I dazi di Trump minacciano di affondare il settore ciclo | MTB Mag

I dazi di Trump minacciano di affondare il settore ciclo

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I dazi di Trump colpiscono pesantemente i produttori di biciclette e componenti, perché mirati a quei Paesi in cui il settore ciclo ha delocalizzato la produzione negli ultimi decenni. Un esempio su tutti: il 46% sul Vietnam, una nazione che fin’ora era stata risparmiata dai dazi americani, e dove diversi produttori cinesi e taiwanesi avevano aperto delle fabbriche proprio per aggirare le politiche dei governi americani. Il plurale è d’obbligo, perché i dazi sulla Cina, decisi da Trump 1, non sono mai stati tolti da Biden.

La conseguenza della politica protezionistica americana è un aumento dei prezzi di importazione negli stessi Stati Uniti, con un grande rischio di mandare definitivamente a gambe all’aria i marchi americani. D’altro canto i prodotti spediti in Europa direttamente dall’Oriente non subiranno nessuno nuovo dazio e, in teoria, da noi, non dovrebbe succedere niente.


Dico in teoria, perché in pratica un aumento dei prezzi negli USA non potrà non avere conseguenze anche negli altri Paesi. Si tenterà di ridurre l’impatto sui consumatori americani distribuendo l’aumento di prezzo dovuto ai dazi sulla più ampia base di consumatori possibili, fra cui ci saremo anche noi Europei. D’altro canto nessuno è obbligato ad acquistare bici e componenti americani, perché le alternative non mancano a livello di telai. Malgrado il duopolio in ambito trasmissioni, Shimano è giapponese ed è fuori dalla portata dei dazi trumpiani. Fox e Rock Shox, i due colossi delle sospensioni, hanno però una tale posizione dominante nel mercato che risulterà quasi impossibile sostituirli con Ohlins o Formula e, per il discorso della redistribuzione degli aumenti di prezzo, i loro prodotti probabilmente diventeranno più cari anche da noi.

Unica nota positiva: i magazzini ancora pieni per il disastro post-Covid. Quella merce è già stata comprata, sdoganata ed importata. Staremo a vedere se le previsioni assurde fatte dal settore ciclo nelle annate 21-22 si tramutano in una relativa botta di fortuna, nella speranza che nel frattempo gli Americani rinsaviscano e defenestrino Trump e la sua ghenga di leccapiedi.

Commenti

  1. I prodotti appesantiti da dazi rimangono comunque più competitivi di quelli prodotti in casa, quindi al più ci sarà una lieve flessione del venduto e un riposizionamento delle linee (si venderà qualche expert in più e qualche sworks in meno).
  2. albatros_la:

    Fixed for you.
    I dazi non portano mai bene a nessuno. Né a chi li applica né a chi li subisce.
    Le borse di tutti gli Stati stanno perdendo. Le borse statunitensi stanno perdendo. Le merci in USA hanno già da un po' cominciato ad aumentare di prezzo.
    trump è un uomo d'affari, lo sa bene che i dazi danneggiano l'economia, lui vuole solo creare uno shock per costringere la fed ad abbassare i tassi per poi ripartire e ridurre il debito

    qualsiasi dazio che è stato messo vedrete che verrà rinegoziato nel tempo
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