Il giro che non ti aspetti

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Fra ferie e impegni vari, con Robi e Mirko non ci siamo visti quasi per tutta l’estate. Ma ormai le scuole sono ricominciate e anche noi possiamo ricominciare con i nostri giri del sabato mattina. Io però questo sabato sono libero fino alle 16, cosi telefono a Robi e gli propongo di fare un giro un po’ più lungo e specialmente più in alto, viste le temperature ancora calde e le cime delle montagne sgombere di neve. Robi mi dice che anche lui sarebbe libero, pensiamo a qualche forcella o cima che ancora ci manca e telefoniamo a Mirko. Purtroppo lui ha impegni per il pomeriggio e per le 12.30 deve essere a casa. Avremo allora meno di 6 ore da pedalare, decidiamo perciò di partire presto, la prima luce è alle 6.45, e di raggiungere il punto più alto possibile nel tempo che abbiamo a disposizione, anche se purtroppo ad una cima non riusciremo ad arrivarci. La mattina dopo è ancora quasi buio e mi trovo con Robi al solito punto di partenza. E Mirko? Robi mi dice che gli ha appena mandato un messaggio, purtroppo non può partire perché ha male ad un gomito e deve andare a farsi visitare. Mi dispiace per Mirko, però….a questo punto possiamo stare fuori fino alle 16 e raggiungere una bella cima! E dove si và? Per fortuna la nostra lista dei desideri è piuttosto lunga e Robi tira fuori dal cilindro un’idea che non si sa ancora quanto sarà realizzabile. “Andiamo alla Valseralm, poi da li dovrebbe esserci un sentiero non segnato sulle mappe che arriva fino alla cima Nera, tutto a spalla. La cima è proprio sopra ai laghi di Sopranes, la discesa la conosci”. La conosco si, una delle discese più lunghe e spettacolari delle Alpi, l’ho fatta qualche anno fa in occasione del giro “il sentiero dei morti” (link). In quell’occasione c’era un po’ di nebbia e non ho potuto vedere i laghi nel loro splendore, perciò l’idea mi piace, sperando nel meteo di oggi. Già, le previsioni non sono buone, però per adesso non c’è una nuvola in cielo, speriamo che tenga il più possibile. L’altra cosa che un po’ mi preoccupa è quel condizionale, “dovrebbe esserci un sentiero”, ma Robi mi dice che arrivati alla malga chiederemo info alla bella malgara che ci aiuterà sicuramente. Allora è deciso, si parte. La valle di Valser è sicuramente una delle più belle che io conosca,

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ma è anche molto difficile da raggiungere, vista la salita piuttosto ripida, con molti tratti superiori al 20%. Ma ci siamo andati più volte e ormai la conosciamo, e in tre ore abbondanti arriviamo alla malga a 1900 metri.

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Ordiniamo una fetta di torta e un cappuccino, visto che pensavamo di fare un giro più corto e abbiamo poche riserve di cibo. Chiediamo alla malgara, che ormai è cresciuta e ha già due figli (mamma mia come passa il tempo!), info sul sentiero. Ci dice che è stretto e ripido, ma praticabile, e quando vede le bici ci dice: “ma salite con quelle?” “Si, si, ormai siamo abituati, ce le portiamo sempre dietro!” In effetti questo è il tipico giro che fare a piedi sarebbe lunghissimo, infinito, mentre in bici si fa sicuramente più fatica ad arrivare in cima, ma poi la discesa è veloce e divertente. Rincuorati dalle buone notizie sul sentiero, ripartiamo, bici in spalla e via!

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La salita è ripida, ma si sale piuttosto comodi, e poi il bellissimo panorama aiuta ad ingannare il tempo

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Sono passate le 10.30, ma il tempo per adesso tiene, oggi non doveva quasi esserci il sole, mentre per adesso non c’è una nuvola, che abbiano sbagliato le previsioni?

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Adesso la salita si fa sempre più ripida, per fortuna il sentiero sale con qualche zig zag, ci fermiamo a mangiare una banana per riposare un paio di minuti.

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Passiamo uno stretto sperone e sembra che fra poco la pendenza debba diminuire.

Infatti la valle si apre e si addolcisce, e il sentiero diventa adesso pedalabile a tratti

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Si sale su belle formazioni rocciose, dove il grip è perfetto

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Un po’ spingendo e un po’ pedalando continuiamo a salire, sembra di non arrivare mai, in effetti 900 metri di dislivello quasi tutti con la bici in spalla non sono proprio pochi.

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Eccoci alla forcella, ci riposiamo un attimo e ripartiamo verso la cima Nera, pensiamo inizialmente di lasciare le bici e salire a piedi, ma poi dico ” e se la discesa fosse pedalabile? Sarebbe un peccato non avere le bici!” Allora di nuovo con le bici in spalla e via verso la cima!

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Nonostante sia tutta roccia, questa parte è meno ripida della precedente, e in breve siamo in vista della cima.

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Eccoci sulla cima Nera, 2500 metri sopra Merano, qui il panorama è fantastico, sotto di noi i laghi di Sopranes, poi tutta la valle dell’Adige, le Dolomiti e tanto altro ancora.

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Ci concediamo l’ultimo pacchetto di biscotti, facciamo una telefonata alle mogli per avvertire che torneremo più tardi e ci cambiamo per la discesa, anche se le nuvole sono per fortuna ancora poche e la temperatura è ottima.

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Indossate le protezioni, diamo un ultimo sguardo dalla cima, sgonfiamo le gomme e cominciamo l’infinita discesa fino a Merano.

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Non vedo l’ora di arrivare ai laghi, questa volta voglio proprio godermeli e fare qualche bella foto.

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Per fortuna che ci siamo portati le bici fino in cima, mai scelta fu migliore, perche la discesa dalla cima Nera si rivela molto divertente e completamente ciclabile (naturalmente avere una buona tecnica di discesa è fondamentale)

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Se sui sentieri lisci e scorrevoli vanno bene tutte le mountain bike, sui sentieri tecnici e con sassi smossi come questo una fat bike, specialmente se full, ha una resa nettamente superiore, con le gomme che galleggiano sullo sfasciume senza dover pensare alla linea migliore.

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Questo tratto di discesa è divertentissimo, il sentiero non è definito e si può passare a piacere dalle rocce smosse a quelle fisse e con ottimo grip.

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Siamo di nuovo alla forcella, adesso scendiamo verso i laghi di Sopranes, quelli principali sono 9, posti fra i 2100 e i 2600 metri di altitudine e tutti di colore diverso. C’è il lago Nero, il lago Verde, il lago di Latte e tanti altri, ognuno più bello dell’altro.

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Anche qui grosse rocce arrotondate fanno da contorno al sentiero, e ci si può divertire cavalcandole a piacere.

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Passato il lago Nero, ecco li sotto il lago Lavagna in splendido ambiente selvaggio

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Appena più in basso il lago del Catino e il lago Lungo, e subito sopra la cima del Cigot, 3000 metri.

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Quando non ci sono laghi, piccole pozze creano riflessi con sfondo le Dolomiti

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Ancora divertenti rocce con canaline di origine glaciale (o sarà un solco lasciato dalla mia fat?)

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Adesso quasi un tuffo nel lago Verde

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Più sotto il sentiero diventa più tecnico, con scalini irregolari e tornanti più stretti, per la gioia di chi ha la possibilità di scendere con bici performanti in queste situazioni.

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Il lago della Casera e quello di Vizze, un bel sentiero, la malga dove mangiare, la vista sulle alpi Sarentine e le Dolomiti. Cosa volere di più?

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Siamo adesso a 2100 metri, abbiamo fatto 700 metri di dislivello dalla cima Nera, sicuramente i più spettacolari, ma ci attendono ancora 1800 metri di dislivello di sentiero infinito fino a Merano.

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Questa parte è per molti tratti lastricata e con tantissimi tornanti, il grip è ottimo con l’asciutto, ma attenzione a non passarci col bagnato perché può essere molto difficile arrivare in fondo indenni.

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La valle è più stretta, ma il panorama sempre bello, con cascatelle che passano vicino al sentiero.

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Ogni tanto qualche tratto più ripido e qualche passaggio tecnico

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La quota si abbassa e la vegetazione cambia, comincia il bosco con grandi prati verdi. E poi ancora giù, giù, il sentiero sembra non avere più fine, farlo a piedi deve essere massacrante, se già in bici sembra lunghissimo. Un sentiero fantastico.

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Solitamente programmiamo i nostri giri con qualche giorno di anticipo o anche solo la sera prima, in questo caso invece ci abbiamo pensato nel momento stesso di partire, ma ne è uscito un itinerario che è sicuramente uno dei più belli della stagione. Sicuramente non facile, anzi molto impegnativo sia per la salita pedalata alla malga Valser, sia per il lungo portage e anche per il tecnico sentiero in discesa, però panoramicamente fantastico e divertente per l’infinito e sentiero che dalla cima Nera, a 2800 metri, arriva fino ai sobborghi di Merano a 300 metri.

L’itinerario: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/15056

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