Guidacatena si o guidacatena no?

Con le moderne trasmissioni monocorona e con le nuove tecnologie di deragliatori e corone sviluppate per ottenere la migliore ritenzione della catena, il guidacatena è diventato un componente non più così fondamentale come lo era alcuni anni fa. Ciononostante la caduta della catena, seppur in maniera più sporadica, è un inconveniente che capita, soprattutto ai rider più smaliziati in discesa.

C’è anche un’aggravante: una volta, ai tempi della doppia, c’era il deragliatore anteriore che permetteva di recuperare la catena caduta tra guarnitura e telaio e rimetterla sulle corone senza doversi fermare. Oggi, una volta che la catena è giù l’aternativa è una sola: fermarsi, tirarla su a mano e ripartire.

Per questo motivo, sopratutto in ambito race, il guidacatena è un componente che ha ancora oggi la sua importanza e viene utilizzato da molti bikers. I prodotti si sono naturalmente evoluti seguendo il passo delle nuove trasmissioni 1x e ci sono molte soluzioni adatti alle diverse esigenze.

Telaio con attacco iscg

L’attacco ISCG è costituito da 3 viti, poste attorno al movimento centrale, su cui si può fissare la piastra di un guidacatena come questo. Sebbene gli standard nel mondo della bici siano molteplici, per quanto riguarda l’ISCG siamo fortunati: praticamente tutti i telai moderni utilizzano l’attacco ISCG 05.

L’attacco ISCG, essendo solidale con il telaio, offre un solido ancoraggio per il sistema antideragliamento e può essere utilizzato per montare diversi sistemi.

Il sistema più leggero e meno invasivo è quello del guidacatena minimale a 2 viti. Questo sistema è costituito da un piccola pinnetta, che ha il compito di guidare la catena in entrata sulla corona, e si fissa al telaio tramite le due viti anteriori dell’attacco ISCG.

Il vantaggio principale di questa soluzione è il peso: siamo nell’ordine di pochissimi grammi. Inoltre essendo la piastra molto piccola non ci sono accumuli di fango e la pulizia ed il lavaggio risultano estremamente semplici. Il montaggio non richiede spesso neppure la rimozione della guarnitura.

E’ la soluzione indicata a chi vuole una protezione leggera e minimale, che riduca il rischio di caduta della catena anche sulle discese più sconnesse senza sacrificare peso e “pulizia” in zona movimento centrale. E’ indicata per tutti gli usi, dall’XC (soprattutto agonistico) all’enduro.

Sulla falsariga del modello visto qui sopra, esistono guidacatena con sola guida superiore ma 3 viti di fissaggio. Le caratteristiche di questa soluzione sono le medesime della guida a due viti, con il solo vantaggio che la piastra offre una protezione maggiore al telaio in caso di caduta della catena.

Stanno progressivamente scomparendo a scapito della soluzione a due viti.

Le sassate e le strisciate sui gradoni di roccia sono un vero problema per la nostra corona. Se da un lato è protetta dalla catena, la corona si può comunque piegare e danneggiare se non opportunamente protetta da un paracolpi.

Ecco che quindi, sfruttando la solidità dell’attacco ISCG, si può integrare al guidacatena superiore una protezione inferiore per la corona, il cossiddetto “taco“.

Il vantaggio di questo sistema è che protegge in maniera efficace la corona ed il telaio, riducendo i danni da impatto sul terreno. Di contro questa protezione è pesante, per forza di cose visto il duro compito che deve svolgere. Inoltre il paracolpi passa vicino alla corona e costituisce un punto di accumulo di fango e sporco, rendendo la pulizia della bici un pochettino più laboriosa per quanto riguarda il movimento centrale.

Questa soluzione è indicata ai riders più smaliziati in discesa, che girano spesso su terreni rocciosi ed accidentati e vogliono una protezione per telaio e corona. Indicativamente è un sistema adatto ad un uso gravity, quindi dall’enduro alla DH.

Sulla falsariga del sistema precedente, esiste la possibilità di montare un paracolpi inferiore senza la guida superiore.

Questa soluzione non offre alcuna garanzia contro il deragliamento, ma protegge la corona dagli impatti con il terreno.

Una soluzione molto in voga in ambito DH è quella del sistema antideragliamento completo, che prevede guidacatena superiore e tendicatena inferiore. Eventualmente può essere montato anche un paracopli inferiore a protezione della corona.

Questo sistema, la cui efficacia è comprovata da anni di gare DH, crea però non pochi problemi con le trasmissioni moderne 1×11 e soprattutto 1×12, sulle quali il cambio deve necessariamente lavorare con la giusta angolazione della gabbia.

A parte insomma l’uso DH con trasmissioni specifiche per il tendicatena inferiore, questo sistema non è particolarmente indicato per gli usi pedalati.

Telaio senza attacco iscg

Purtroppo non tutti i telai prevedono l’attacco ISCG e molti ne sono sprovvisti. Ecco che quindi bisogna trovare soluzioni alternative per montare un guidacatena.

Se il nostro telaio utilizza un movimento centrale filettato, possiamo montare una piastra di tipo bb mount, ovvero che si fissa dietro la calotta del movimento centrale. Con questo tipo di piastra (o con un adattatore) potremo montare un qualsiasi sistema antideragliamento tra quelli visti sopra.

Attenzione però: essendo semplicemente pinzata tra calotta movimento centrale e telaio, la piastra ruota facilmente, specialmente in caso di impatti con il terreno. Tende insomma facilmente a perdere la giusta posizione e può danneggiare il carro posteriore urtandolo.

Sui moderni telai con movimento centrale press-fit questo tipo di piastra o adattatore non si può montare e bisogna trovare altri tipi di supporto.

Il sistema più diffuso in alternativa all’iscg è quello dei guidacatena che si montano sull’attacco direct mount per il deragliatore anteriore.

In alcuni casi si può sfruttare la piastra direct mount alta, quella specie di “slitta” solidale al telaio che si utilizza per montare il deragliatore.

Oppure, se il nostro telaio prevede un attacco direct mount basso (tipo S3) esistono guidacatena che si fissano ad esso. Tra l’altro sono davvero leggerissimi e minimali.

Molto pratiche e leggere, queste soluzioni hanno però un grosso limite: non è possibile montare alcuna protezione della corona per ovvie ragioni strutturali. L’unica soluzione in questo senso è un bash ring.

Guidacatena si o guidacatena no?

Abbiamo visto che in commercio possiamo davvero trovare ogni tipo di soluzione per le più disparate esigenze, ma non abbiamo ancora risposto ad un’importante domanda: con le trasmissioni moderne, serve davvero il guidacatena? Cerchiamo di capire vantaggi e svantaggi delle due opzioni.

Il vantaggio principale del guidacatena è che previene in maniera efficace la caduta della catena, eliminando quasi completamente il rischio di questo inconveniente. Se ci troviamo in gara o in una fase concitata di una discesa (ad esempio prima di un salto), ritrovarci con la catena sul movimento centrale può essere un vero problema.

Poichè esistono soluzioni minimali e comunque efficienti, l’utilizzo di una piccola guida non costituisce particolari svantaggi: non sono quei 30-50 grammi a fare la differenza!

Di contro il non utilizzo del guidacatena mantiene molto pulita la zona movimento centrale. Ciò che non c’è non si rompe e non pesa, senza contare che le moderne trasmissioni hanno già di loro un’efficace ritenzione della catena.

Inoltre se proprio dovesse cadere la catena, se la corona è “nuda” rimetterla a posto è un’operazione di pochi secondi. Se invece abbiamo il guidacatena e la catena dovesse cadere ci troviamo costretti a svitare la guida per rimetterla in posizione se non vogliamo spaccare tutto.

La guista componentistica può fare la differenza

Il segreto per non far cadere la catena è seguire questi 3 punti:

  • Scegliere la giusta corona, prendendone una con una buona capacità di ritenzione. Non tutte le corone sono ugualmente efficaci, alcune lo sono più di altre.
  • Montare correttamente la trasmissione, rispettando in particolare la giusta lunghezza della catena ed il corretto offset della corona. La giusta tensione della gabbia è fondamentale per prevenire la caduta della catena.
  • Mantenere la trasmisisone in buono stato, facendo la dovuta manutenzione e pulizia e sostituendo corona e catena quando usurati. Una corona usurata tende a far cadere la catena più facilmente, così come il fango rende meno efficace la ritenzione.

Con queste precauzioni il rischio di caduta della catena si abbassa e le probabilità di riuscire a girare senza guida diventano più alte.

Quindi alla fine guidacatena si o guidacatena no? Il mio consiglio è di provare. A tutti i riders che mi fanno questa domanda consiglio sempre di provare a girare senza guidacatena e di decidere solo dopo la prova sul campo. Se la catena non cade mai possono farne a meno, in alternativa si può scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Sono infatti moltissime le variabili in gioco. Anche la bicicletta può fare la differenza: su di un telaio con elevato tiro catena sarà più facile che questa cada durante le discese più sconnesse. Fondamentale è poi lo stile di riding ed il terreno su cui si gira. Chi ha una guida aggressiva, soprattutto sullo sconnesso, avrà più facilità a far cadere la catena rispetto ad un rider tranquillo. Non dimentichiamoci poi della tipologia di bici: una bici da enduro ci farà andare più forte nello sconnesso rispetto ad una bici trail, con la quale limiteremo maggiormente la nostra velocità sui tratti più impegnativi. Ecco che quindi per la prima un guidacatena può essere necessario, mentre per la seconda superfluo.

Insomma, mai come in questo caso la prova sul campo può fornirci la miglior risposta ai nostri dubbi!

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