Dopo il bell’articolo di Danybiker88 sulle differenze tra front e full per i principianti, mi è sembrato il momento giusto di presentarne uno riguardante le tecniche di guida legate alle due bici e le loro differenze.
Come giustamente scritto nell’articolo del tech corner le front hanno una risposta molto più diretta a quelli che sono i comandi dati dall’utente. Se io spingo con le gambe (ad esempio in una compressione) trasferirò alla ruota molta più potenza che non con una full. La seconda infatti dovrà fare i conti con l’assorbimento di tale potenza da parte dell’ammortizzatore (quindi nel solito avvallamento prenderò molta più velocità con una front che non con una full).
Stessa cosa però avviene quando non è il rider ad imprimere una spinta/urto, ma è il terreno.
Con la full l’urto arriva alle nostre gambe come “ovattato”, e maggiore è il livello di assorbimento della nostra sospensione e maggiore sarà questa sensazione di essere su un cuscino.
Con la front invece anche il minimo sassolino viene trasferito totalmente al nostro corpo, creando quella sensazione di urto diretto.
Questo avviene ovviamente sia in salita che in discesa. É altresì ovvio che per la performance (dal punto di vista guida.. non sto tenendo conto dell’assorbimento della pedalata sulle full o del loro maggior peso ecc) una full permette risultati migliori. Passare infatti su rocce o zone dissestate come se stessimo sull’asfalto permette di non “impattare” o come detto prima di “ovattare” gli impatti, responsabili di gran parte della perdita di velocità naturale della bici (se lascio scorrere una bici su asfalto si fermerà dopo un tot, se la lascio scorrere su un terreno con radici e ostacoli vari si fermerà molto prima).
Ad ogni modo per il mio modo di vedere conta più la geometria di una bici, il bilanciamento dei pesi che gli viene dato dalla casa madre e dal montaggio, che non l’escursione vera e propria. (In realtà più dell’escursione conta anche la qualità della sospensione, meglio 150mm buoni che 200 che lavorano male).
Quello che voglio dire però è che nel momento in cui la bici diventa limitante per il rider (quindi presumibilmente su discese tecniche o salite tecniche in caso di bici votate alla discesa che tendono a impennarsi) lo fa non perchè abbia poca escursione, ma più probabilmente lo fa per settaggi sbagliati delle sospensioni piuttosto che montaggi troppo votati ad un aspetto del riding (es pesi troppo in avanti/troppo indietro) o semplicemente per montaggi votati ad un riding diverso da quello nel quale ci sentiamo limitati (es bici da xc race messe sul super tecnico in discesa. È chiaro che avendo un montaggio atto a pedalare, con gomme scorrevoli, avantreno molto avanzato, pesi distribuiti per salire ovunque ecc ci si troverà a dover arretrare da pazzi anche su discese non così ripide o ad avere la sella contro il petto in zone nelle quali, con bici votate alla discesa, si sta praticamente centrali sul mezzo).
Attenzione: queste considerazioni valgono per la sospensione posteriore, sull’anteriore l’escursione diventa davvero più necessaria per via della necessità di tenere a terra la ruota ant. che da la direzione al mezzo.
In definitiva la sospensione posteriore serve ad assorbire gli urti più piccoli, a rendere più fluida e veloce la guida, ma son sempre le nostre gambe l’ammortizzatore principale.
Guida front
La guida sulla front deve essere sempre molto attiva. Le gambe vengono per forza di cose utilizzate come ammortizzatori, le caviglie in particolare faranno un lavorone di assorbimento dei piccoli urti paragonabile al lavoro fatto dalle full con il loro ammortizzatore. Inoltre mentre si guida con una front dobbiamo sempre valutare cosa stiamo andando ad impattare e in che condizione. Se davanti a noi si presenta una pietra alta 50 cm e noi la vogliamo superare sappiamo che i nostri piedi dovranno alzarsi di 50cm dalla posizione nella quale sono prima di impattare l’ostacolo. Questo nelle full non vale (se ho 200 di escursione e la uso tutta i piedi si sollevano di soli 30cm per esempio). Con la front dobbiamo in pratica sempre valutare la linea migliore per passare, normalmente la più pulita. Le traiettorie sono quindi forzate dal terreno.
Con la front inoltre diventa importantissimo riuscire a sfruttare a proprio vantaggio gli avvallamenti e le compressioni che il terreno offre. Potendo trasferire tutta la potenza dalle gambe alla ruota la front schizza letteralmente via se noi “pompiamo” il terreno in modo giusto. Non è un caso che in pump track o dirt o 4x si utilizzino front. In questi sport la propulsione avviene in gran parte per sfruttamento del terreno, solo in minima parte grazie alla pedalata. Oltre ad essere una palestra fantastica per qualunque tipo di disciplina della mtb, questo ci fa capire quanto possa essere importante saper sfruttare il terreno per prendere velocità. Con la front dobbiamo sopperire alla mancanza di assorbimento con la migliore resa su questo aspetto della guida.
La front è inoltre più immediata in questo frangente perchè mentre io spingo con le gambe sto già trasferendo tutta la potenza alla ruota (mentre con le full, come vedremo a breve, l’ammortizzatore induce una sorta di ritardo).
Le front infine sono anche molto più maneggevoli e salterine delle full e bisogna trarre giovamento anche da questo aspetto.
La solita pietra da 50 cm di cui stavamo parlando prima potrà essere saltata con facilità e con poco dispendio di energie in sella ad una front. Sarà invece più difficile arrivare a fare un bunny hop di quell’altezza con una full. Ecco che quindi con una front, anche in caso di ostacoli grossi, possiamo trarre giovamento dal mezzo riuscendo ad evitarli invece che impattarci come faremmo con una full.
Per questo motivo personalmente su sentieri trialistici tipo di montagna ecc con velocità molto basse trovo che la front possa dare del gran filo da torcere alle full, o che comunque non ci sia questa gran differenza.
Ultimo argomento che affronto sono i salti. Considerate che chi fa dirt usa front. Su salti ben costruiti quindi l’escursione non serve (anzi è dannosa perchè disperde velocità e spinta sulle rampe). Nel riding consueto e cioè all mountain, freeride, xc ecc la front sarà molto più reattiva sul kick (cioè la rampa) permettendo di saltare la medesima distanza a velocità inferiori (perchè come detto viene trasferita più potenza dalle gambe e quindi la spinta sulla rampa risulta molto più efficace). In fase di atterraggio con le front è possibile atterrare leggermente con il posteriore senza rischiare di rompere la forcella o lo sterzo (sulle full atterrare col post significa comprimere l’ammo e conseguentemente aprire l’angolo di sterzo facendo lavorare la forcella in obliquo e sollecitando quindi enormemente la forcella stessa e tutto il nodo sterzo del telaio). In caso di salti ben fatti è comunque conveniente atterrare leggermente di anteriore come spiegato nel topic relativo.
Guida full
Guidare una full non differisce completamente dal guidare una front. Anzi potrei dire che a parte alcuni aspetti che stiamo per analizzare il gioco è sempre lo stesso. Semplicemente guidare una full rende il sentiero meno accidentato. Quello che intendo dire è che quando si è alla guida di una bici con una buona escursione anche al posteriore la traiettoria che prima consideravamo “sporca” adesso diventa “pulita”. Ho quindi più scelta di traiettorie. Ipotizziamo di essere su una curva in montagna… terreno accidentato e canaline. Con la front dovrò stare dove non ci sono grosse rocce, buche o canale. Con la full potrò considerare una linea alternativa che presenti anche qualcuno di questi ostacoli. La bici infatti mi aiuterà ad assorbirli (aiuterà… non farà tutto lei) rendendo più fluida e “pulita” la linea scelta.
Per questo motivo anche sul dritto spesso, con full con buona escursione, si preferisce tirare giù più dritti possibile inglobando qualunque ostacolo, aumentando anche un po’ la velocità per essere più stabili e far lavorare arti e sospensioni.
La grossa differenza sta qui, sta cioè nella differenza di velocità di percorrenza e nella possibilità di scegliere (di spianare) linee accidentate e magari più redditizie. Ecco perchè prima dicevo che sul trialistico, dove le velocità sono davvero ridotte, full e front si possono infine equivalere.
La full aiuta molto anche su salite accidentate. Questo perchè come detto ovatta le asperità rendendo più “liscia” la salita, rendendola quindi più scorrevole e permettendo comunque una pedalata più costante e morbida.
Un aspetto da analizzare sulla full è quello al quale ho accennato prima sul ritardo indotto dall’ammortizzatore. Prendiamo il classico bunny hop. Se io voglio saltare un tronco con la front mi basterà effettuare la tecnica del bunny hop a ridosso del tronco stesso.
Premesso che con la full riuscirò a hoppare meno in alto perchè parte del salto verrà assorbito dalle sospensioni (e NO, non è possibile sfruttare il ritorno elastico della sospensione per saltare altrimenti significherebbe che ogni volta che, dopo un urto la sospensione si estende nuovamente, vi scalcerebbe gambe all’aria). Con la full ho invece una sorta di fase di preparazione. In pratica avrò bisogno di una fase in cui mi accuccio per cercare di caricare il più possibile le sospensioni (in modo che abbiano già assorbito dell’energia e ne assorbano meno quando andrò a spingere con le gambe). Solo dopo aver fatto questo potrò andare a effettuare il mio bunny hop. Questo tipo di comportamento risulta molto evidente appunto in manovre come il bunny hop, nelle manovre in cui cioè le gambe spingono per generare velocità. A ben vedere (e lo vedremo man mano nei futuri articoli) proprio queste manovre stanno alla base di una guida attiva (spinta in uscita di curva, su avvallamenti, su ostacoli ripetuti, sul tecnico…ecc ecc).
Ovviamente si tratta solo di abitudine. Chi ha entrambe le bici (magari da poco) si sarà reso conto che passare dall’una all’atra implica un cambiamento nelle impostazioni di guida, nelle tempistiche con cui si compiono le azioni (come appena spiegato) ecc. Chi, come me, invece le ha (e le usa) entrambe da tempo avrà ormai sviluppato una sorta di adattamento istantaneo alla bici su cui si siede, come se avesse in mente due “settaggi” per il proprio corpo, uno per la guida delle full, uno per la guida delle front. Immagino sia cosa comune, o comunque è ciò che succede a me dopo anni di utilizzo di entrambi i mezzi.
Differenze tra le due bici.
Trovo che dal punto di vista puramente scolastico la front la faccia da padrone. Per prima cosa la front non permette in nessun caso di raggiungere velocità eccessive senza controllo, cosa che le full purtroppo invece permettono. Questo paradossalmente significa maggior sicurezza per il principiante. Spesso galvanizzati dal non sentire troppo sotto le ruote i neofiti dello sport si lanciano giù da discese ecc con un certo delirio di onnipotenza. Purtroppo se uno non mette i pesi nel modo giusto, se non ha una guida attiva ecc non ci sono sospensioni che tengano, è destinato a perdere il controllo e cadere.
Farlo su una front a velocità 10 è decisamente meglio che farlo su una full a velocità 30 perchè il terreno è lo stesso… non è ammortizzato.
La front inoltre permette molto meno. Questo in soldoni significa che la front non perdona gli errori, guidandola siamo quindi costretti a imparare velocemente a guidare la bici nel modo giusto, o così o per terra. D’altro canto la full, se usata in modo proprio, permette di spingerci dove mai arriveremmo con la front, di raggiungere velocità impensabili e rimanere comunque in controllo. L’importante è che la guida risulti comunque molto attiva anche sulle full. Le sospensioni come già detto sono un piccolo aiuto che viene dato al nostro corpo. Nel sistema mezzo-rider però dobbiamo sempre ricordare che le sospensioni migliori sono i nostri arti. Oltre ad essere i più efficaci sono anche sospensioni intelligenti, capaci di leggere in anticipo il terreno, sprigionare potenza oltre che assorbire urti ecc.
Il grosso problema delle full è che proprio per questa loro maggior facilità di utilizzo diventano armi a doppio taglio. Aiutano il rider, che spesso, invece di andare a correggere i propri errori, si aspetta che sia la bici a farlo per lui. Questo inevitabilmente porta a raggiungere velocemente un limite insuperabile. Se vogliamo parlare di escursioni consideriamo che una bici in media ha 150mm di escursione, le gambe di un rider ne possono offrire molto più di 500mm. Se il rider si affida alla bici continuerà a migliorare fino a trovare il limite dei 15 cm, se si affida alle gambe migliorerà fino a trovare il limite dei 50 cm (+ i 15cm della bici che comunque ci sono). Si capisce subito come il secondo caso sia decisamente più redditizio dal punto di vista della guida.
Ho parlato poco dei salti. Dal mio punto di vista i salti sono l’ultima cosa sui cui l’escursione davvero serve. È ovvio che, durante l’atterraggio, avere un cuscino che assorba parte dell’urto, possa essere davvero una manna dal cielo per schiena e gambe. É anche vero che non è lì che veramente si vede la differenza. Con le front si può infatti atterrare leggermente prima col posteriore come già detto, e scaricare quindi la forza sulla forcella e conseguentemente sulle braccia oltre che sulle gambe. Questo escamotage permette perciò di riuscire ad assorbire anche urti di grossa intensità come possono essere salti (costruiti male con atterraggio in piano e non in discesa per esempio).
Ingrediente segreto. SI FA TUTTO CON TUTTO.
Ecco cosa dico sempre ad alcuni miei amici quando portano come scusa per non fare un salto/passaggio ecc il limite della loro bici.
Qualche anno fa un pazzo si era presentato alla Rampage (la gara con i salti più estremi del mondo) con una front, dimostrando al mondo che non è la bici a fare la differenza, ma il rider.
La bici e l’escursione può solo far variare la velocità di percorrenza di un dato tratto (con una full da dh entro in una pietraia ai 50 km/h, con una bici da enduro entro nello stesso pezzo a 40 km/h, con una front da all mountain dovrò ridurre a 25km/h, con una front da xc percorrerò quel tratto a 15 km/h giusto per dare dei valori casuali ma farvi capire l’antifona)
Ovviamente quello del rider alla Rampage è un caso estremo e isolato, ma mi è capitato comunque più di una volta di girare con altri rider che mi dicessero di non riuscire a fare un passaggio perchè limitati dalla poca escursione delle loro biammortizzate. Chi mi dice una frase simile, o chi è solito dirla, sappia che ha grandi lacune di tecnica quasi sicuramente. Il limite siamo noi, sono i montaggi strampalati… ma ricordate che si fa tutto con tutto…
Sono ancora presenti posti per i Power Week ends!!! non perdete l’occasione di avere in un solo week end tutte le dritte che vi servono su allenamento in bici e palestra!!
Ola
Jack
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…
Quando si parla di gare di MTB XC, Nino Schurter è indubbiamente il più grande…