Il face plant secondo Jolanda Neff

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La neo campionessa olimpica Jolanda Neff assaggia il terreno della Val di Sole. Pur essendo a Malé, non si è fatta male e la sua partecipazione alla gara valevole per il mondiale 2021 non è in pericolo.



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Commenti

  1. BOGIA NEN:

    Sono d’accordo io non difendo a spada tratta l’xc di 30anni fa e fare adesso quei percorsi sarebbe abbastanza ridicolo coi mezzi a disposizione…dico che c’è una misura… se il riferimento è quello sarebbe dura in futuro che un amatore di 30 e fischia anni si appassioni e inizi a praticarlo come fino a poco tempo fa… io ad esempio ho iniziato a 32 anni la prima Alassio che ho fatto… non mi vergogno a dirlo tutta a piedi arrivato fra gli ultimi 10… però ho capito che era fattibile e da li mi sono appassionato e impegnato a migliorarmi perchè quello era il riferimento grossomodo… oggi vedendo certe cose forse direi che figata che bravi… ma non mi ci avvicinerei… si lascia un vuoto fra il gravel e l’enduro oramai…
    Vero.
    Però oggi i mezzi sono migliori, ci sono le scuole, le squadre i tutorial, i park per mettersi alla prova..
    Insomma c'è tutto un mondo per imparare. Io non è che sono un mostro, però tutte le volte che ho avuto voglia di imparare qualcosa ho sempre trovato il contesto per farlo.
    La gara dovrebbe essere un punto di arrivo, non di partenza.
  2. BOGIA NEN:

    Ok ma la pista è la stessa giustamente il pro scende al doppio parlo di discesa libera se nelle gare ufficiali di discesa libera iniziassero a mettere salti su trampolino la chiameresti ancora così?non stiamo dicendo che il pro a livello tecnico debba essere alla pari dell’amatore poi può anche fare discipline diverse…ad esempio il Fruet di turno…ma quando si impegna in un tracciato di xc deve trovare certe caratteristiche quando si impegna in uno da enduro altre…altrimenti fra un po la differenza fra i due sarà solamente che in uno fa anche salita e il mezzo/protezioni,dove con l’enduro sicuramente andrà ancora più forte…
    Se uno poi sfrutta le sue capacità e il suo allenamento in un percorso XC andando al triplo di quello che vado io ben venga nom ci vedo niente di male e li diventa uno stimolo a migliorarsi e andare più forte ma su un percorso che nel complesso deve mantenere certe caratteristiche non stravolgersi… ritorno all’esempio di Udeschini, se lui scende in gravel da una ps enduro è un grande… se lui e altri a quel livello dovessero iniziare a impegnarsi in gare Gravel(ce ne fossero) non trovo sensato che per aumentare lo spettacolo sponsor e organizzatori vadano a snaturare totalmente una disciplina perchè vai contro il suo spirito… un pò come l’ostacolo artificiale in mtb dove dovrebbe rimanere protagonista la natura e il territorio…
    Con tutto il rispetto per ude che stimo molto ma come già detto più è più volte il livello di questi atleti di coppa de mondo non è da paragonare certo a noi e quindi anche i loro percorsi sono adatti a loro , non vedo tanti problemi e pensieri che ti fai sul futuro della Mtb italiana tra l altro che credo sia alla frutta da un po’ in ambito xc .
  3. dodo81:

    Quindi perché è caduta questo non è xc gne gné bu bù ba bà... e il 32 pollici e gli stradoni e "ai miei tempi" e le forcelle e i drop... Che palleee!
    È proprio così! Tutte comprovate ste gran tesi di noi italiani che infatti non siamo nessuno in mtb...
    Hai ragione Braidot&conpany son dei brocchi… a proposito di teorii potresti candidarti a ct della nazionale Celestino di sicuro non ne capisce di mtb…
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