Aprile 2007: ho appena finito di leggere il report di marco sul giro del Similaun. Bello. Mi ha emozionato ed incuriosito, la discesa dal passo del Rombo, la salita sul ghiacciaio fino al passo Similaun, la difficile discesa verso la val Senales e poi ancora il passo Ghiacciato. Tutto molto bello, ma….c’è qualcosa che non mi quadra….tre giorni per fare 110 km e 5000 m di dislivello? Vuole dire fare meno di 38 km e 1700 m di dislivello al giorno! E’ quello che di solito faccio in circa 4 ore.
E il resto della giornata cosa faccio? Prendo il sole? Mi ubriaco in baita? E poi dove li trovo tre giorni di seguito libero da famiglia e lavoro? Al massimo riesco a tirarne fuori uno intero! Beh, però uno mi sembra un po’ poco, 5000 m di dislivello in un giorno solo in effetti sono tanti!
D’accordo, qualche anno fa ne ho fatti anche di più, due volte lo Stelvio, Mortirolo e Gavia fanno 6500 m in un giorno solo http://www.meranobike.it/htmlit/mortirolo.htm , ma quelli li ho fatti con la bdc, andare su asfalto è tutta un’altra cosa che andare su sentieri, e per di più con la bici in spalla. E in aggiunta la bdc pesa 7 kg, la mia mtb quasi il doppio, più uno zaino da 5 kg.
Comincio allora a calcolare i tempi teorici di salita e discesa e vedo che in effetti in 12 ore ce la dovrei fare, più un’oretta di fermate varie, parto alle 6 e torno alle 19. In teoria ce la dovrei fare, ma fra il dire e il fare, si sa…..e poi rimane il fatto che bisogna anche allenarsi sulle lunghe distanze, e io più di 65 km e 2500 m di dislivello quest’anno non sono riuscito a fare. Ma questa non è forse una sfida? E’ la mia sfida per quest’anno! E allora cosa sono queste paure?
Ormai è qualche anno che vado in bici e ho imparato a conoscermi, so come alimentarmi e so che ho una buona attitudine alla resistenza e alla sofferenza, poi la passione e voglia di esplorazione faranno il resto!
Deciso, si fa!
Giugno 2007: per testare la mia condizione fisica forzo la mia volontà e tiro fuori dalla cantina la bici da corsa che ormai non uso da tanto tempo, una domenica all’alba parto sulla ciclabile verso sud, arrivo quasi a Trento e ritorno, in 5 ore e mezzo faccio più di 160 km, riesco a tenere una media di quasi trenta all’ora, tutto in piano però, comunque bene, direi che la mia preparazione è a buon punto.
Luglio 2007: come ultimo passo per rifinire la preparazione, mi iscrivo alla dolomiti superbike, 110 km e 3300 m di dislivello. Finisco la gara in 7 ore senza patemi e fermandomi a tutti i ristori, ottimo, a questo punto mi sento pronto per affrontare il Similaun in un giorno solo.
Visto che il passo Ghiacciato l’ho già fatto, decido di cambiare il percorso e partire direttamente da Merano.
In effetti, partire direttamente da casa all’alba e tornarci alla sera dalla direzione opposta è una cosa che mi ha sempre stuzzicato, come è successo quando ho organizzato il giro dell’Ortles in solitaria http://www.meranobike.it/htmlit/ortles.htm .
1 Agosto 2007: parto alle 6 da casa a 300 m, direzione passo del Rombo. Sono giusti giusti 50 km di salita, i primi 20 leggeri su ciclabile sterrata, poi 30 più duri fino al Rombo a 2509 m. di altitudine. La salita la conoscevo, perciò arrivo al passo abbastanza fresco,
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mi cambio, mangio qualcosa e riparto alla scoperta del sentiero che scende in Austria, che si annuncia subito molto divertente e panoramico
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Dopo mille metri di discesa anche tecnica arrivo al bivio di Zwieselstein, 1490 m,
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e mi mangio un altro panino prima della lunga salita che mi porterà ai 3015 m del passo Similaun.
Si sale prima su sterrata, poi su asfalto sempre con un bel panorama
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Fino al bel paesino di Vent
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Dove si prende la ripida sterrata verso il ghiacciaio
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Si sale, si sale anche duramente e finalmente la sterrata termina ai 2500 m del rifugio Martin Busch, dove mi concedo una piccola pausa con un delizioso strudel di mele.
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Riparto verso il passo, adesso si sale su sentiero che rimane pedalabile fino a quota 2600 m.
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Salendo si notano i resti di quello che fino a pochi anni fa era il ghiacciaio e che ora si è irrimediabilmente ritirato
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Continuo a salire con la bici in spalla, la giornata è splendida e mi avvicino al ghiacciaio, il passo è lassù, ancora molto lontano
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Il paesaggio è secco e lunare
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Ancora qualche curva e arriverò al ghiacciaio
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Eccomi sul ghiaccio, o meglio quello che rimane e che è coperto dalla sabbia.
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Bisogna stare attenti a dove si cammina perché ci sono grandi crepacci
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Salendo bici in spalla sul ghiacciaio supero gli ultimi 200 metri e finalmente arrivo al rifugio posto direttamente sul passo.
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Mentre mi riposo mangiando l’ennesimo panino, mi affaccio verso la val Senales e lo spettacolo, anche grazie alla limpida giornata, è notevole, con il turchese del lago di Vernago la in fondo.
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Mi cambio, indosso le protezioni e parto, nonostante siamo ad oltre tremila metri fa molto caldo e non serve neanche la giacca.
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Il sentiero qui in alto è veramente tecnico ed esposto
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Si riescono a fare in sella solo pochi metri
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Si passa attraverso alte guglie
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E un po’ alla volta il sentiero si addolcisce e diventa pedalabile
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Si continua diritti verso il lago
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Ecco il lago che si avvicina, con il bellissimo contrasto fra l’acqua e il verde dei prati e degli alberi
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Eccomi sul lago, giornate come queste in montagna se ne trovano poche e ne approfitto per un’ ultima foto, il passo del Similaun è lassù, 1500 metri più in alto.
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Adesso la discesa è più semplice, in parte su sentiero e in parte su asfalto, arrivo in fondo alla val Senales, ancora 12 km in leggera discesa su ciclabile e arrivo a Merano dopo 110 km e 5000 m di dislivello.
Sono le sette di sera e puntualissimo scendo dalla bici ed entro a casa stanco ma felice, anche questa sfida è vinta
L’itinerario:
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3433
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