I prezzi delle bici spaventano le nuove generazioni?

Come reagireste se vi dicessimo che  le bici vengono vendute in gran parte a cinquantenni benestanti? Visto che si predica molto sul fatto che le Ebike siano il futuro, chi si può permettere dei mezzi il cui prezzo di vendita parte da 4-5.000 Euro? Di sicuro non il ventenne appena diplomato, ma neanche il venticinquenne neolaureato al suo primo impiego. Parliamo solo della bicicletta, perché poi arrivano gli accessori come caschi, abbigliamento, protezioni, ecc.

Lo spunto di questa riflessione è nato leggendo le statistiche sulle Granfondo pubblicate da PianetaMTB: in 8 anni un calo del 43% di partenti. La frase che fa più impressione è questa “La categoria con il maggior numero di biker che taglia il traguardo è quella dei Master 5“, cioé quella che va dai 50 ai 54 anni. In pratica gli stessi che gareggiavano 20 anni fa e che, per motivi legati all’età, diventano sempre di meno.

Dove sono i giovani? Per esperienza diretta (ho due figli adolescenti, o quasi) posso dire che sono in bike park ma anche lì, ci vogliono dei genitori disposti a cacciare il grano per il materiale, che si distrugge ad una velocità impressionante, per le trasferte, per le risalite e per tutto quello che ci gira intorno. Senza genitori a loro volta appassionati (i famosi 50enni), i figli vengono mandati a giocare a calcio, oppure lasciati davanti al telefono a rimbecillirsi con Instagram e Tik Tok.

Perché la sostanza non cambia: la mountain bike, così come la bici da corsa, è uno sport carissimo a livello di costi di entrata. Immaginatevi un padre che non pratica ciclismo e che entra col figlio in un negozio di bici. Basta che legga i prezzi attaccati sulle bici, senza neanche disturbare il commesso. La reazione più spontanea è probabilmente quella di girare i tacchi e di dire al figlio di fare altro. Su due piedi non mi viene in mente uno sport, che non sia motoristico, con costi di entrata più alti. Anzi, neanche se gli compra una moto spende così tanto, spesso e volentieri. Forse l’equitazione.

Quindi qual è il futuro della bicicletta? Non si fa che dire che sia roseo, la bici è il futuro. Ok, ma il futuro di chi? Della terza età? Una volta che i cinquantenni smetteranno di spendere soldi, chi subentrerà? Chiaro, uno può iniziare con una bici del Decathlon, come tanti di noi hanno fatto. Questa Rockrider costa 659€, dopotutto. Sappiamo però tutti che la bici da 500€ dura poco, perché se uno si appassiona ne scopre molto presto i limiti. E non comincio neanche a parlare delle bici da bambino, montate in maniera scandalosa per riuscire a tenere i prezzi similbassi. Peccato che pesino come metà bambino. Sarebbe come un adulto che girasse con una bici da 35kg.

Se vogliamo dare un futuro a questo settore dobbiamo cogliere l’occasione data dalla crisi di mercato attuale e scendere drasticamente con i prezzi, in particolare per la bassa e media gamma. Reset totale, perché la bici NON è il nuovo golf.

La foto di copertina ritrae due dodicenni (uno è mio figlio) alla gara enduro di Davos.

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