, tutti i giornalisti sono partiti da una regolazione intermedia (11-14 click), poi hanno aperto entrambe le compressioni, per poi tornare piuttosto vicini alla posizione intermedia. Questo era infatti il giusto compromesso fra discese veloci e lente.
Sul veloce la 36 é massiccia: rigida, precisa, infonde molta sicurezza sui tratti scassati, mangiandosi via gli ostacoli anche in veloce successione. Nel suo piccolo, assomiglia molto ad una 40. Nulla da eccepire sulla sua rigidità, sicuramente maggiore se si usasse un perno da 20mm, anche se sfidiamo a notarne la differenza con uno da 15mm, sul campo.
La differenza fra l’avere le compressioni completamente aperte e chiuse é enorme, e pochi click si notano già nel comportamento generale della forcella. Come da tradizione Fox, i pomelli sono ergonomici e facili da girare anche con i guanti, ed i click si sentono molto distintamente, oltre ad essere facilmente raggiungibili anche stando in sella.
Come tutte le Fox, anche questa è piuttosto progressiva a fine corsa. Su una forcella da gara, la progressività é una caratteristica fondamentale per evitare fondi corsa che potrebbero portare ad una caduta. Come detto nella presentazione, si può giocare con la curva di progressione inserendo gli appositi spacer.
Visto che spesso ci chiedete dei paragoni, e che abbiamo provato quasi tutte le forcelle da enduro attualmente sul mercato, siamo piuttosto sicuri nel dirvi che la 36 si pone in testa alla nostra classifica, seguita dalla Bos Deville e dalla Rock Shox Pike. Rispetto a queste due, la 36 é la più sensibile ai piccoli urti, mentre le regolazioni delle compressioni assomigliano molto, nella loro efficacia, a quelle della Deville. Tutte e tre le forcelle sono molto sostenute sul ripido, così come la Formula 35, a cui però manca una regolazione della compressione veramente efficace. La possibilità di customizzarla facilmente per quanto riguarda la corsa e la curva di progressione la rendono molto user-friendly, per non parlare della possibilità di montare due perni diversi, anche se qui non é l’unica, visto che la Deville ha la stessa caratteristica. La mancanza di un perno con quick release, per quanto fastidiosa sopratutto quando si carica/scarica la bici dall’auto, non disturberà più di tanto il pubblico racing a cui è destinata la 36.
Interessante é anche un confronto in casa, fra la 36 e la 34 dopo l’upgrade quindi, se vogliamo, fra 36 e 34 anno 2015. La seconda é più “permissiva”, la sua elevata burrosità perdona errori di guida ed é più confortevole, nel senso che la 36 trasmette al rider in modo chiaro e definito il tipo di terreno su cui questo si muove, mentre la 34 no. A livello di rigidità la differenza si sente nettamente, a favore della 36. Gli steli più larghi e l’intera costruzione dei foderi parlano chiaro. In salita la 34 é nettamente in vantaggio, grazie anche al blocco completo della posizione Climb, ideale per le salite su fondo liscio. Si può dire che la 34 sia più una forcella da ambito escursionistico, fermo restando l’ottima performance in discesa, dopo l’upgrade.
Difficile trovare dei difetti nella 36. Questa volta sembra che Fox abbia fatto tutto giusto. Sensibile, sostenuta, rigida e con un grandioso sistema di regolazione delle compressioni. Rimane il prezzo, un fattore che, alla fine, ha un grande impatto sugli acquisti, ma siamo sicuri che, di primo montaggio, troverete la 36 su tante bici da enduro senza notarne la differenza di prezzo sul totale della bici. Ricordatevi che questa é una forcella da gara, per andare forte in discesa. Se cercate qualcosa di più performante in salita e di più confortevole, indirizzatevi verso la 34 con il CTD.
Sul suo comportamento nel tempo vi possiamo solo dire: state sintonizzati!
Centro assistenza per l’Italia: Ridefox.it
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