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In quella porzione di alpi che si estende a Sud del Monviso esistono una quantità di itinerari cicloalpinistici di alto livello che si fa fatica ad immaginare, basta saperli andare a cercare e con il mio amico Bobo ( alias Robobo) stai pure certo che si cerca finché non si trova.
La ripetizione di giri già noti è un’onta da evitare a costo di tentativi surreali su nuove tracce. Mi sono abituato velocemente a questo “modus raidante”, il gusto della scoperta è troppo bello e quando dopo ore di portage svalichi pensando: “Ora se si scende a piedi siamo fritti” e invece scopri un sentiero ciclabile ti viene un’adrenalina che scenderesti ovunque, o quasi!
Questa giro nasce da un cambio repentino di programma avvenuto fuori tempo massimo. Doveva essere la volta di un giro noto e senza incognite di percorso nella ridente Valle d’Aosta, scelto appunto per risanare le ferite delle ultime faticose esplorazioni, ma per due liguri come noi, la vallèe è tanto, troppo distante per un giro in giornata con rientro compatibile a non turbare la quite familiare. Le amate Alpi Marittime, in particolare la zona intorno al Monte Malinvern, hanno ancora una zona d’ombra dove urge fare luce!
Così alle 23 della sera precedente Bobo pronuncia la fatidica frase: “Ci sarebbe, forse, un sentiero da provare di cui non ho nessuna info, ma ho visto soltanto una bella foto qualche anno fa. Probabilmente rimane l’unica cosa che non abbiamo esplorato su quel versante.”
Esito un attimo, mi ero già messo in modalità pedalata e invece devo ritornare in modalità pellegrinaggio con bici sulla schiena! Si tratta del sentiero che dal Colle della Lombarda sale diretto all’omonima cima ed effettua un traverso in quota che porta in territorio francese e permette di effettuare il giro del Malinvern in modo inedito.
Inizio così ad analizzare le immagini satellitari, sembra di guardare “the dark side of the moon” … un mare di rocce di ogni colore e in mezzo una linea magica. Il sentiero c’è ed è visibile e questo e’ sufficiente a far scattare la scimmia esplorativa, sarà “The dark side of Malinvern”.
Consueta levataccia e trasbordo in macchina per evitare 900 mt D+ che oggi non ci possiamo permettere, iniziamo così su sterrata che in circa 500 mt D+ ci porta al Colle della Lombarda, giusto quello che serve per scaldare i motori, il colle che per i ciclisti da strada e’ la fine dalle fatiche, per noi segna l’inizio dell’avventura!
Puntiamo dritti verso la vetta della Cima della Lombarda che sovrasta il colle, 450 m di portage, su ripida pietraia a blocchi che non ci fa presagire niente di buono, rendendo il timore di dover scendere a piedi sempre più concreto.
Tempo di arrivare sul pianoro sommitale le rocce si diradano permettendoci addirittura di dare due colpi di pedale per arrivare in vetta.
La Cima della Lombarda di 2800 mt e’ il punto più alto che toccheremo oggi, ma siamo solo all’inizio e quindi ci concediamo una breve sosta sotto il magnifico Cristo in ferro battuto da cui si gode una vista magnifica su quello che ci aspetta!
Con sorpresa vediamo che il sentiero esiste, ben marcato e sistemato in modo magistrale, tanto da creare un serpentone in un mare di rocce. Scendiamo la piramide sommitale su un mare di roccette smosse rossastre che lasciano intravvedere a mala pena una linea e su cui si riesce a galleggiare. Non crediamo ai nostri occhi.
Da qui inizia il lungo traverso in quota che si concluderà ai laghi di Terre Rouge, un vero e proprio capolavoro del genio militare nella costruzione di sentieri in alta quota. Superiamo un primo colletto e ci ritroviamo su un’altra bellissima discesa, ripida, tecnica tutta a tornanti, proprio quello che cercavamo!
Si ricomincia a salire dolcemente sempre sul largo sentiero che si insinua tra le pietraie con qualche saliscendi in un ambiente severissimo sino a svalicare il Passo del Lupo (2665 m).
Qui entriamo per un breve tratto in territorio Francese (terreno off limits alle mtb, portage e spintage consentiti), affrontiamo l’ennesima bella discesa tecnica e in prossimità del lago di Terre Rouge, risaliamo alla Bassa di Drous (2628 m) su militare in buona parte ciclabile.
Nuovamente sul patrio suolo ammiriamo i laghi di Valscura e la magnifica militare, un’opera a dir poco “geniale” , già nota a moltissimi bikers perché’ fa parte della complessa rete di strade militare della conca di Valasco.
La discesa è meno impegnativa delle precedenti e ci permette di ammirare il bellissimo paesaggio, passando prima dai laghi superiori di Valscura, dove sorge anche una mastodontica ex caserma ( ci verrebbe fuori un rifugio da 200 posti).
Poi si srotola sino al Lago inferiore di Valscura (2280 m). Ad avere il tempo sarebbe da fare un bagno nel lago ma purtroppo non ce lo possiamo permettere, ci aspetta l’ultima salita della giornata, sino ad arrivare al Colletto di Valscura (2520 m) da cui si può ammirare il Monte Argentera, la regina delle Marittime, in tutta la sua imponenza.
Da qui e’ difficile rendere l’idea di quello che vi aspetta, sappiate solo che la discesa è da antologia del cicloalpinismo: tecnica sempre, ma mai estrema, con alcuni tratti su pietraia piuttosto arrabbiata dove bisogna galleggiare e intuire la traiettoria giusta. Potreste sparire tra una pietra e l’altra, il tutto condito da tornantini e paesaggi super, prima roccioso multicolore e finale su pineta.
Un breve intermezzo sulle sponde del bellissimo lago del Malinvern ci permette di riprendere fiato e raffreddare i freni in vista dell’ ultimo pezzo di discesa.
Ormai il periplo del Malinvern e’ quasi completato e fa un certo effetto rivedere la cima della Lombarda dove eravamo stamattina.
L’ultimo tratto di discesa non sappiamo se godere di più per i nose press o per la birra che ci aspetta al rifugio Malinven dove stemperare fatica e tensione accumulata con una meritata sosta ristoratrice.
La giornata volge al termine, il bello e’ finito, non resta che scendere sulla strada per recuperare una delle auto lasciata in fondovalle.
Dati del Giro
Sviluppo: 34 km
Disl: 1600 D+ / 2450 D- (con trasbordo auto)
Ciclabilità salita: 50%
Ciclabilità discesa: 99%
Difficoltà: TC(OC+)/OC+ Scala vtt: M1(M5)-T4(T5)-E2 singletrack scala: S3-S4
Maggiori dettagli : www.cicloalpinismo.com
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