Gemini Rigel

Gemini Rigel, la corona in carbonio che pesa 39 grammi

49

Gemini, marchio spagnolo con sede a Barcellona, presenta una corona in carbonio dal peso di soli 39 grammi, la Rigel.

[Comunicato stampa] Con oltre 3 anni di ricerca e sviluppo, più di 500 prototipi e migliaia di chilometri di test in ogni tipo di condizione da parte dei ciclisti più esigenti, il risultato è sorprendente. Questo sforzo ha portato al deposito di 2 brevetti internazionali e alla creazione dell’ingranaggio tecnologicamente più avanzato.



.

Dopo un lungo periodo di sviluppo, siamo orgogliosi di presentare il primo anello ultraleggero GEMINI: RIGEL, un gioiello per la vostra bicicletta pieno di innovazione, che integra nuovi materiali utilizzati nelle Hypercar e allo stesso tempo incorpora tecnologie brevettate che migliorano il comportamento della fibra di carbonio dal punto di vista strutturale e dell’usura.Questo nuovo prodotto non è destinato a essere uno tra tanti; come tutto ciò che facciamo, abbiamo prestato grande attenzione a sviluppare un pezzo di ingegneria che combina leggerezza, prestazioni e bellezza, e il risultato è un concetto di ingranaggio che il mondo non ha mai visto prima. Se pensavate di aver già visto tutto quando si trattava di ingranaggi per biciclette, qui vi mostriamo tutto ciò che rende RIGEL unico nel suo genere.

Gemini Rigel

L’innovazione è nel nostro DNA. avere il controllo totale su tutti i processi è ciò che ci permette di creare pezzi mai visti prima, ecco perché progettiamo e produciamo sotto lo stesso tetto, dove gli ingegneri e gli artigiani Gemini possono garantire l’eccellenza di ogni pezzo.

Il carbonio forgiato applicato a questo ingranaggio, oltre a fornire i miglioramenti strutturali e prestazionali presentati di seguito, offre alla trasmissione della bicicletta un’estetica raramente vista al di fuori del settore HyperCars.

Gemini Rigel

L’anima metallica di ogni dente, realizzata in lega di alluminio 7075 T6, trasmette la potenza alla catena, assicurando un’elevata resistenza all’usura, mentre la fibra di carbonio la ricopre, riducendo l’attrito e il rumore con le maglie della catena, creando una struttura di ingranaggi ultraleggera e aerodinamica, con un senso di finezza senza pari durante la pedalata. L’incorporazione di questa anima metallica interna è una tecnologia sviluppata da GEMINI, che viene integrata durante il processo di produzione, dando vita a un ingranaggio senza precedenti.

Grazie a un processo di oltre 100 tonnellate di pressione controllata e a una specifica distribuzione del materiale, le fibre del composito si dispongono attraverso la geometria dell’ingranaggio avvolgendo l’anima metallica e fornendo al contempo un’organizzazione strutturale continua lungo il dente che assicura livelli di rigidità elevati, impossibili da raggiungere con qualsiasi altro processo di produzione di ingranaggi in carbonio, come quelli realizzati a strati o attraverso un processo di lavorazione CNC. Questa tecnologia sviluppata da GEMINI ha preso il nome di CFT ed è una delle innovazioni che ridefiniscono la distribuzione della fibra di carbonio nei denti, rendendoli più resistenti.

In questa prima versione, RIGEL presenta le versioni più diffuse per la MTB, con ingranaggi da 32, 34 e 36 denti, tutti da 3 mm. Include inoltre 5 diverse versioni di interfacce Direct Mount per offrire la piena compatibilità con le principali marche di pedivelle. È stato progettato per essere compatibile con qualsiasi catena sul mercato a 11 e 12 velocità, comprese le catene Shimano, SRAM Eagle e SRAMEagle Flattop.

 

Prezzo Gemini Rigel: 125€

Gemini

 

Commenti

  1. albatros_la:

    A quanto ne so, il cosiddetto "carbonio forgiato" è semplicemente un composito a fibre cortissime (i.e. macinate) che può dunque essere modellato per iniezione, stampato e/o estruso per ottenere forme altrimenti difficili o impossibili da ottenere con il composito laminato. Ciò lo rende generalmente isotropo, perdendo una delle proprietà peculiari del composito laminato. È verosimilmente ben più economico del laminato. Non ho visto frazioni in volume di fibra molto diverse da quelle dei laminati, quindi rimane un composito con una componente plastica importante. Ho più di qualche dubbio sulla resistenza all'usura di un materiale del genere, anche e soprattutto quando l'allungamento della catena non è più ottimale. Era meglio fare uno spider in composito con la sola corona in metallo.
    Si tutto corretto sul procedimento e sulla tecnica, sulla resistenza non lo so, non ho dati a riguardo. Vedremo, i dischi in carbonio sono così realizzati e non mi sembra durino poco per quanto siano "di consumo". Penso dipenda anche da pressioni di iniezione ecc.
  2. fabio1991:

    Si tutto corretto sul procedimento e sulla tecnica, sulla resistenza non lo so, non ho dati a riguardo. Vedremo, i dischi in carbonio sono così realizzati e non mi sembra durino poco per quanto siano "di consumo". Penso dipenda anche da pressioni di iniezione ecc.
    I dischi in carbonio non sono ottenuti per stampaggio a iniezione ma con procedure del tutto diverse, sono composti da "pezze" di carbonio sovrapposte, compresse e unite tra loro tramite trattamenti termici e chimici che rendono il tutto molto duro e resistente.
    Non sono semplici pezzi di resina stampata rinforzata con pagliuzze di carbonio, non li puoi neanche lontanamente paragonare.
  3. miscia:

    Ma di quali parli? Mai visti dischi in carbonio per MTB. Ci sono solo quelli Carbon Ti che hanno lo spider in composito e la pista frenante in acciaio... e che vengono usati da anni senza alcun problema (a parte il costo :omertà: )
    io me li ricordo, qualche anno fa, comparsi e ben presto spariti visto che si rompevano brutalmente. se non sbaglio erano fatti da un laminato tagliato, a occhio non avevano niente a che vedere con i dischi freno in carbonio del motorsport.
    se mi viene in mente il nome lo aggiungo, mi pare fossero spagnoli
Storia precedente

Ludo May: missione powder!

Storia successiva

Come far scorrere le pedivelle al meglio e risparmiare energia

Gli ultimi articoli in News