[Intervista] Curtis Keene parla di gare, della sua carriera e di 27.5

Questo weekend, alla tappa di Whistler dell’Enduro World Series, Curtis Keene ha fatto la sua gara migliore di sempre, finendo terzo in classifica generale dopo cinque dure prove speciali. Il dislivello in salita era superiore ai 2400 metri e la gara è durata dieci ore su un terreno veramente selvaggio con un caldo terribile. Solo finire la gara è un’impresa per molti. Ad ogni modo, quando non eravamo impegnati a cercare di seguirlo lungo quei fantastici sentieri, l’abbiamo accalappiato al villaggio per fare due chiacchiere sulla gara, sulla sua carriera e sulla nuova bici che sta usando.

MTB – MAG – Curtis! Il miglior risultato di sempre, giusto?

Curtis – Si, sono contentissimo. Prima di questo, credo che il migliore fosse un sesto posto in Francia… A parte quello ho fatto alcune buone speciali, poi noni, decimi ed undicesimi posti. Sono gare di alto livello e non si possono fare errori. Ci sono state volte in cui Jared Graves ha vinto 2 o 3 PS ma ne ha avuto un paio non molto buoni finendo poi quinto in calssifica generale, o qualcosa del genere. E’ difficile essere costanti, la morale è semplicemente che bisogna darci dentro.

MTB – MAG – Deve essere stata una bella sensazione, no?

Curtis – Senza dubbio! Ero veramente gasato prima di questa gara. Mi piace Whistler, ho vissuto a Vancouver per quattro anni e la mia compagna è di queste parti, di conseguenza è un posto speciale per me. E’ un po’ come giocare in casa, mi trovo bene qui. Mi piace. Non fraintendetemi, è stata dura, ma sono contento.

MTB – MAG – Stai andando sempre più forte. Chiaramente l’obiettivo è vincere, ma hai qualche traguardo particolare per l’anno prossimo? O qualcosa da mescolare al tuo attuale allenamento?

Curtis – Ummmm. Voglio finire bene in Italia. L’anno scorso sono stato sfortunato ed ho forato. Vivo nel sud della California e l’Italia è simile. Vicino alla spiaggia, percorsi principalmente asciutti, e sicuramente divertente.

Fuori stagione, voglio usare di più la moto. Non l’ho usata molto l’ultimo fuori stagione. Voglio fare così un po’ per prendermi una pausa dalla MTB e non esagerare su essa, ma anche solo per salire su quell’aggeggio e umiliarmi un po’. Voglio girare sia su sentieri che su tracciati preparati.

MTB – MAG – Immaginiamo che girare su nuovi sentieri in moto sia un buon allenamento per l’Enduro.

Curtis -Decisamente, è OTTIMO per come la testa studia il terreno. E’ ciò in cui Jerome Clementz ha un gran talento. Non mi fraintendete, ha talento in tutto, ma uno dei suoi punti di forza sta nel saper leggere il terreno benissimo. In parte è dovuto ad aver corso per anni in enduro su su sentieri sconosciuti.

MTB – MAG – Ultima domanda, dobbiamo per forza chiedertelo: stai andando forte sulla bici da 27.5″. Sinceramente, com’è stata la transizione?

Curtis – Chiaro, ti dirò la pura verità. Mi piacciono un sacco le 29″. Ne ho ancora una e la uso. Ma per me personalmente e considerato lo stile dei percorsi su cui abbiamo girato, va meglio la 27.5″. Solo adesso ho avuto il semaforo verde per usarne una in gara. Fa parte degli affari. Specialized ha piani, venditori, bla bla bla. E’ un discorso  più grande di me, è politica. Non mi sto lamentando, spiego solo come funziona.

Sullo stretto va meglio. Se fossimo in Francia dove bisogna tenere velocità alte e scendere a razzo per 15 minuti e 1000 metri di dislivello, prenderei la 29″. Una volta che prende velocità passa sopra qualunque cosa. Ci sono anche altri tracciati, con un sacco di accelerazioni e decelerazioni. In California, questo inverno ho usato la mia Specialized 27.5″, l’ho provata e conosco i miei tempi. Mi piacciono in sacco entrambe le bici, ma ci sono tempi e luoghi adatti a tutte due.

Il livello delle competizioni è diventato assurdo, ogni vantaggio conta. Lo stesso vale per il downhill, solo che lì è tutto ancora più duro – quella gente rischia la vita per guadagnare secondi, è pazzesco.

MTB – MAG – C’è altro di cui avresti voglia di parlarci?

Curtis – Hmmmm… Tutta la questione dei diametri delle ruote. La gente deve farsene una ragione. Basta lamentarsi, prendete la bici e pedalate. Dico sempre: scegli quel cavolo di diametro che ti fa finire la pedalata col sorriso. Alla fine siamo solo biker. Solo per il fatto che io o Jerome ci troviamo bene sulle 27.5″ non vuol dire che lo stesso valga per tutti e viceversa. Non conta che bici ho o cosa faccio, non riuscirò mai ad essere Sam Hill. Non ho tutto quel talento ma amen, va bene così. Gente, prendete la bici e andate a pedalare!

MTB – MAG – Grandioso. Grazie mille per la chiacchierata, Curtis. Ci vediamo più tardi sui sentieri ed in bocca al lupo per l’ultima gara in Italia.

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Tags: curtis keene

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