Pur essendo la mountain bike uno sport che si svolge nella natura, devo ammettere che su MTB Mag abbiamo parlato troppo poco del clima e dei cambiamenti che lo riguardano. Questa estate però mi ha fatto molto riflettere, perché a causa del Covid tantissime persone hanno decisono di spostarsi in automobile, lasciando stare gli aerei e i certosini controlli agli aeroporti, oltre al rischio di rimanede bloccati nella località di vacanza se si viene testati positivi.
Io stesso a giugno/luglio ho fatto migliaia di chilometri fra mare, montagna e spostamenti vari. Durante le due settimane a cavallo di Ferragosto me ne sto però ben tranquillo perché non mi piacciono i luoghi affollati. Cioé tutti i luoghi di villeggiatura o minimamente attrattivi. Ho anche la fortuna di vivere in un posto attaccato alle montagne e con un lago in cui poter andare a nuotare, senza dover toccare la macchina.
Questo è però il periodo più bello dell’anno, insieme alla prima metà di settembre, per fare giri in alta quota, quindi ho spesso guidato per circa un’ora fino a raggiungere i percorsi in zona Gottardo. Montagna che per tanti significa una sola cosa: ore e ore incolonnati in attesa di passare attraverso il famigerato tunnel. Traffico che durante i weekend diventa un sadico test alla pazienza di ogni mortale. Il Gottardo è solo un esempio, tutta l’Europa centrale e meridionale diventa “rossa” sulle cartine di Google in estate.
Milioni di persone che si spostano significa macchine che inquinano, ed inquinamento significa riscaldamento globale. Un po’ semplicistica la cosa, ma in soldoni questo è quello che stiamo facendo per andare in vacanza: stiamo inquinando. D’altronde dopo un anno e mezzo di pandemia e il rilassarsi delle norme anti Codiv grazie ai vaccini, chi non vedeva l’ora di spostarsi da casa?
Non sto qui a discutere su macchine con motore a scoppio e macchine elettriche, perché le batterie al litio non si producono o smaltiscono con i petali di rosa, né l’energia elettrica è sempre sinonimo di ecologia, visto che spesso e volentieri viene prodotta con i combustibili fossili. Il punto è un altro: come facciamo a cambiare le nostre abitudini di vita?
Impossibile dire ad uno di Milano di stare a casa a Ferragosto, o ad uno di Torino di non fare la gita fuoriporta in montagna, Si prende su la macchina, e si raggiunge l’amena località prescelta, spesso affollata da gente che ha avuto la stessa idea.
Questa foto è stata scattata il 12 agosto a Riale, l’ultimo paesino della Val Formazza, praticamente senza abitanti fissi tanto è piccolo e remoto. Invaso dalle auto. Ingrandite la foto per vedere quante sono. Immaginate poi la puzza in valle quando tutte si muovono per tornare in pianura.
È solo un esempio, e non è niente in confronto al traffico nelle Dolomiti o verso le spiagge. Mentre sudavo le proverbiali sette camicie verso il passo San Giacomo sotto il sole delle 13, pensavo a come sia impossibile convincere le attuali generazioni degli adulti a cambiare abitudini. Senza auto, come arrivereste in quel posto? Ammettendo di salire in bici, anche elettrica, la cosa non è certo fattibile se si abita in uno dei grandi centri urbani della Pianura Padana. Mettere tutta quella gente su treni e autobus è un’impresa altrettanto biblica.
Se tutti avessimo un’auto elettrica, la produzione di quest’ultima dovrebbe essere decisamente potenziata e per avere impatto zero sulle emissioni dovrebbe essere totalmente green. Non so se sia fattibile, ma anche se lo fosse cosa succede con tutte le batterie usate?
Ovviamente il riscaldamento globale non è causato solo dalle auto o dai camion, ma da qualche parte dobbiamo poter iniziare nel nostro piccolo, e cosa c’è di più piccolo delle nostre abitudini?
Forse le nuove generazioni avranno altre abitudini, si abitueranno a spostarsi di meno, a vivere in case più fredde in inverno e più calde d’estate. Non lo so, al momento sono pessimista, tranne su una cosa: non è il pianeta che morirà se non troviamo una soluzione, ma il genere umano. Tornando al titolo, la Terra si salverà da sola, ma non noi.
Quali sono le abitudini che avete già cambiato o che prevedete di cambiare nella vostra vita?
i governi non ci sposteranno di una virgola. Sarà il pianeta che con incendi, pandemie, alluvioni ecc ecc. ci farà cambiare rotta a furia di prenderci a mazzate
no, ha ragione l'utente, confondi gas serra con inquinanti, che sono cose del tutto diverse ;-) la legna per la co2 è il top. il problema è che produce altre emissioni e poi che dovremmo disboscare mezzo mondo se volessimo scaldare le case-colabrodo alle temperature di 22-24° come spesso avviene oggi.
sulla cementificazione ti dò pienamente ragione
sul bonus assolutamente no. il riscaldamento estivo ed il raffreddamento invernale sono il 33% circa delle emissioni globali. contano un bel po.
elettrificare le auto è un palliativo, non cambia di molto il problema, ma fa figo e conviene molto alle case costruttrici. Gattopardesco cambiare tutto perchè nulla cambi... Mentre in realtà andrebbe cambiato l'approccio sociale ed economico.
trovo una emerita cazzata e trovo fastidioso chi dice "eh, ma vuoi tornare alle caverne o indietro di 100 anni".
cazzate. Negli anni 70 o 80 o 90 si viveva di merda? ci si lavava ogni settimana? si andava a cavallo? no. eppure una tv durava 10 anni, un frigo 15, un'auto pesava 800kg e non 2 tonnellate. E il consumo di barili di petrolio era molto più basso che oggi.
quindi non c'è nessun "tornare alle caverne", solo un po' più di sobrietà.
Ho un amico documentarista che si è preso la briga di seguire i passaggi di un comune pezzo industriale (nel caso un cruscotto di una Volkswagen).
Materie prime dalla Ruhr al Belgio per la lavorazione dei semilavorati (palline di polimeri termoplastico) poi nave+TIR o treno verso il nord Italia, dove ci sono le ditte specializzate negli stampaggi, indi di nuovo treno o TIR verso la Germania (magazzino di stoccaggio per la produzione Just in Time) infine stabilimento finale mi pare Romania dove finisce sull'auto e poi concessionario verso il cliente....