Eurobike 2014 si sarebbe potuta ribattezzare Electrobike 2014: in ogni stand era presente almeno una bici elettrica, sulla cui batteria si leggeva nel 99.99% dei casi il nome Bosch. Il marchio tedesco ci ha creduto per primo, anni fa, ed ora sta raccogliendo i primi frutti delle sue fatiche. Limitarlo ad un trend tedesco è sbagliato, perché grandi marchi stranieri come Cannondale credono nell’elettrico, se non altro per le bici da commuting o da trekking.
Un’azienda su tutte ha saputo fare di un trend un business: Haibike. Alzi la mano chi conosceva Haibike 3 o 4 anni fa. Ora, se si cerca una bici elettrica performante, cioè che vada al di là di portarvi da casa all’ufficio, uno dei primi marchi che viene tirato in causa è proprio quello. Tedesco. Con buona pace di chi vede i tedeschi solo come “follower” nel mondo bici.
Non è un trend, ma era un flusso in carne ed ossa di visitatori che andava, irrimediabilmente, verso uno stand posto in fondo al padiglione B4: quello di Canyon. Non erano negozianti che volevano fare gli ordini per la prossima stagione, visto che Canyon vende solo online. Erano però addetti ai lavori che andavano a vedere alcune fra le più belle bici presentate in fiera, prima fra tutte quella da commuting. Lo stesso trend si è visto qui su MTB-MAG, dato che l’articolo di presentazione delle novità Canyon è uno dei più letti.
Qualcuno ci ha visto bene tanti anni fa quando voleva imitare il modello di vendite di Dell (computer), offrendo solo online quello che altri vendevano attraverso i negozi, e reinvestendo le risorse in design e progettazione. Già, perché a mungere la mucca son bravi tutti, per poi macellarla. Altri la mungono un po’ di meno e le danno più da mangiare, per farla vivere più a lungo o addirittura farle avere prole e così continuare all’infinito.
A proposito di mucche da mungere, ecco quella a cui si attacca tutta l’industria della MTB nella prossima stagione: bici rigide o quasi, vendute a prezzi di una full. Inutile poi protestare sui prezzi, se si compra una Fat montata (di norma) male ad un prezzo che è basso solo se non confrontato con quello che si trova sul mercato delle gomme “normali”. Anche qui, tutti o quasi i produttori di bici ne avevano almeno una.
Non sarà un trend, ma dovrebbe esserlo: un’altra casa tedesca, che risolve le cose a modo suo. Cube vende le proprie bici attraverso i negozi, a prezzi estremamente competitivi. Prezzi identici in Paesi quali Germania, Italia, Svizzera ed Austria. Avete letto bene. Crisi, non crisi, Cube in Italia vi fa gli stessi prezzi che fa ai tedeschi, e riesce a crescere di anno in anno. Nel mercato italiano. Gestito da due persone, una delle quali è il signore con gli occhiali e la barba, qui in foto.
I negozianti però non si ritrovano i modelli dell’anno successivo online ad aprile. Cube è praticamente l’unica azienda che presenta le novità ad Eurobike, lasciando quindi ai negozi il tempo di vendere quello che hanno a magazzino. Ed infatti lo stand di Cube è l’unico preso veramente d’assalto dai dealers, che fanno gli ordini. Come dovrebbe accadere in fiera.
Che senso ha Eurobike, se i media hanno già presentato la maggior parte della novità prima della fiera e le aziende hanno già ricevuto gli ordini dai negozianti? Se il Demo Day si tiene in un campo di patate? Se ogni mattina si devono fare ore di coda per arrivare in fiera?
Trek e Specialized sono solo le prime aziende ad aver rinunciato ad Eurobike. Il trend però è chiaro: la fiera di Friedrichshafen deve ripensarsi e rinnovarsi per non perdere altri clienti ed interesse perché, se guardate bene, nelle decine di articoli che vi abbiamo proposto di nuovo non c’è quasi niente.
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