Il futuro è dello sport all’aria aperta

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Guardare in avanti è l’unico modo per non cadere in depressione da quarantena. Per noi mountain biker ancora di più, visto che in diversi Paesi, fra cui l’Italia, è vietato praticare sport all’aperto. Sbeffeggiati, additati a nemico pubblico numero uno, sgridati da concittadini frustrati, ora chiusi in casa insieme a runner e chiunque altro volesse ossigenare il cervello nel rispetto delle norme antivirus.

Gli untori che praticano sport hanno però davanti a sé una rivincita enorme: anche chi ci dà contro si troverà a fare i conti con un modo di vivere che non sarà più lo stesso di prima, perlomeno fin quando non verrà trovato un vaccino. Palestre, spogliatoi, eventi al chiuso con tanta gente, sono tutti destinati ad essere ignorati a lungo per paura del contagio.



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Il modo più sicuro per muoversi sarà quello di stare all’aria aperta, lontano dagli altri. Proprio come fa chi va in MTB. Magari noi dovremo stare attenti alle uscite di gruppo, ciò non toglie che non è un problema rispettare la distanza sociale mentre si pedala. E voi, sceriffi da balcone ed isterici al volante, vi dovrete adattare o rassegnarvi ai vostri travasi di bile mentre ingrassate e rinstupidite davanti al televisore.

Foto di copertina di Filippo Macalli

Commenti

  1. Allora io che uscivo per monti in mtb sempre da solo, anche prima del covid, mi posso considerare un precursore dei tempi :-?:
  2. Gianz:

    Probabilmente sarà così, il punto è che il sistema capitalistico necessita di gente che consumi per autosostenersi. Se togli questo, praticamente togli in carburante che muove il tutto.
    Ecco è il tuo " probabilmente" che mi fa tanta paura...anche se si ammette la cosa, sembra quasi la si debba accettare passivamente...
  3. Bell'articolo. Io ottempererò alla ultimissima legge ancora un periodo, poi inevitabilmente sfiderò l'animale, perchè da animale non posso più stare in gabbia
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